sabato 18 luglio 2020

Vi propongo un BLOOG


Permettetemi di ricordarvi il BLOG di Tonini Alice  "I LIBRI DI ALICE  IL blog di chi ama i libri e la scrittura" dove, Alice, vi presenta tante e varie letture per questa estate; romanzi rosa, libri gialli, libri digitali, autori e molto altro.
Visitatelo e mi saprete dire!!!

giovedì 16 luglio 2020

Vi propongo una pagina di: IL SOGNO


..... Allora Angélique capì che, se avesse chiuso le labbra, sarebbe scoppiata a ridere. Povero ragazzo! La commuoveva molto; ma era una cosa irresistibile, era troppo felice, aveva un bisogno di ridere, di ridere tanto da rimanere senza fiato.
Infine, credette di poter parlare, volle dire semplicemente:
"Grazie, signore".



Ma il riso era tornato, il riso la fece balbettare, le toglieva la parola; e il riso risuonò molto alto: una pioggia di note il cui canto era appena coperto dall'accompagnamento cristallino della Chevrotte. Lui, sconcertato, non trovò niente da dire, non una parola. 



Il suo viso così bianco si era bruscamente imporporato; i suoi occhi da bambino timido si erano infiammati, come occhi d'aquila. E se ne andò, scomparve con il vecchio operaio mentre ella rideva ancora, chinata sull'acqua chiara, schizzandosi di nuovo nel risciacquare il bucato, nella radiosa felicità di quella giornata.



L'indomani fin dalle sei di mattina si stese il bucato, che sgoccilava dal giorno prima, e proprio allora si era alzato un gran vento che favoriva l'asciugatura. Per evitare che i panni venissero trascinati via fu persino necessario fermarlo con dei sassi ai quattro angoli.



Tutto il bucato era li steso, bianchissimo tra l'erba verde, impregnato del profumo delle piante; e il prato sembrava essersi improvvisamente coperto di una coltre nevosa di margherite.
.....
Da IL SOGNO di Emile Zola 1888





venerdì 10 luglio 2020

Estate al MARE

Il mare è un entità dinamica, il più maestoso e problematico fenomeno fisico della superficie terrestre, un architetto di paesaggi, un costruttore di panorami, del quale non è illecito scrivere una "biografia": etimologicamente una storia della sua vita.


Un paesaggio marino non si lascia afferrare a un piccolo colpo d'occhio.
Ci vuole tempo e numerosi sguardi
per coglierne le differenze, le costanti.


Nell'infinita estensione del mare,
nell'assoluta libertà del volo dei gabbiani
è racchiuso il significato più profondo
di questo particolare aspetto della natura.

La nostra stagione marinaresca, quando venne, non fu una stagione qualsiasi.
A parte la sua durata plurisecolare, fu così travolgente da superare ogni confronto.
I velieri delle Repubbliche trasmigravano a sciami, ogni primavera, verso l'Oriente, carichi di mercanzie attentamente vigilate dai mercanti, che, sempre presenti a bordo, oltre ad essere uomini d'affari erano anche capaci di maneggiare la spada e sapevano molte cose sulla navigazione.
Le isole greche dello Jonio e dell'Egeo, Rodi e Creta, fino alla lontana Cipro, le coste turche cosparse di città ricche e chiassose, dai colori sfarzosi e dagli odori penetranti, avevano empori genovesi, veneziani, insomma italiani, magazzini, bazar dove si parlavano i nostri dialetti.
Non basta.
Velieri audaci si spingevano attraverso i Dardanelli, oltre il Bosforo, sul Mar Nero, fino a Odessa e alla Crimea.
Altri mettevano la prua sulla Terra Santa, per stabilire il collegamento con le carovane provenienti dall'India e dalla Cina.
E questi viaggi avventurosi si ripetevano ogni anno, sempre più numerosi, sempre più redditizi; quando non si facevano, ben inteso, altre spedizioni, di carattere bellico; le flotte di Solimano il Magnifico veleggiavano immense e minacciose verso ovest, per colpire il Peloponneso o Malta, Tunisi o la Sicilia e bisognava contrastarle.
Viaggi di guerrieri, viaggi di mercanti: ogni estate si ripetevano gli episodi della stessa commedia umana ..... ( e si ripetono ancora)




Da "Italia mare" di Pietro Ottone e Gaetano Cafiero delle edizioni WHITE STAR 1991.

lunedì 6 luglio 2020

Estate in MONTAGNA

Il sentiero che sale si inerpica tra boschi e valloni, praterie alpine e torrenti gorgoglianti.
E poi il rifugio, come meta o solo per una sosta nel cammino, provvidenziale punto di appoggio per l'escursionista e l'alpinista.
Dove condividere momenti preziosi, inebriati dalle bellezze dei monti.


Camminare in montagna è più che un esperienza fisica:
coinvolge tutti i sensi,
lasciando la mente libera di immaginarsi nei silenzi
e nella contemplazione dei grandi spazi.

Meta di escursioni giornaliere, luoghi di sosta durante le traversate
o basi di lancio per difficili ascensioni,
i rifugi sono presidi importanti della montagna.
Tra le loro mura ci si sazia, si riposa,
si condividono informazioni ed esperienze.
E lo sconosciuto, anche solo per lo spazio di qualche ora,
diventa complice della stessa atmosfera.



Le Alpi, il grande arco di montagne al centro dell'Europa: 1200 chilometri di catena, dai ghiacciai delle Occidentali ai massicci calcarei che si distendono verso Est. 
Le fasce prealpine con gli altipiani carsici e le vaste praterie punteggiate da malghe e alpeggi; i valloni ricoperti di foreste; e, più su, oltre la vegetazione arborea, gli ambienti meno ospitali delle alte quote, tra gli specchi luminosi dei laghetti alpini, le morene, le pareti rocciose e i ghiacciai, fin sulle creste più affilate.
.....





Per conoscere e muoversi in sicurezza nella radiosa estate di questi ambienti maestosi...
Da "Sentieri e rifugi delle Alpi" collana MONTAGNE del Corriere della Sera 2018.

giovedì 2 luglio 2020

Vi propongo una pagina di: TRA DONNE SOLE


Arrivai a Torino sotto l'ultima neve di gennaio, come succede ai saltimbanchi e ai venditori di torrone. Mi ricordai ch'era carnevale vedendo sotto i portici le bancarelle e i becchi incandescenti dell'acetilene, ma non era ancora buio e camminai dalla stazione all'albergo sbirciando fuori dei portici e sopra le teste della gente. L'aria cruda mi mordeva le gambe e, stanca com'ero, indugiavo davanti alle vetrine, lasciavo che la gente mi urtasse, e mi guardavo intorno stringendomi nella pelliccia. 



Pensavo che ormai le giornate si allungavano, e che presto un po' di sole avrebbe sciolto quella fanghiglia e aperto la primavera.
Rividi così Torino, nella penombra dei portici. Quando entrai nell'albergo non sognavo che il bagno scottante e distendermi e una notte lunga. Tanto, a Torino ci dovevo stare un pezzo.



Non telefonai a nessuno e nessuno sapeva ch'ero scesa a quell'albergo, nemmeno un mazzo di fiori mi attendeva. La cameriera che mi preparò il bagno mi parlò, china sulla vasca, mentr'io giravo nella stanza. Sono cose che un uomo, un cameriere, non farebbe. Le dissi di andarsene, che bastavo da sola. La ragazza balbettò qualcosa, fronteggiandomi, scrollando le mani. allora le chiesi di  di dov'era.



Lei arrossì vivacemente e mi rispose ch'era veneta. "Si sente" le dissi "e io sono torinese. Ti farebbe piacere tornare a casa?"
Annuì con uno sguardo furbo.
"Fa' conto allora ch'io qui torno a casa" le dissi "non guastarmi il piacere."
......

Da Tra donne sole di CESARE PAVESE  1949