Un libro adatto ad essere letto in questo periodo quaresimale (penso io).
Un libro facile da leggere, comprensibile.
Fa meditare, fa pensare.
Leggetelo e sappiatemi dire; qui ne riporto un piccolo "paragrafo" per invogliarvi maggiormente.
Ambientato nella Germania della Guerra 15/18 Scritto nel 1929 |
Era uno di quelli che se ne stanno molto soli e appartati. La sua disgrazia fu quelle di vedere un giorno, in un giardino, un ciliegio in fiore. Ritornavamo allora dalla prima linea, nel crepuscolo del mattino, e questo ciliegio ci apparve ad una svolta, di sorpresa, vicino ai nuovi accantonamenti. Non aveva foglie, era tutto un solo cespo di fiori bianchi.
Quella sera Detering non si lasciò vedere. arrivò finalmente, e aveva in mano uno o due ramoscelli fioriti. Ci mettemmo a scherzare, domandandogli se andasse a nozze. non ci rispose, e andò a buttarsi sul letto. A notte alta lo sento muoversi, mi sembra che infagotti la sua roba. Fiuto qualche guaio, e mi avvicino. Lui fa come se nulla fosse, ed io gli dico: "Non fare sciocchezze, Detering".
"Ma che! non posso dormire, ecco tutto..."
"Perché sei andato a prendere quei rami di ciliegio?"
"Non potrò più cogliere un ramo di ciliegio, adesso?" risponde testardo, e dopo un poco: "Ha casa ho un grande orto, , pieno di ciliegi. Quando sono in fiore, sembra, a guardarli dal fienile, come un gran lenzuolo tutto bianco. Proprio adesso è il tempo".
"Forse le licenze si riapriranno presto. Può anche darsi che ti comandino ai lavori agricoli."
Fa cenno di si colla testa ma vedo bene che è assente. Quando questi contadini son tocchi nel profondo, hanno una strana espressione, un misto fra la mucca e l'idolo; un espressione che un po' fa ridere e un po' commuove.
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