domenica 28 aprile 2019

Leggere l'ARTE : 2°

Ed eccovi la seconda parte del'articolo dedicato alla lettura dell'arte.

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I tempi sono cambiati, la morale si è rilassata e la gente ha iniziato a cercare sollievo dal giogo della divinità: l'arte è così diventata arma di seduzione. Le donne di Correggio, i gloriosi soffitti del Tiepolo, i concerti pastorali di Watteau, la morbida sensualità di Giorgione, hanno trovato piena espressione nel voluttuoso Tiziano.

Amor sacro e Amor profano
Tiziano Vecellio 1514
 La vita era bellezza, la bellezza era arte. Persino i pii mercanti olandesi non ne restarono immuni. Il denaro che si procuravano grazie ai loro traffici pretendeva un riconoscimento. Non un nudo italianizzante, piuttosto un'indulgente natura morta. Ma questi memento mori non svolgevano il compito di ricordarci della precarietà della vita, quanto quello di proclamare la ricchezza del committente. Coppe d'argento, tovaglioli finemente ricamati, tappeti turchi e cornucopie di frutta e prelibatezze che suggerivano allo spettatore: "Guarda tutto quello che possiedo. Guarda quanto successo ho".

Natura morta 1670 di scuola olandese
Beyeren Abraham
E poi l'arte divenne anche un'arma di guerra. Tele come monete di scambio, intere collezioni saccheggiate, dipinti e sculture rubate dai tiranni. Hadolf Hitler - il malvagio imbrattatele rifiutato dall'accademia artistica - taccheggiò tutta Europa, mentre la conquistava. La Natività dei santi Lorenzo e Francesco d'Assisi di Caravaggio è finita nelle mani della mafia e molti altri ladri di opere d'arte - gente del calibro di Jiosep Goebbels, Manuel Noriega e Saddam Hussein - ha ampiamente saccheggiato la cultura. Durante la Primavera Araba il Medio Oriente è stato depredato di molti dei propri tesori: l'incertezza dei confini e le guerre hanno reso le ruberie una vera pandemia. Nelle ultime due decadi la questione ha preso una piega ancor più sordida e pericolosa: i crimini d'arte sono diventati più redditizi persino della prostituzione e del traffico di droga.

...si cerca di fare una copia fedele del quadro rubato...
Ho cominciato dicendo che l'arte è l'arma più bella che l'uomo abbia a disposizione, e continuo a crederlo. Nonostante tutti i crimini, la violenza e l'avidità che ha ispirato, la bellezza ha dimostrato di avere un altro, straordinario potere. E' l'arma della Redenzione.
Il che ci riporta alla Vocazione di san Matteo, il quadro preferito dal Papa. 
Caravaggio era realista; dipingeva quel che vedeva, i bassifondi, le prostitute e gli ubriaconi e, pur non essendo un tipo devoto, la sua arte offre l'atavica speranza d'assoluzione. Nella grande arte religiosa c'è sempre la brama della fede. Entrambe da esprimere e sperimentare. Matteo era un peccatore, ma Gesù Cristo ha visto in lui il bene. Caravaggio era un assassino, ma tendeva alla luce. 
I suoi dipinti fremono di lampi luminosi, la minaccia della tenebre è stata distrutta.

Caravaggio (Michelangelo Merisi)
1571-1610
Il MAST, museo della città di Castelgoffredo MN, non possiede quadri del Caravaggio o alti supernoti  artisti, ma vi mostrerà uno speciale modo di leggere l'arte di una città attraverso le sue moltlepici storie!

sabato 27 aprile 2019

Leggere l'ARTE : 1°

Domenica 28 Marzo, ci sarà il consueto mercatino a Montichiari BS (ogni ultima domenica del mese) e noi parteciperemo con un banco di oggettistica, per meta, e per il resto libri d'arte. Ed è per questo che vi trascrivo questo articolo che corrisponde in massima parte al mio pensiero sull'arte.
L'autrice di questo articolo è Alex Connor  ( ha scritto vari libri ambientati nel mondo dell'arte ed è lei stessa un artista) ed è stato pubblicato su un settimanale popolare nel 2018.


La conversione di san Matteo
realizzata tra il 1599 e il 1600
dal Caravaggio
" Ho letto che il quadro di Caravaggio preferito da papa Francesco è la Vocazione di San Matteo e sono rimasta molto colpita. Matteo era disprezzato dal popolo di Israele perché faceva l'esattore delle tasse per conto dei romani e il dipinto mostra proprio il momento in cui Gesù lo invita a seguirlo: - Lo guardò con sentimento d'amore e lo scelse -. 
Quando il Papa era ancora soltanto il cardinale Bergoglio, andava spesso a visitare la chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma per ammirare la tela, poi, una volta Pontefice, ne ha commissionato una copia che ora è appesa in vaticano, a Casa Santa Marta, dove Francesco celebra ogni mattina la Messa.



E questo cosa ci rivela? La straordinaria capacità che possiede l'arte di mettere in comunicazione. In questo specifico caso, la capacità di creare una connessione tra due uomini del tutto diversi, a distanza di secoli. Affermare che l'arte è un'arma potente è abbastanza scontato. Serve a educare, stuzzicare, ispirare. Le opere d'arte sono state contraffatte, rubate, commerciate... per procurarsene una in molti hanno peccato di avarizia, qualcuno ha persino ucciso. Re, duchi e dogi le hanno collezionate per dimostrare le proprie credenziali artistiche. Elisabetta I ha fatto affidamento sugli artisti per offrire una versione edulcorata di una monarchia rigida e vetusta, immortalata in un immagine pura ed eterna come una carta da gioco. Carlo II di spagna si è fatto ritrarre da Velàzquez per apparire più regale. Ma persino un artista del suo calibro ha fallito, attirando l'attenzione sulla mascella asburgica, frutto di prolungati incesti.



Ritratto di Carlo II di Spagna 
In ogni caso, era necessario che la popolazione vedesse i regnanti come sovrani magnifici e l'arte aveva appunto il compito di avvolgerli in quest'aurea di regalità. E il pennello non è meno letale del calamaio quando si tratta di rappresentare una potenziale sposa. Fu infatti un ritratto di Anna di Clèves a spingere Enrico VIII a invitarla in Inghilterra. Ma una volta che dovette affrontare la realtà, il re si rifiutò di consumare il matrimonio e cominciò a riferirsi a lei definendola "la giumenta delle Fiandre".


Ritratto di Anna di Clèves
Fin qui abbiamo considerato l'arte come arma politica, tuttavia per molti secoli è stata anche un'arma religiosa. Nel Medioevo, quando erano pochi a saper leggere e scrivere, la Chiesa chiedeva agli artisti di raffigurare inferno e paradiso. Il motivo è ovvio: così i peccatori avrebbero potuto vedere quali erano le pene che toccavano ad assassini, fornicatori e blasfemi. Bosh fu uno dei più grandi esponenti di questo filone di artisti dediti in maniera non troppo velata alle "pubbliche relazioni". Il suo paradiso è dolce, a tinte pastello, caritatevole. Il suo inferno invece è popolato da chimere e creature deformi, impegnate in una forma di sadica tortura. 


Il giardino delle delizie
di H. Bosch
1480-1490
Qualche decennio dopo lo stesso compito venne affidato in Italia a Michelangelo. Il suo Giudizio Universale è un'opera viscerale. adesso lo ammiriamo nelle sue riproduzioni patinate, ma immaginate come doveva essere un tempo, illuminato solo dall'esitante luce delle candele: un'incombente massa di facce che urlano e di figure che precipitano, che avrebbe terrorizzato qualsiasi spettatore.


Il giudizio universale
di Michelangelo
1535-1541
La seconda parte nel post successivo. 
Buona lettura!

mercoledì 24 aprile 2019

25 APRILE


Nel marzo del 1945 ebbe inizio l'ultima fase delle operazioni militari. Contro le posizioni tedesche si sviluppò un attacco concentrico e inarrestabile: mentre gli Angloamericani avanzavano dalla Francia varcando il Reno e raggiungendo l'Elba, gli eserciti di Stalin, occupata Vienna, penetravano in Germania e raggiungevano Berlino.



Contemporaneamente in Italia le forze alleate, affiancate da unità del ricostituito esercito italiano, sfondavano la "linea gotica" e passavano il Po.
Il 25 aprile le popolazioni dell'Italia settentrionale insorgevano, appoggiate dalle forze partigiane che, scese dalle montagne, occupavano le grandi città. Tre giorni dopo, mentre le forze tedesche in Italia chiedevano la resa, Mussolini veniva fermato dai partigiani sul lago di Como, mentre cercava di rifugiarsi in Svizzera, e fucilato.



Tragica fine toccava anche a Hitler, che asserragliato nel suo bunker sotterraneo di Berlino, poneva fine al dramma del suo Paese suicidandosi con un colpo di pistola, dopo aver ordinato che il suo corpo venisse bruciato "Affinché nulla di lui potesse restare nelle mani dei nemici della Germania".
Il 7 maggio il grande Reich si arrendeva incondizionatamente e il suo territorio veniva diviso, secondo gli accordi presi tra gli alleati, in quattro zone di occupazione: russa, francese, inglese e americana.

Dal sussidiario "La storia come e perché" per la classe terza media del 1975.



martedì 23 aprile 2019

Siii viaggiare....


Si, viaggio.
Da qui, da questa poltrona parto per gli itinerari che ho tante volte sognato e che non ho percorso mai.
E così le piramidi le ho visitate col Ceram e con il Breccia, le regioni polari con i libri delle esplorazioni di mio figlio, la Spagna la conosco dalla musica e dalle pubblicazioni del Touring; la Francia e l'Inghilterra mi sono familiari attraverso la letteratura; so tutto di Parigi e a volte penso che il mio sia un amore perfetto, nutrito com'è solo di nostalgia, senza concretezza, una nostalgia nata da un lungo immaginare.
Da un racconto di Gina Lagorio 



Ma se il viaggio lo volete fare davvero...
Wallis Simpson viaggiava con 118 bauli firmati Vuitton.
Elizabeth Taylor si accontentava di 40 valigie.
I tempi cambiano ma fare le valigia resta, comunque, un problema prepartenza molto diffuso.
Non per quanto riguarda il beauty, che può diventare ultracompatto.
Dalla maschera al gommage purificante, dalla crema antietà a quella anticellulite.
Oggi è possibile portare in vacanza tutto l'occorrente per un remise en forme totale.
Basterà scegliere tra i prodotti monodose: formati mini come quelli degli alberghi, campioncini, bustine mignon, ecc, pratiche e ideali anche dal punto di vista igenico, perché i principi attivi si conservano intatti fino al momento dell'uso.
E spazio alle salviettine "usa e getta", indispensabili. Ce ne sono per tutti i gusti: detergenti, levasmalto, abbronzanti, profumate.

In ogni modo oggigiorno ci sono molti siti che vi suggeriscono cosa mettere nel beauty e come preparare al meglio la valigia per qualsiasi tipo di viaggio, basta accedere a internet.



Qualche altro suggerimento...
-Il cellulare viaggia sempre con voi. Ma da solo serve a poco se non mettete in valigia anche la spina per ricaricarlo.
-Forse non ci avete mai pensato ma il "rotolo per vestiti" si rivela utilissimo per non apparire trasandati. Il rullo per spazzolare gli abiti in pochi gesti elimina i peli del gatto e la polvere della strada.
-La carta d'identità, il passaporto, la patente... Ricordatevi di fotocopiarli e di tenere le copie in un posto diverso rispetto ai documenti. Potrebbero esservi utili se vi rubano o perdete gli originali.
-Se viaggiate in aereo, togliete le forbici dallo zaino, ve le sequestrerebbero. Ma portate con voi ago e filo per ogni necessità. Sceglieteli nelle mini trousse: in pochi centimetri hanno tutto, anche le spille da balia.
-Portatevi un notes per appunti e un agenda coi numeri di telefono di amici e parenti, si, ma ai quali avrete aggiunto quelli della banca, dei servizi che bloccano le carte di credito e bancomat, in caso di furto, e del PIN e del PUK del telefono e dell'assicurazione.
-Fate due copie delle chiavi di casa e della macchine e tenetele i due borse diverse. In caso ne smarriste un mazzo, avrete il mazzo di scorta, eviterete ulteriori disagi.
-Se andate all'estero procuratevi un adattatore per prese di corrente (informatevi in merito) così da non avere problemi a ricaricare il telefono, a usare rasoi e phon.

Da una rivista femminile anni '90



Compresi la Liguria una notte di luna piena fra i giardini di Santa Margherita. Ero malinconicissimo di dover partire il giorno appresso, e la Riviera ha il dono delle indimenticabili: l'ultima che concede è sempre la migliore ora. Ma più che dono femminile è segreto e prestigio di quella pungente bellezza di paese.
Avevo lasciato sul mare e col mare la più larga luna di una ancor gelida notte di primavera. V'era un sereno di tramontana e non spirava alito. Magnolie, cedri, lecci, agrumeti mi sembravano le piante più proprie della Riviera, perché sono vegetazioni fredde. Ed ecco, non so se li scoprissi o li vedessi per la prima volta, fra gli opulenti e inanimi giardini traboccanti dai muri, mi trovai solo fuor delle case sui viottoli. Il paese al lume di luna lustrava tutto.
Stradicciuole dritte e minutamente selciate fra muri di cinta altissimi terminavano nell'ombra sotto un cavalcavia fra i due giardini, oppure ai piedi di qualche erta gradinata che stampava in cielo il suo ultimo gradino. E poi si aprivano altre stradette simili. Era un vegetato e murato deserto silenziosissimo e adorno.
La Liguria è dunque rigorosa e conventuale, pensavo, quando mi venne incontro dall'aperta notte al cessar di quelle strade sulla vista della valle e delle colline, dai gradini di una scalea più grande di lei mi venne incontro una chiesa bianca, la più pomposa delle apparizioni.
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Riccardo Bacchelli "ITALIA PER TERRA E PER MARE"







    


domenica 21 aprile 2019

8° Giorno: DOMENICA DI PASQUA

Piero della Francesca "Resurrezione" 1450-1463
Museo Civico Sansepolcro

Si celebra  solennemente la  resurrezione di Gesù Cristo.
La PASQUA è la massima solennità della fede cristiana.

BUONA E SERENA PASQUA A TUTTI

Si è destato dai morti
il Figlio di Dio,
nostro fratello,
e si è levato,
libero e vittorioso:
ha immerso
il nostro destino nel suo,
per colmarlo della sua luce.
Non cerchiamo le sue tracce
fuori dalla nostra vita:
egli cammina
sulle nostre strade,
ma al di là della morte
troveremo ancora lui
ad attenderci sull'altra riva.

(dalla liturgia cistercense)



sabato 20 aprile 2019

7° Giorno: SABATO SANTO

E' tradizionalmente il giorno
in cui non si celebra l'Eucarestia,
e la comunione si porta solamente ai malati in punto di morte.
Nella notte si celebra la solenne Veglia Pasquale.

ASFODELO


Un fiore che ha una storia antica; lo citava già Omero che lo sognava fiorito nei prati dell'immortalità.
Alto nello stelo, rigido come fiore, guardandolo è impossibile distaccarsi dalla tradizione che lo vuole simbolo di malinconia, ma anche di immortalità e di rimpianti.
Addolcisce quindi il paesaggio dell'oltretomba, al punto che il poeta inglese E. A. Poe scriveva: " Riposare alla fine dove le anime immortali dimorano nelle praterie sempre fiorite degli asfodeli".

Da I fiori raccontano Demetra 1997



Ecco la più famosa delle Ultima Cena (o Cenacolo), quella dipinta da 
LEONARDO DA VINCI
databile tra il 1495-1498.

La si può ammirare nell'ex-refettorio
del convento di
Santa Maria delle Grazie a Milano



venerdì 19 aprile 2019

6° Giorno: VENERDI' SANTO

Oggi si ricorda il giorno della morte di Gesù sulla Croce.
E' tradizione effettuare il pio esercizio
della Via Crucis.
Verrò a Te
1891-1971 BELGIO

Credo, si, credo che un giorno, 
il Tuo giorno, mio Dio,
verrò a Te,
con passi incerti,
le mani colme di lacrime
e questo cuore meraviglioso
che mi hai dato Tu, 
cuore troppo grande per me
perché è fatto per Te.

Un giorno verrò
e sul mio volto leggerai
tutta la mia povertà,
le mie lotte
e le sconfitte della mia libertà.
e vedrai il mio peccato.
Ma so, mio Dio,
che non è tanto grave il peccato 
quando si è davanti a Te.

Davanti agli uomini si è umiliati, 
ma davanti a Te
è tanto bello esser poveri,
perché si è tanto amati!

Un giorno, il Tuo giorno,
o mio Dio, a Te verrò
e nell'autentica esplosione 
della mia resurrezione,
finalmente capirò che l'Amore sei Tu,
che la mia libertà sei sempre Tu.

A Te verrò, o mio Dio, 
e mi rivelerai il Tuo volto. 
Verrò a Te con il mio folle sogno: 
portarti il mondo sulle mie braccia.
Verrò a Te e griderò a gran voce
tutta la verità della vita sulla Terra.
A Te griderò il mio grido
che viene dal profondo:
"Padre, ho tentato di essere un uomo
e sono Tuo figlio".

P. Jacques Leclercq


Ultima Cena di maestro lombardo del XIII sec.

5° Giorno: GIOVEDI' SANTO

Vengono consacrati gli oli santi.
Una vocazione femminile

Santa Veronica Giuliani
Nata nel 1660 a MERCATELLO, nei pressi di Urbino, come Orsola, assunse il nome di Veronica quando, nel 1678, indossò l'abito delle Clarisse di Città di Castello.
Fu una scelta preveggente: come la donna ebrea che, secondo la tradizione, volle essere vicina a Gesù asciugandogli con un velo il volto sfigurato dalla sofferenza mentre saliva al Calvario, l'esperienza mistica di suor Veronica fu contrassegnata da un intensa partecipazione e immedesimazione nel Cristo della passione.
Così racconta lei stessa, in una pagina del diario che il confessore le ordinò di scrivere: "l'anno 1697, il venerdì santo, la mattina vicino al giorno, trovandomi in orazione [...] Iddio fece penetrare nell'anima mia la grazia con il darmi i segni e i dolori che il Verbo divino aveva sofferti per la mia redenzione. Io sentivo nel mio cuore una pena di morte".
Ricevette anche le stigmate, che volle tenere nascoste agli occhi di tutti, e una misteriosa coronazione di spine.
Quando dopo la morte, avvenuta in convento nel 1727, venne eseguita l'autopsia, i medici riscontrarono che effettivamente il cuore della santa presentava una trafittura da parte a parte.
La Chiesa ricorda Santa Veronica Giuliani il 9 luglio, giorno della morte.

Da Santi e Beati di ieri e di oggi  DEMETRA 1999


Jacopo da Ponte (1515-1592), meglio noto come Jacopo Bassano,
esponente della pittura veneta,
è l'autore di questa Ultima cena,
dipinta nel 1546, circa,
oggi visibile presso La Galleria Borghese a Roma.



mercoledì 17 aprile 2019

4° Giorno: MERCOLEDI'

E' il giorno del tradimento, il giorno della tristezza.
Gesù è tradito da uno dei suoi Apostoli per 30 denari.

Il riposo dei dannati


L'arcivescovo Umberto, uomo di somma autorità, tornando dalla Puglia narrò che nel territorio di Pozzuoli sorge un promontorio sassoso e ronchioso che affonda le sue radici in acque nere e puzzolenti. Fuor da quell'acque vaporanti si vedono affiorare a un tratto, per consuetudine, degli uccelli spaventosi che dalla sera del sabato fino all'alba del lunedì sono soliti mostrarsi alla vista degli uomini.
Durante questo periodo di tempo vagano liberamente qua e là per il monte, spiegando le ali, si ravvivano col becco le penne, e per quanto si può capire si ristorano nella tranquillità di quel rifugio che è largito loro per così poco tempo.
Questi uccelli nessuno li ha mai veduti cibarsi, né si possono prendere, anche adoperando ogni astuzia e arte. Appena schiarisce l'alba del lunedì, ecco che un corvo grande quanto un avvoltoio li raccoglie tutti, gracchiando gravemente, e quelli s'immergono subito nelle acque e non si lasciano più vedere, per alzarsi di nuovo in volo dalla voragine dello stagno sulfureo all'imbrunire del sabato.
Ora alcuni dicono che quegli uccelli siano anime di dannati alle vendicatrici pene dell'inferno, che, tormentate tutti gli altri giorni della settimana, hanno refrigerio la domenica e l'una e l'altra notte tra cui quella è compresa, in onore della risurezzione di Cristo.
Da Leggende Cristiane di Luigi Santucci


Ultima Cena ammirabile nella chiesa dei Salesiani a Brescia.
Opera di Mario Bogani.

martedì 16 aprile 2019

3° Giorno: MARTEDI'

E' il giorno dello sdegno.
Gesù è sdegnato dal comportamento dei commercianti
che hanno trasformato
il tempio in un luogo di mercato.
La purificazione del Tempio


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Continuò il cammino verso Gerusalemme.
Quando ebbe raggiunto il Tempio diede libero sfogo all'ira che covava dentro fin dal giorno precedente.
Si mise a scacciare tutti coloro che vendevano e compravano, e rovesciò i tavoli dei cambiavalute e gli sgabelli dei venditori di colombe per le offerte, e non permetteva che si portassero cose attraverso il Tempio. Poi insegnava loro e diceva: "Non sta forse scritto: " La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!". 
I sommi sacerdoti e gli scribi rimasero allarmati da questo incidente, ma temevano che il popolo si sarebbe rivoltato contro di loro se avessero tentato di arrestare Gesù. Perciò si limitarono a ordire segreta congiure contro di lui, aspettando un'occasione più propizia per agire.
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Al'interno dell'area del Tempio, i banchieri cambiavano in sicli giudaici o in sicli di Tiro le monete straniere portate dai pellegrini provenienti dall'estero. Il siclo era la moneta preferita per il pagamento delle decime del Tempio e per acquistare gli agnelli e le colombe destinati ai sacrifici che si vendevano sulla spianata del santuario.
I cambiavalute e i venditori di animali svolgevano un servizio utile al pubblico, ma ugualmente Gesù si indignò alla vista di tutto quel mercanteggiare nei sacri recinti della "casa del Padre mio".
Secondo Giovanni, fatta una sferza di cordicelle, li scacciò tutti dal Tempio.
Da Gesù e il suo tempo di Selezione D.R.D.

Jacopo Tintoretto dipinse quest'Ultima Cena tra il 1561 e il 1566.
Si trova nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio,
detta di San Travaso, a VENEZIA.

lunedì 15 aprile 2019

2° Giorno: LUNEDI'

E' il giorno dell'amicizia.
Gesù lo passa a Betania
in compagnia dei suoi tre grandi amici:
Marta, Maria e Lazzaro.
Località bibliche: BETANIA
I Santi: Maria, Lazzaro e Marta
Al tempo di Gesù, proprio come ai nostri giorni, Betania era un sobborgo di Gerusalemme, situata a meno di 3 km dalle pendici orientali del Monte degli Ulivi. 
In questo villaggio abitavano alcuni dei suoi amici più intimi, Marta e Maria, con il fratello Lazzaro, che Gesù resuscitò dai morti.
Secondo Luca, dopo la risurrezione il Maestro condusse i discepoli a Betania e da qui ascese al cielo.
Prima del 385 fu eretta una chiesa sulla casa che, secondo la tradizione, aveva ospitato Gesù. 
In seguito un'altra chiesa fu eretta nell'area della necropoli ove si riteneva fosse stato deposto il corpo di Lazzaro.

Da Gesù e il suo tempo di Selezione D.R.D.


Questa Ultima Cena è la parte centrale
del polittico conservato nella collegiata
di San Pietro di LOVANIO (Belgio).
Dipinta su tavola di quercia nel periodo tra il 1464-1468
da DIRCK BOUTS il Vecchio 
pittore Olandese.

domenica 14 aprile 2019

1° Giorno: DOMENICA DELLE PALME

La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme,
nella quale si celebra l'entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme,
acclamato come Messia e figlio di Davide.
La campanella di Pasqua


La campanella che tre giorni interi
è stata zitta, come una bambina
in castigo con tutti i suoi pensieri,
s'è svegliata dal sonno stamattina.

Dal sonno? No, perché non ha dormito...
Se vi piace sapere come fu, 
sulla gran bocca, le hanno messo un dito,
e poi... silenzio! Non si canta più!

Ed ora, ed ora... chi la può tenere?
Le han sciolto il cuore piccolo e obbediente
e dice al cielo: "Dammi per piacere,
dammi più voci per chiamar la gente!"

E il ciel risponde: "Sorellina, 
basta la gioia che tu chiudi in cuore,
basta una nota sola e piccolina
se l'accompagna di Gesù l'amore!"

E tutte in questa nota parleranno
le voci dei fanciulli e delle cose
i ruscelli, le fonti, canteranno
coi fiori sparsi sulle rive erbose!

Diranno i cuori: E' Pasqua? - e un piccol coro
d'anime liete salirà con te.
Dirà la terra: E' Pasqua - ed un tesoro
di cose buone donerà al suo Re.

- Canta o campana; fin la rondinella
bagna il suo nido d'acqua benedetta,
e il sole gioca con la fontanella
parla di pace all'orto, alla casetta.

- E la sua luce, fatta nel tuo invito, 
chiara e serena come il ciel l'ami,
vede ogni cuore a festa rifiorito
per riaver la pace di Gesù.

Da Voci di piccoli in festa 
edizione Frate indovino
1957

Pomponio Amalteo è l'autore di questa Ultima Cena.
Dipinta nel 1574, ora nei musei civici di Udine.