giovedì 28 luglio 2016

Un gruppo di amici IDEALE



Abbiamo scritto di infanzia e di libri ed ecco che vi proponiamo un classico per
bambini a nostro parere adatto alla lettura "ad alta voce".
Vi trascriviamo solo le parti degli incontri della protagonista Doroty con quelli che saranno i suoi amici d'avventura per sottolineare come questa lettura sia adatta anche a parlare d'AMICIZIA; infatti i tre coprotagonisti, a nostro parere, rappresentano (in caricatura) un gruppo di amici "ideale" per ogni bambino-a.
Provate a leggerlo o rileggerlo e fateci sapere!!!



Fissando il buffo viso dello Spaventapasseri, Doroty rimase sorpresa vedendo uno degli occhi che lentamente ammiccava. Sulle prime pensò di essersi sbagliata, perché gli spaventapasseri del Kansas l'occhietto non lo facevano mai; ma ecco che quella sagoma  le rivolse un cenno amichevole, chinando il capo. Allora la bambina scese dallo steccato e gli andò incontro, mentre Toto correva intorno al palo e abbaiava.
- Buongiorno- disse lo Spaventapasseri, con voce alquanto roca.
- Hai detto qualcosa? - chiese stupefatta la bambina.
- Certo - rispose lo Spaventapasseri - come stai?
- Bene, grazie- rispose educatamente Doroty - e tu?
- Non mi sento troppo bene - disse lo spaventapasseri, con un sorriso - perché è noiosissimo stare notte e giorno infilzato quassù a spaventare i corvi.
...
...
Doroty scoprì qualcosa che luccicava sotto un raggio di sole penetrato tra gli alberi. Corse verso quel punto e si fermo di colpo, con un grido di sorpresa.
Uno dei grossi alberi era stato intaccato, e vicino a quello, in piedi e con una scure levata nelle mani c'era un uomo fatto interamente di latta. Aveva la testa, le braccia e le gambe giuntate al corpo, ma stava perfettamente immobile, come incapace del minimo gesto.
Doroty lo guardò sbalordita e così fece anche lo Spaventapasseri; dal canto suo, Toto si avventò abbaiando ad addentare una gamba di latta, facendosi male ai denti.
- Era tuo quel gemito?- chiese Doroty.
- Si - rispose l'uomo di latta - proprio mio. E' più di un anno che lancio gemiti, e fino a questo momento nessuno mi ha sentito né mi è venuto in soccorso.
...
...
Dalla foresta giunse un tremendo ruggito, e un attimo dopo un grande Leone piombò in mezzo alla strada. Con una zampata mandò lo Spaventapasseri a rotolare sul ciglio, quindi colpì il Boscaiolo di Latta con gli artigli aguzzi. Ma con sua gran sorpresa, il non riuscì a scalfire minimamente la latta, anche se il Boscaiolo cadde anche lui sulla strada, e rimase immobile.
Ora che aveva un nemico da affrontare, il piccolo Toto corse abbaiando contro il Leone, e la grande fiera aveva appena spalancato le fauci per azzannarlo quando Doroty, per paura che Toto restasse ucciso, e senza badare al pericolo, si precipitò sul Leone e lo colpì sul naso con uno schiaffo più forte che poté, gridando:
- Non azzardarti a mordere Toto! Vergogna, un bestione grande e grosso come te, mordere un cagnolino!
- Non l'ho morso - disse il Leone strofinandosi con la zampa il naso colpito da Doroty.
...




mercoledì 27 luglio 2016

La MAGIA del NARRARE...

Arricchire la mente di un bambino raccontando storie è una tradizione che si sta perdendo nel mondo moderno con la sua comunicazione elettronica istantanea.
Dobbiamo far proseguire quella tradizione e caratterizzare la vita dei giovani con la sapiente narrativa del passato.

Motivazione del Premio Nonnino 2016 a Nati per leggere



Parliamo ancora dei "BENEFICI DELLA LETTURA"

Da un articolo dell'Aprile scorso letto su Famiglia Cristiana.


Una storia letta ai bambini, magari prima di andare a dormire, è un'esperienza che unisce genitori e figli.
E aiuta i piccoli a crescere: "Così imparano a guardare il mondo ad occhi aperti".

Un gesto d'amore semplice, ma sostanziale, che ogni genitore può compiere.
Leggere al proprio figlio sin dalla tenera età un libro, leggerglielo con un tono di voce alto quanto basta affinché senta, ritagliandosi un tempo e uno spazio dedicati al di la del lavoro e degli impegni quotidiani.
E' questa convinzione che anima Nati per leggere, il progetto di promozione della lettura "ad alta voce" ai bambini creato dall'alleanza tra pediatri e bibliotecari.
Con l'obbiettivo di ricuperare una relazione di qualità tra genitori e bambini, che la diffusione invasiva delle nuove tecnologie sta depauperando in modo drammatico.
La lettura precoce fatta da genitori, nonni e zii modifica le strutture del cervello che sovraintendono, poi, le funzioni di lettura e scrittura per la sinergia tra componente cognitiva e quella affettiva.
E' questo connubio, che crea il miracolo di Nati per leggere.
Il piccolo amerà i libri come ama le persone che hanno diviso con lui l'esperienza.
Dove la voce del genitore ha una magia in più.
Che risiede nell'essere una voce conosciuta.
Dalla venticinquesima settimana il feto ascolta la voce della madre e del padre e le riconosce.
Ecco dove risiede la prima magia.
Ricordare la voce suscita nel bambino la riattivazione di parti del cervello grazie a un elemento conosciuto e rassicurante.


La seconda magia risiede nel fatto che parlare al bambino significa testimoniargli che lo vedi, lo ascolti e sei lì con lui.
Sia che tu lo faccia raccontando storie, cantando o solo parlando.
La voce diventa testimonianza di vicinanza e affetto.
Lui che ha una mente giovanissima ed elastica che si arricchisce raccontando e ascoltando storie.
"Lettura ad alta voce" è una traduzione impropria di un'espressione inglese e si intende come leggere in modo che si senta.
Un adulto che legge una storia compie un gesto d'amore.
E lo fa a bassa voce.
Papa e mamma devono leggere in modo naturale sapendo che impareranno a farlo, si appassioneranno, diventeranno sempre più protagonisti del testo.
Dopo l'anno e mezzo di vita del bambino subentrerà l'interazione con lui.
E la lettura condivisa e dialogica sarà ancora più costruttiva di quella piana perché il bimbo sarà stimolato a partecipare.
Man mano che crescerà, poi, aumenterà il momento in cui sarà chiamato a esprimersi; lì il piccolo introdurrà vocaboli nuovi che l'adulto preciserà.
Per questo gli studi confermano che i bimbi a cui si è letto sin da piccoli arriveranno più pronti alla scuola e alle relazioni e con un vocabolario più ricco.
Una lettura che vale la pena di iniziare a praticare sin dai sei mesi di vita e anche prima.
Certo quello è il modo migliore per far nascere un lettore.
Inizialmente il bambino avrà un'attenzione di pochi secondi che andrà via via crescendo.
Facilmente manipolerà il libro, di certo non lo leggerà.
Poi la crescita andrà accompagnata con libri gradualmente di maggior complessità: prima quelli con le facce, poi quelli che si rifanno a oggetti della vita quotidiana; crescendo compariranno le sequenze, con l'uccellino che fa così e colà, fino ad arrivare a vere e proprie storie con una narrazione.




Accanto al pediatra, fondamentale per la promozione del progetto, Nati per leggere, perché entra in contatto con tutte le famiglie, ci sono i bibliotecari esperti di letteratura per l'infanzia.
A loro spetta fornire indicazioni sui libri di qualità e favorire il contatto precoce in nome del diritto dei bambini a essere protetti anche da scarsi stimoli culturali.
Le evidenze scientifiche dicono che il cervello fino ai due anni, se stimolato, forma connessioni naturali che si mantengono nel corso della vita.
Tali strutture si possono formare solo in quell'età.
Ecco perché è così importante intervenire in modo precoce e sulla totalità della popolazione.
Con l'aiuto anche di operatori sanitari, educatori di nido e insegnanti di scuola dell'infanzia.
Leggere apre gli orizzonti, permette sguardi nuovi sul mondo; più leggiamo più possiamo operare confronti e costruire un personale senso critico.
Aiutare a pensare con la propria testa.










lunedì 25 luglio 2016

L' AUTOSTIMA CRESCE LEGGENDO

Da un trafiletto di IO DONNA   del 30 Aprile 2016

Testi informativi e di auto-aiuto, biografie, romanzi, graphic novel...
Possono tutti rivelarsi validi alleati per contrastare i disturbi psicologici come ansia, depressione, mancanza di autostima.
Ne sono convinti i promotori della campagna Reading Well for Young People, lanciata nel Regno Unito e rivolta hai ragazzi dai 13 ai 18 anni.
Sono 35 i titoli suggeriti, ognuno con le sue specifiche "indicazioni".
Alcuni permettono di evadere dalla realtà, altri aiutano a relazionarsi meglio con gli altri o a conoscersi più a fondo.
Come Noi siamo infinito di Stephen Chbosky, romanzo epistolare di un ragazzo introverso.