martedì 23 aprile 2019

Siii viaggiare....


Si, viaggio.
Da qui, da questa poltrona parto per gli itinerari che ho tante volte sognato e che non ho percorso mai.
E così le piramidi le ho visitate col Ceram e con il Breccia, le regioni polari con i libri delle esplorazioni di mio figlio, la Spagna la conosco dalla musica e dalle pubblicazioni del Touring; la Francia e l'Inghilterra mi sono familiari attraverso la letteratura; so tutto di Parigi e a volte penso che il mio sia un amore perfetto, nutrito com'è solo di nostalgia, senza concretezza, una nostalgia nata da un lungo immaginare.
Da un racconto di Gina Lagorio 



Ma se il viaggio lo volete fare davvero...
Wallis Simpson viaggiava con 118 bauli firmati Vuitton.
Elizabeth Taylor si accontentava di 40 valigie.
I tempi cambiano ma fare le valigia resta, comunque, un problema prepartenza molto diffuso.
Non per quanto riguarda il beauty, che può diventare ultracompatto.
Dalla maschera al gommage purificante, dalla crema antietà a quella anticellulite.
Oggi è possibile portare in vacanza tutto l'occorrente per un remise en forme totale.
Basterà scegliere tra i prodotti monodose: formati mini come quelli degli alberghi, campioncini, bustine mignon, ecc, pratiche e ideali anche dal punto di vista igenico, perché i principi attivi si conservano intatti fino al momento dell'uso.
E spazio alle salviettine "usa e getta", indispensabili. Ce ne sono per tutti i gusti: detergenti, levasmalto, abbronzanti, profumate.

In ogni modo oggigiorno ci sono molti siti che vi suggeriscono cosa mettere nel beauty e come preparare al meglio la valigia per qualsiasi tipo di viaggio, basta accedere a internet.



Qualche altro suggerimento...
-Il cellulare viaggia sempre con voi. Ma da solo serve a poco se non mettete in valigia anche la spina per ricaricarlo.
-Forse non ci avete mai pensato ma il "rotolo per vestiti" si rivela utilissimo per non apparire trasandati. Il rullo per spazzolare gli abiti in pochi gesti elimina i peli del gatto e la polvere della strada.
-La carta d'identità, il passaporto, la patente... Ricordatevi di fotocopiarli e di tenere le copie in un posto diverso rispetto ai documenti. Potrebbero esservi utili se vi rubano o perdete gli originali.
-Se viaggiate in aereo, togliete le forbici dallo zaino, ve le sequestrerebbero. Ma portate con voi ago e filo per ogni necessità. Sceglieteli nelle mini trousse: in pochi centimetri hanno tutto, anche le spille da balia.
-Portatevi un notes per appunti e un agenda coi numeri di telefono di amici e parenti, si, ma ai quali avrete aggiunto quelli della banca, dei servizi che bloccano le carte di credito e bancomat, in caso di furto, e del PIN e del PUK del telefono e dell'assicurazione.
-Fate due copie delle chiavi di casa e della macchine e tenetele i due borse diverse. In caso ne smarriste un mazzo, avrete il mazzo di scorta, eviterete ulteriori disagi.
-Se andate all'estero procuratevi un adattatore per prese di corrente (informatevi in merito) così da non avere problemi a ricaricare il telefono, a usare rasoi e phon.

Da una rivista femminile anni '90



Compresi la Liguria una notte di luna piena fra i giardini di Santa Margherita. Ero malinconicissimo di dover partire il giorno appresso, e la Riviera ha il dono delle indimenticabili: l'ultima che concede è sempre la migliore ora. Ma più che dono femminile è segreto e prestigio di quella pungente bellezza di paese.
Avevo lasciato sul mare e col mare la più larga luna di una ancor gelida notte di primavera. V'era un sereno di tramontana e non spirava alito. Magnolie, cedri, lecci, agrumeti mi sembravano le piante più proprie della Riviera, perché sono vegetazioni fredde. Ed ecco, non so se li scoprissi o li vedessi per la prima volta, fra gli opulenti e inanimi giardini traboccanti dai muri, mi trovai solo fuor delle case sui viottoli. Il paese al lume di luna lustrava tutto.
Stradicciuole dritte e minutamente selciate fra muri di cinta altissimi terminavano nell'ombra sotto un cavalcavia fra i due giardini, oppure ai piedi di qualche erta gradinata che stampava in cielo il suo ultimo gradino. E poi si aprivano altre stradette simili. Era un vegetato e murato deserto silenziosissimo e adorno.
La Liguria è dunque rigorosa e conventuale, pensavo, quando mi venne incontro dall'aperta notte al cessar di quelle strade sulla vista della valle e delle colline, dai gradini di una scalea più grande di lei mi venne incontro una chiesa bianca, la più pomposa delle apparizioni.
.....
Riccardo Bacchelli "ITALIA PER TERRA E PER MARE"







    


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