mercoledì 3 aprile 2019

LIBRERIE: guardando al futuro 1

Carta vs pixel    di Paolo Veronese

Si è letto che una famosa ditta di arredamenti svedese ha deciso modifiche al suo principale modello di libreria in previsione di una drastica diminuzione di libri cartacei nelle case, per via della futuribile diffusione dell'e-book.



Così, agghiacciato da una prospettiva dove sparisse a poco a poco la seduzione della carta, tatto e olfatto, o il piccolo piacere di sbirciare libri nelle case altrui, titoli e disposizione, come fotocopia di un'anima e delle sue scelte, ho tratto un po' di volatili pensieri, che qui espongo. Sperando che i calcoli svedesi siano buoni quanto le loro leggi.



Le profezie sulla fine dei libri non sono di per sé lettura nuova, senza scomodare le visioni un po' ebeti di Fahrenheit 451 con gli uomini trasformati in ripetitori meccanici di parole, né il califfo Omar che incendiò la Biblioteca di Alessandria perché i libri erano o dannosi, se non conformi al Corano, o inutili se conformi. La storia è lunga quanto il Mahabharata.



Fin dal suo principio, la forma del codice, opposta ai rotoli, fu guardata con certo sospetto dai dotti, che continuarono a srotolare i loro libri di papiro o pergamena.
La diffusione del formato in pagine rilegate fu merito del pensiero cristiano, i quali adepti predilessero la praticità di consultazione (e diffusione) del nuovo prodotto, che in seguito sarà perpetuato nell'alveo della Chiesa nel laborioso silenzio dei monasteri, fino a raggiungere perfetta struttura nella Bibbia di Gutemberg.



Ad inizio Ottocento, con la rapida ascesa della stampa si preconizzava il sopravvento del giornale sul libro; poi l'invenzione del telegrafo di Edison che avrebbe reso tutti i testi in forma sonora; e in seguito il cinema, la radio, il resto.
La sfida a sostituire questo contenitore del pensiero umano ha esercitato un fascino irresistibile, oltre che affrettare previsioni.
Pur rilevando nel Belpaese un attecchimento tutto sommato pigro del fenomeno digitale a discapito della tradizione, risulta evidente che l'ultimo attacco al libro ha connotati affatto diversi, e strategie più subdole, poiché si avvale della nostra complicità.



L'introduzione dell'elettronica non investe solo la forma in cui fruiamo la parola scritta. Un lettore di e-book, potrebbe alla lunga trasformarsi in un oggetto anche più comodo del volume cartaceo, o assumere la forma identica, pseudocarta compresa, con micro celle che si colorano a comando. Non il libro in se cambia ma più ampiamente la stessa lettura, il metodo, cosa e quanto si legge, il perché e nondimeno la profondità con cui ci si possa dedicare al piacere del testo, su cosa focalizziamo l'attenzione, e conseguentemente cosa possiamo ricordare di un libro letto.

Continua nel prossimo POST....


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