lunedì 30 gennaio 2017

Un ROMANZO VERDE

Perché verde? Perché è il colore predominante in copertina, perché parla della campagna lombarda, perché si parla di speranza.

Nel post del 25 gennaio la scrittrice inglese G. Heyer descrive, nelle poche righe da noi trascritte, un lord inglese. In questa pagina invece troverete la descrizione di un contadino lombardo, un bravuomo della prima metà del 900, a opera del romanziere bresciano Agostino Turla.



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Non è un gran podere quello che lavoriamo noi, né si può certo paragonarlo alle Valenche. Ma insomma diciotto piò, che sarebbe come dire sei ettari all'incirca, rppresentano per la nostra famiglia un estensione più che sufficiente; anche se i pigionanti, che stanno alloggiati al Quartiere in buon numero, non facciano altro che sfruttare come loro è meglio concesso il proprio diritto di nullatenenti e s' industriino di far sciamare sul nostro interi eserciti di pollame. Senza contare che, naturalmente, i campi, a tempo opportuno, se li spigolano loro, e che loro appartengono, come d'uso, le seccarole ed ogni frutto o raccolto che venga su per le rive.



Bernardo Manzù, soprannominato mulinèr, il proprietario del Quartiere, è uomo però che la gente la lascia vivere in pace. Grano, granturco e legna, beninteso, vanno divisi del tre, come tutti gli altri prodotti: e ciò significa che a noi rimane un terzo e che le altre due parti prendono il volo verso fòndachi padronali abituati ormai, col concorso s'intende di altri poderi, a farsi carichi d'ogni grazia di Dio. Ad ogni modo, si vive. bernardo Manzù non sarebbe capace di torcere un capello ad anima viva.
Dal carattere tranquillo e pacato di Bernardo Manzù e d'un suo fondo naturalmente umanitario renderebbero testimonianza quegli stessi socialisti che si scalmanano per il trapasso della terra ai contadini.
basta vederlo. Un volto largo e placido, nel quale s'esprime una sorta di tranquillità che pare sul punto di tradursi ad ogni attimo in parola quasi per dire:"Ecco qua il benessere in persona".



Da queste parti non lo si incontra per strada sovente. Si fida di noi. Non è certo di quelli che stanno tutto il giorno giù pei campi a sindacare sulla maggiore o minore, proficua o meno proficua, attività dei suoi dipendenti. Ma quando lo si vede, non c'è uno in tutto il contado, che non provi gioia a salutarlo.
Perché la superbia, o insomma quel po' di contegno che i padroni han l'abitudine di concedersi, Bernardo Manzù non sa neanche dove stiano di casa, risponde a tutti con quella larga e quasi clamorosa cordialità che rivela subito il puro di cuore. 
Bernardo Manzù è, infatti, un puro di cuore.

Da   La statua di sale  di  Agostino Turla


1899 - 1958

sabato 28 gennaio 2017

Domani: MERCATINO A MONTICHIARI (BS)

Oggi niente libri o letture varie... oggi vi invitiamo a venire a Montichiari (BS) al mercatino mensile d'antiquariato che si terra domani Domenica 29 Gennaio in centrocittà.
Noi ci saremo ma non con il solito banco di libri ma bensì con pezzi d'altri tempi.

Eccovi alcune immagini dell'edizione settembrina fra le quali si vede anche il nostro banco; sapreste individuarlo?

Tra gli oggetti da 1 & 2 euro si può sempre trovare
qualcosa da trasformare...

Pizzi e trine d'altri tempi trasformati 
in biancheria per la casa...

Per collezionisti e appassionati di ogni genere...

Per curiosi e cacciatori di occasioni...



Per una passeggiata domenicale...

Per una chiacchierata,
per raccontarsi "com'era"...

Piaciuta la nostra piccola "passeggiata" tra i banchi del mercatino di Montichiari ???
Ebbene noi domani; Domenica 29 Gennaio, saremo li. Vi ASPETTIAMO!!!
A proposito... le immagini del nostro banco sono la prima e l'ultima, ma domani sarà tutto diverso!!!

giovedì 26 gennaio 2017

UN ROMANZO BLU

Perché blù? Ma perché è il colore di copertina, perché è ambientato sull'oceano tra atolli ed isole deserte, perché ci piaceva definirlo così...
Dopo una scrittrice inglese uno scrittore della stessa nazionalità ma un poco più giovane:
Desmond  Bagley  con   ERRORE FATALE


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Il giorno dopo salpammo per le Tuamout, dopo aver annunciato che eravamo diretti a piccole tappe in Indonesia.
La notizia non era stata diffusa solo a beneficio di Kane. che aveva reagito come previsto, chiedendo di restare con noi nella tappa seguente, ma anche di MacDonald, per evitare che venisse a sapere dalla capitaneria di porto che ero deciso a interrogare il suo prezioso dottor Schouten: in tal caso avrebbe potuto sollevare obiezioni.
Superammo il varco della barriera corallina per uscire in mare aperto, proseguendo in direzione ovest fino a scomparire dalla visuale di eventuali osservatori a terra; poi Geordie impartì l'ordine di cambiare rotta, virando a nord. Si dava il caso che al timone ci fosse Kane, che accettò l'ordine senza fare commenti, ma un paio d'ore più tardi, quando ricevette il cambio e il nuovo timoniere fissò la rotta a est, venne a dirmi:"Stiamo andando dalla parte sbagliata per raggiungere la Nuova Britannia, signor Trevelyan."
"E chi ha detto che andiamo in Nuova Britannia?"





Si era tradito, dal momento che la Nuova Britannia non era mai stata nominata mentre lui era a portata di udito, ma sapevo che probabilmente pensava a Ramirez.
Rimediò con abilità al lapsus, "Oh, pensavo che volesse gettare l'ancora a Rabaul per fare rifornimento, E' uno dei posti migliori." spiegò tranquillamente.
"Il capo ha ancora degli affari in sospeso qui", replicai senza dare spiegazioni, e lui lasciò cadere il discorso, anche se mi accorsi che rifletteva intensamente.
Non potei fare a meno di stuzzicarlo.
"Credevo che il suo amico Hadley  l'aspettasse a Papeete."
"Già, bell'amico, non è vero? Comunque mi ha lasciato un messaggio, dicendo che non poteva aspettarmi. e poi non mi dispiace darvi una mano.", aggiunsecon aria condiscendente.
Certo che aveva una bella faccia tosta: adesso era lui che aiutava noi!
Geordie adottò un' estrema prudenza nella navigazione attraverso le Tuamotu, al punto da tenere lontano dal timone Kane. Non sapevamo ancora quale fosse il suo gioco, ma non volevamo certo che ci spingesse a riva deliberatamente. Geordie esaminò le carte nautiche con occhi di falco, prima di scegliere l'itinerario attraverso le mille e una isole dell'arcipelago, sempre puntando verso Tanakabu, che era lontana, sul lato più distante da noi.
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Desmond Bagley 1923 - 1983
Uomo avventuroso come i suoi romanzi.


mercoledì 25 gennaio 2017

UN ROMANZO ROSA

La lettura di oggi è ROSA!!!
Dalle nostra scatole di libri oggi è "uscito" un romanzo:


Di   Georgette  Heyer    L' inarrestabile  Sophy

Ve ne trascriviamo una pagina dedicata alla descrizione di un personaggio per darvi un'idea del modo di scrivere dell' inglese G. Heyer.

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Quella sera quattro membri della famiglia sedevano alla tavola della sala da pranzo poiché Sua signoria aveva deciso di rallegrare la moglie con una delle sue rare apparizioni; Lord Ombersley era l'unico privo di imbarazzo, essendo dotato di una felice disposizione di spirito che lo rendeva impervio ai più palesi segni dell'altrui scontentezza. E allo stesso modo riusciva a vivere con stupefacente letizia l'umiliante condizione di ospita mantenuto dal figlio. Temeva più di ogni altra cosa la necessità di affrontare realtà spiacevoli, sicché non si concedeva mai di pensare a realtà spiacevoli e veniva sorretto, nei momenti di autentica ansia, da un raro genio nel convincersi che ogni sgradevole necessità impostagli dalla sua follia o dalla volontà del figlio fosse il risultato di una sua saggia e ponderata scelta. Poiché Charles continuava a dimostrargli il massimo rispetto, riusciva a dimenticare che le redini della famiglia gli erano state tolte di mano; e quando, come a tratti accadeva, il rispetto filiale di Charles dava segni di debolezza, quei deplorevoli momenti non duravano a lungo e non era difficile, per un uomo del suo inveterato ottimismo, dimenticarli. 
Non provava alcun risentimento per il figlio, sebbene lo giudicasse tedioso; e purché la fortuna gli fosse amica e nessuno gli chiedesse di svolgere compiti che gli erano sgraditi nell'educazione dei figli, era lietissimo di quello stato di cose.
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Georgette Heyer1902 - 1974
Ottima scrittrice di romanzi storici e giallista.




martedì 24 gennaio 2017

FLANS - SFORMATI - SOUFFLES

Il libro che abbiamo scelto oggi è un libro "professionale"
Professione CUOCO  di  Fernando Pellegrini 
attraverso il quale vi spiegheremo la differenza tra :
FLAN - SFORMATI - SOUFFLES




Flans

I flans, sono preparazioni tipiche della cucina francese, che molti erroneamente confondono con gli sformati, perché poco conosciuti. Praticamente sono delle specie di tarte a base di elementi diversi come: puree di legumi e di ortaggi, passati di carne, frutti e molluschi di mare, dadolate diverse legate con salse di ogni tipo, creme al formaggio ecc.
Si confezionano in forme speciali basse e larghe (stampo a flan), procedendo come per le tarte di frutta, rivestendo il fondo e pareti dello stampo con paste brisée o sfogliata e cuocendo nel forno a calore moderato per formare la crosta.



Queste croste, si riempiono con uno degli elementi sopra indicati, già cotti e conditi, si cosparge sopra del parmigiano grattugiato oppure della mollica di pane, si spruzza con burro fuso e si fanno in ultimo dorare nel forno o nella salamandra.
I flans, che nella cucina classica sono delle vere e proprie tarte o focacce zuccherate con guarnizioni di creme o di frutta, preparati nel modo come sopra indicato, si possono servire come entrées leggere al posto di un primo piatto.




Sformati

Gli sformati sono delle specie di bodini preparati con sostanze varie come: legumi, ortaggi, pesci, carne, pollame, formaggi, funghi ecc. Questi elementi, già cotti in precedenza, vengono prima ridotti in purea, poi addizionati di salsa besciamella, di uova e parmigiano grattugiato. Con questo composto si riempiono gli stampi imburrati e infarinati, che vengono messi a cuocere a bagno-maria e che, una volta cotti, vengono sformati e serviti.



Volendo dare agli sformati in genere un ruolo ancora più importante o ricco come piatto di entrée, si possono completare presentandoli nel modo seguente: cuocere gli sformati in stampi col buco nel mezzo, piuttosto largo, (bordure) e, dopo cotti e sistemati nel piatto di servizio, riempire la cavità centrale degli sformati stessi con guarnizioni varie che possono essere: quenelles o supreme di pollo, medaglioni di fegato grasso, code di gamberetti, medaglioni di aragosta o una guarnizione finanziaria molto assortita.
Queste guarnizioni verranno legate con salse appropriate, e sistemate con un certo gusto e, in certi casi, potranno collocarsi attorno agli sformati stessi.




Soufflés

I soufflés (soffiati) sono preparazioni composte a base di formaggi, ortaggi, carne, pollame, pesce ecc., ridotte in purea, addizionate con salsa besciamella, rossi e bianchi d'uova montati a neve, parmigiano grattugiato, fatte cuocere e servite nello stesso recipiente di cottura (timballo di pirofila a bordi alti).



Per la loro caratteristica di gonfiarsi, cuocendo, elevandosi oltre i bordi del recipiente, i soufflés, non appena arrivati al punto giusto di cottura ed estratti dal forno, vanno serviti immediatamente. Un ritardo anche di pochi minuti nella presentazione in tavola, comprometterebbe tutto il risultato, con la conseguenza dello sgonfiamento del soufflé.




Anche questo libro, come tutti gli altri che vi presentiamo, lo trovate sulla nostra bancarella ogni prima domenica del mese a CastelGoffredo  MN.


domenica 22 gennaio 2017

Alla scoperta di ELEONORA d'ARBOREA

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A chi venga da Sassari, su la strada che si svolge sinuosa presso la bianca spiaggia che è l'estremo limite dell'isola, oltrepassata la verzura quasi tropicale dei dintorni di Sorso e le sue fertili terre, appare di lontano, gettato sul mare, quasi staccato dal lido, il ciclopico macigno su cui s'erge il castello circondato da piccole case, che un tempo prese nome da Genova, poi da Aragona, e che ora è riconsacrato alla piccola patria.

Castelsardo (Sassari)

Se il giorno è alto, dalla montagna colorata d'oro, e tutta immersa nel silenzio, si proietta sul mare un'ombra che trasforma in cupo persino l'azzurro ricco di luci e di balenii. Se il sole è al tramonto, il greppo gigantesco, sullo sfondo argenteo del mare, appare sfolgorante di oro e di rosso con grandi ombre violette.

La fortezza

Paese in cui la storia segnò le sue orme, Castelgenovese. Vi posero lor signoria i Doria, figli di mercanti genovesi e di donnicelle sarde, impastati di ligure tenacia e di regio orgoglio, malfidi, violenti, affezionati alla terra sarda, spergiuri e bestemmiatori, potenti a Bonifacio, oltre lo stretto, sempre in continuo traffico fra Sardegna e Corsica, fra Corsica e Genova; pronti all'intrigo nella città d'origine dove scoppiano violenti gli odi di fazione e le vendette personali, e all'intrigo in terra sarda, prima ai danni dei Pisani, ora degli Aragonesi.

Le mura

Castelgenovese con il molteplice cerchio delle sue brune mura, edificato su una penisola che strapiomba sul mare con pareti scabre e inaccessibili, popolato di gente fidata, ben fornito di grano di cui sono riempiti sino al colmo gli ampi recessi della fortezza, sbocco della fertile Anglona, è la chiave di volta del sistema di dominio di casa Doria 
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In questo castello abitava Brancaleone Doria, signore Castelgenovese, Casteldoria, Monteleone e Roccaforte, della città di Bisarcio e delle regioni di Nurcara, Cabu Abbas e Anglona; come tutti i suoi, nobile ligure meticciato sardo, ardito cavaliere, cupido uomo d'affari e grande maneggione negli intricati e misteriosi sviluppi nella politica sarda. egli era marito di Eleonora d'Arborea.

Eleonora d'Arborea 1337-1404
Da   ELEONORA D' ARBOREA   di   Camillo Bellini   edizione   G. Gallizzi    1978 


sabato 21 gennaio 2017

Al bel tempo di questi giorni

Ispirate dalle belle giornate, che si susseguono in questo Gennaio qua da noi, abbiamo scelto questa poesia...:



Il tempo perso

Sulla porta dell'officina
d'improvviso si ferma l'operaio
la bella giornata l'ha tirato per la giacca
e non appena volta lo sguardo
per osservare il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo
fa l'occhiolino
familiarmente
Dimmi dunque compagno Sole
davvero non ti sembra
che sia un po' da coglione
regalare una giornata come questa
ad un padrone?



Da POESIE di Jacques Prévert
EDITO da GUANDA  1996






lunedì 16 gennaio 2017

MAST Castelgoffredo MN

Questo post è per segnalarvi l'iniziativa del MAST (Museo-Arte-Storia-Territorio); una raccolta fondi attraverso croudfunding.



Vi invitiamo vivamente a visitare la pagina FACEBOOK Museo MAST Castelgoffredo dove è tutto ben spiegato e a sostenere la campagna CLIK! Accendi il MAST e le sue infinite storie.


Anche soli 5 euro bastano per aiutare questo museo ad aprire in un prossimo futuro le porte ai visitatori.


Oggi le sue porte sono ancora chiuse, le sue stanze vuote...



Ma con un po' di buona volontà da parte di tutti i Castellani il Paese potrebbe arricchirsi di una struttura museale unica e bellissima.



Andate alla pagina dedicata e leggete le belle iniziative, gli articoli di giornali, le tante proposte, guardate le immagini dei futuri tesori che abiteranno il museo, godetevi la vista del simpatico video pro raccolta fondi e condividete con noi questa bella pagina di futura storia castellana.



domenica 15 gennaio 2017

Riprendiamo la lettura...

Rieccoci!!! 
Siamo tornate con tante novità, o meglio; con tanti nuovi libri.
Il libro che vi presentiamo oggi è stato stampato per la prima volta nel 1933 noi ve lo presentiamo in un edizione del 1954:


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Il signor Achille, vecchio di settantadue anni e ricchissimo, si dedicava all'industria come i vecchi inglesi si dedicano al golf: con devozione. alla domanda di suo nipote: "perché passare una vita breve a fabbricare tessuti?" avrebbe certo risposto: "Perché vivere, se non se ne fabbricano?". Ogni discorso che non trattasse della tecnica del mestiere, era per lui un trascurabile rumore.
discendente di fittavoli che si erano fatti tessitori sotto il Primo Impero, il signor Achille conservava, della sua origine contadina, un bisogno violento di lavoro e un' incredibile diffidenza. Le sue massime stupivano per il loro selvaggio disprezzo degli uomini. Diceva: "Ogni affare che venga proposto è un cattivo affare". Diceva anche: "Tutto quello che non si fa da sé, non è mai fatto". "Tutte le informazioni sono false".
La brutalità delle sue risposte spaventava i mediatori di lane; le loro mani tremavano nell'aprire in sua presenza i pacchi azzurri dei campioni. Non credeva che l'amabilità e la solvibilità fossero virtù compatibili fra loro.
Se un cliente lo adulava, gli toglieva il credito.
Con gli stranieri, ch'egli chiamava "esotici" senza distinguere fra un europeo e un canaco, non voleva assolutamente aver rapporti.
Come tutti i grandi mistici, il signor Achille conduceva una vita austera. Il lusso era, ai suoi occhi, il primo segno di indigenza. nelle donne non vedeva che le stoffe di cui erano vestite.
Lontano dal ticchettio dei suoi telai deperiva. invecchiava soltanto alla domenica, e una vacanza prolungata l'avrebbe ucciso.
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Dal secondo capitolo di:
BERNARDO QUESNAY  Il lavoro, l'amore, l'avvenire
Scritto da:
André Maurois

Una bella lettura insolita e particolare, come la maggior parte delle nostre proposte, d'altronde.
Alla prossima!!!