martedì 30 luglio 2013

Quarto Romanzo - Primo Libro

Epitaffio per un nemico  di  George Barr

" E' la storia di un giovane soldato che a un certo punto apre gli occhi alla complessità del problema del bene e del male, la narrazione di un episodio commovente che denuncia la fallacia dell'odio e illumina quel miracolo eterno e sempre nuovo che è il miracolo dell'amore"

Poco prima dell'alba, il sergente Baxter e i quattro uomini che restavano della sua squadra, facendosi strada, tentoni, tra siepi e cespugli, raggiunsero una strada secondaria, e lì si fermarono immobili, per un momento. La voce della battaglia - il brontolio lontano delle batterie navali, il crepitio delle mitragliatrici, le esplosioni laceranti delle granate nemiche che sembravano arrivare dal nulla per colpire ogni cosa - tutto ciò parve all'improvviso più vicino e nel medesimo tempo più smorzato.
Fermi lì hai piedi della collina sulla quale sorgeva il paese di Melville, obbiettivo del battaglione d'assalto, i cinque uomini non riuscivano nemmeno a vedersi l'un l'altro. Venti minuti prima, il grosso del battaglione si era messo in moto lungo la strada principale mentre squadre di ricognizione lo precedevano esplorando i campi minati che proteggevano le fortificazioni disseminate tra la spiaggia, dov'era in atto lo sbarco, e il paese.
L'aria era immota e la nebbia dava all'ora precedente l'alba un che di opaco e di malvagio.
La missione della squadra di Baxter era tale da imprimere su quegli uomini il marchio dei votati alla morte.
Dovevano attraversare la nuda collina, tutta battuta dal fuoco tedesco, per raggiungere Merville e costringere tutti gli eventuali elementi nemici che si trovassero a bloccare l'accesso secondario al paese a mettere in azione le loro artiglierie.
.....


Poi viene il giorno dello sbarco in Normandia....

domenica 28 luglio 2013

Terzo Romanzo - Primo Libro


OGGI CORRE IL DESTINO  di  Don M. Mankiewicz

" Un ritmo serrato e un' angosciosa aspettativa fanno sì che il romanzo proceda ad - andatura sostenuta - sino alla conclusione incalzante e drammatica."

Nick Bragg dormì male la notte prima della corsa. 

Da parecchio tempo era nervoso. 
Il nervosismo non è infrequente fra gli uomini che montano cavalli da corsa. Dipende dal loro mestiere, che ogni giorno li costringe a esporsi più volte, e ogni volta per qualche minuto, al pericolo di farsi male o di morire all'improvviso.
Non è un pericolo grave. 
In ogni modo come tutti i fantini, Nick credeva fermamente in ciò che nell'ambito delle corse chiamano le "probabilità". Per chi crede in simile bizzarria, una moneta, caduta sulla croce cinque volte di fila, è "matura" per l'uscita sulla testa; un giocatore che abbia vinto quattro volte di fila, è "maturo" per la perdita. E un fantino che come Nick, abbia evitato oltre mille volte di farsi male, è "maturo" per un bel incidente.
Le lancette fosforescenti della minuscola sveglia d'oro segnavano le quattro e mezzo, quasi l'ora di scendere dal letto.
Non occorreva più alzarsi alle cinque, ma era un'abitudine presa negli anni in cui aveva sfacchinato per diventare fantino, e un' abitudine che si contrae con tanto sacrificio non è facile abbandonarla.
Nick si agitava su un letto creato per il riposo. E non osava ricorrere a un sedativo, perché certi preparati lasciano intontiti il giorno dopo, e un fantino non può vincere certa debolezza coi normali peccatucci di gola.
Per un fantino mangiare è un gesto vergognoso, un auto-tradimento. La supremazia e i lauti guadagni di Nick erano affidati alla sua capacità di salire sulla bilancia, vestito, calzato, per vedere l'ago giungere, vibrando, a un pelo dal numero 50.
Se l'ago fosse andato oltre, i guadagni sarebbero diminuiti. Al 52 si sarebbero dimezzati; al 55 sarebbe stato un ex fantino, uno stalliere, un agente di altri fantini, un informatore, il galoppino di qualche allibratore, o un giocatore di professione.
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mercoledì 24 luglio 2013

Secondo Romanzo - Primo Libro


Una Stella su Antiochia  di  Taylor Caldwell 

"E' la libera e fantasiosa ricostruzione della prima giovinezza di San Luca e ci da un'immagine colorita dell' Evangelista, proiettata sullo sfondo pittoresco del popoloso mondo mediterraneo."

Lucano non avrebbe potuto dire con certezza quali fossero i suoi sentimenti verso suo padre, Enea.

Di una cosa sola era sicuro: di compatirlo. Gli uomini semplici, senza pretese, meritano il rispetto, e i dotti la riverenza. Ma Enea non era semplice e non era nemmeno dotto, sebbene credesse di esserlo.
Amministratori e contabili erano persone rispettabilissime, Lucano lo sapeva, specie quando non pretendevano di essere da più di quel che erano: il male era quando parlavano in tono pretenzioso degli "inferiori". Tuttavia sua madre sorrideva con tanta affettuosa indulgenza dei risibili pregiudizi del marito, che la soavità della sua compassione raddolciva il figlio.
Enea immergeva le mani in latte di capra mattina e sera, avendo cura di far penetrare il buon latte grasso in ogni piega e in ogni giuntura. A dieci anni Lucano capì che suo padre cercava di cancellare così le cicatrici dell'antica schiavitù: e se ne irritava, perché già allora sapeva che il lavoro non è mai degradante, se non è tale per chi lo compie. Ma quando Enea scoteva le mani bagnate per asciugarle nella tiepida aria siriana, Lucano ne vedeva le palme straziate, la lunga crudele cicatrice sul dorso della destra sottile, e quella vista suscitava in lui un impeto di amore e di pietà.
Enea appariva nella sua luce migliore quando prima del pasto serale, versava le rituali libazioni agli dei: allora la sua voce si faceva umile ed esitante nella sua gratitudine agli dei che avevano fatto di lui un uomo libero, che gli avevano dato la possibilità di farsi quella bella casetta col suo giardino ricco di palme, di fiori e di alberi fruttiferi, che lo avevano sollevato dalla polvere e gli avevano dato autorità sugli altri uomini.
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Indubbiamente Iddio sceglie i Suoi servi dalla nascita,
e forse anche prima della nascita..

mercoledì 17 luglio 2013

Una "pila" di libri!


In camera da letto, vicino al mio comodino, c'è una scaffale dove tengo i libri che metto da parte da leggere un po' alla volta la sera prima di dormire ed ora c'è ne' un bel pacco (non credo riuscirò mai a leggerli tutti).
Proprio di questi libri intendo parlarvi.
Sono molto vari; alcuni piuttosto vecchi altri più recenti, alcuni piccoli altri grandi, sono per lo più romanzi ma non mancano poesie, biografie ecc.
I primi 2 libri che vi presento sono due diverse edizioni di Selezione dal Reader's Digest  una del 1961 e l'altra più recente del 1985. Entrambe contengono 4 "romanzi" che vi andrò a presentare un poco per giorno; perché su questi libri, che quasi nessuno apprezza, ci sono si romanzi vecchi, sorpassati e sconosciuti ma si possono trovare anche delle belle letture interessanti e originali.
Di ogni libro trascriverò, se possibile, la prima pagina e un brevissimo commento introduttivo, anch'esso ripreso dal libro, giusto per farveli conoscere, e perché no?, anche per incuriosirvi un po'!!!
BUONA LETTURA!!!



Primo romanzo - Primo Libro
Vesuvio e Corazzate  di  Anthony Thorne

" Un libro piacevole da mettere nella valigia di chi parte per le vacanze; allieterà qualche noiosa giornata di pioggia da trascorrere in albergo."

La grande corazzata inglese entrò lentamente nel golfo di Napoli e lì si piantò solida e dignitosa come se avesse calato misteriosi trampoli nel fondo del mare.
Di navi più piccole si può dire che "gettano l'ancora", ma per cinquantamila tonnellate di bellicose ferramenta una simile espressione può sembrare troppo elegante, perfino leziosa.
La corazzata se ne stava calma e salda, quasi ad impressionare i visitatori che le si avvicinavano inzuppati fino al midollo dopo una movimentata corsa nella lancia a motore.
La coperta, sulla quale l'ufficiale di guardia li riceveva composto, era asciutta e immobile come il decimo piano di un albergo.Non che a bordo si aspettassero molte visite.
In quel momento l'unico visitatore di una certa importanza era in un punto imprecisato del cielo, catapultato in direzione di Napoli dove l'attendevano la corazzata e una missione.
In plancia il comandante, ansioso di conoscere l'ora del suo arrivo, nascondeva bene l'impazienza guardandosi intorno con aria volutamente distratta.
Al largo si ergeva la rocciosa isola di Capri, d'un turchino cupo, scabra come il posteriore d'una capra.
Il comandante portò agli occhi il binocolo per puntarlo in direzione opposta, su Napoli, calda, bianca iridescenza di case arrampicate su pendii e su promontori, da Posillipo a settentrione, fitto di belle e lussuose ville giù fino a Piedigrotta, patria della canzone.






martedì 16 luglio 2013

Immagini da LIBRISOTTOIPORTICI

Eccovi alcune immagini della nostra serata in piazza Mazzini in occasione di Librisottoiportici di domenica 7 Luglio.






Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.
Kahlil Gibran 


La notte è calda,
la notte è lunga,
la notte è magnifica
per ascoltare storie.
Antonio Tabucchi





Ogni notte esige un proprio menù.
Honorè De Balzac


sabato 6 luglio 2013

A DOMANI!! Presso "LIBRISOTTOIPORTICI



Ed eccoci al giorno che precede il mercatino!
Naturalmente, dato che per questa edizione ci han dato un posticino in piazza, il meteo mette pioggia!!!
Se si tratta di pioggia leggera non ci spaventeremo e resteremo fino all'ultimo e spero anche voi, portatevi un cappellino impermeabile e anche borse impermeabili, per i probabili acquisti!!!
P.S. Per qualche tempo sarò assente dal Blog (una settimana, 10 giorni) per motivi di "lavoro".
A presto! Un salutone CIAO!






venerdì 5 luglio 2013

Vi Aspetta un Dono!!!

Riprendiamo il gioco dell'indovina titolo e autore.
Le poche righe che trascrivo appartengono a un bel romanzo italiano. Sapreste indovinare titolo e autore?
Il primo che verrà a trovarci in Piazza Mazzini Domenica 7 luglio tra le 17 e le 23 ed avrà indovinato il titolo o l'autore del brano riceverà in regalo, a scelta, uno dei nostri libri "da 3 a 5 euro".
Per gli altri nostri lettori, che abbiano indovinato o no di che libro si tratta, ci sarà un "premio" di amicizia!
Vi piace l'idea???



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Adesso le ruote correvano quasi silenziose e i viaggiatori non sentivano più che il pestar disordinato dei sedici zoccoli sulle pietre.
Il professore guardava passar le case scure, il raro chiaror dei fanali, qualche piccolo caffè illuminato, qualche garetta di sentinella.Gli pareva che il silenzio della grande città avesse qualche cosa di minaccioso e di formidabile per quei soldati, che le stesse mura delle case nereggiassero d'odio.
Quando la diligenza entrò nel corso di Porta Roma, così allagato di nebbia che dai finestrini non si vedeva quasi più nulla, chiuse gli occhi e si abbandonò al piacere d' immaginare le persone e le cose che aveva nel cuore, di conversar con esse.
Non era più il viaggiatore della natta che gli sedeva in faccia, era donna Ester tutta chiusa in un gran mantello nero e col cappuccio in capo. Ella lo guardava fisso ; i begli occhi gli dicevano: " Bravo, Lei fa una bella azione, mostra molto cuore, non l'avrei creduto. L'ammiro ella non è più né vecchio, né brutto per me. Coraggio!"
A questa esortazione di aver coraggio gli veniva una stretta di paura, gli scattava in mente la immagine della marchesa; e il rumor sordo delle ruote si trasformava nella voce nasale della vecchia dama che gli diceva " Si accomodi. Cosa desidera?"
....


martedì 2 luglio 2013

Far Notte tra i Libri con Musica e Poesia

Come promesso ecco la locandina con il programma del prossimo "Librisottoiportici" edizione speciale.



lunedì 1 luglio 2013

Dedicato agli uccellini!!!

Con l'arrivo della bella stagione ha preso possesso dei nostri giardini (mio e dei miei vicini) un uccellino piccolo-piccolo ma dalla voce potentissima, uno scricciolo.
Proprio a lui e a tutti gli uccellini che "ravvivano" il nostro verde dedico questa poesia.





In cima a un'antica pianta,
nel roseo ciel del mattino,
un uccellino piccino
(o come piccino!) canta.

Canta? Non canta. Cinguetta
povera piccola gola,
ha in tutto una nota sola
e quella ancora imperfetta.

Perché cinguetta? Che cosa
lo fa parer si giulivo?
S'allegra d'essere vivo
in quella luce di rosa...

L'UCCELLINO     Arturo  Graf