martedì 31 luglio 2012

ORGANIZZIAMO un PELLEGRINAGGIO



Vi è un libro sulla nostra bancarella (ve ne abbiamo già parlato sul POST del febbraio 2011) stampato dall'ACI in occasione del Giubileo del 2000. Trattandosi di un edizione economica risulta poco appariscente, inoltre porta ben in vista sulla copertina la data 2000, sono probabilmente questi i motivi per cui nessuno lo sfoglia mai.
E' UN PECCATO!
L'anno di stampa non conta perché i monumenti di cui parla non hanno sicuramente subito modifiche in questi ultimi decenni e non ne subiranno per diverso tempo ancora; infatti il libro parla di santuari e monasteri che si incontrano percorrendo le "vie dei pellegrini" ( via Romea ).
Può non essere un libro esaustivo ma si rivela molto utile a chi intende pianificare un pellegrinaggio o una gita percorrendo una di queste antiche vie. Esso vi da spunti che potrete approfondire, volendo, su internet, ma già da solo è un ottima guida.
Nella parte iniziale del libro vi sono curiosità sul giubileo, gli anni santi e i papi che li hanno indetti. Segue una descrizione delle basiliche e delle catacombe romane.
Prosegue percorrendo la via Romea regione per regione per terminare con un elenco dei santuari e monasteri (che difficilmente troverete in altre pubblicazioni).


Provenendo da Peschiera la Via passa da Lonato dove incontriamo l'Abbazia di Maguzzano risalente al IX secolo. Oggi i Poveri Servi e le Povere Serve della Divina Provvidenza  vi risiedono e accolgono i pellegrini che vi si recano, numerosi, in visita ed in preghiera.....
Seguendo la Via, che porta a Mantova, passiamo per Castiglione delle Stiviere e più a sud per Curtatone dove troviamo il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie che deve la sua nascita ad un voto solennemente espresso dai Gonzaga per scongiurare la peste del 1339.....
Risale al IX sec. l'immagine di "Madonna col Bambino" custodita nella cappella votiva del Santuario dell'Incoronata a Mantova....
( da Grande Giubileo 2000 dell'ACI )


Come abbiamo già avuto modo di dire, la nostra Bancarella Più Sai Più Sei si trova ogni prima domenica del mese (esclusi gennaio ed agosto) a LIBRISOTTOIPORTICI in Castelgoffredo MN,
per questo motivo vi abbiamo riportato un breve tratto della via pellegrina Romea nord-orientale o
VIA GERMANICA che passa vicino a noi!!!


lunedì 30 luglio 2012

Vi presento ELIZABETH BARRETT

Dopo una lunga ed ingiustificata pausa, siamo tornate ad occuparci del nostro BLOG.
E per farlo abbiamo scelto una serie di 14 libri della Mondadori dedicati alle donne che sono entrate nella Storia; LE IMMORTALI.


Durham 6 marzo 1806
Firenze 29 giugno 1861
A quattro anni i bambini piangono per le ragioni più disparate: perché vogliono il sole, perché vogliono la luna, perché si sono sbucciati un ginocchio o perché non riescono ad aprire il ripostiglio della marmellata.
Ma è decisamente raro trovarne uno che pianga perché non capisce il greco antico. Pure fu questa la causa d'uno scoppio di lagrime infantili da parte di Elizabeth Barrett. Se poi si aggiunge che a sei anni scrisse la prima poesia "argomento: La virtù" e poco dopo lesse Omero, nella traduzione di Pope; e infine che prima di compiere i dieci anni aveva già al suo attivo un poemetto intitolato La battaglia di Maratona, vediamo precisarsi l'immagine di una bambina prodigio, in tutta la fastidiosa portata del termine.
Eppure Elizabeth Barrett "che in famiglia chiamavano Ba" non era un piccolo mostro, come sarebbe lecito aspettarsi. Se fosse stata figlia unica, sarebbe riuscita probabilmente insopportabile, date le premesse; ma per buona fortuna c'era una tribù di fratelli e di sorelle che contribuiva a smussarne le angolosità di carattere.

"Una giovane donna  snella e delicata, ancora una bambina, con mani e piedi squisiti, viso tondo, fronte nobilissima, bocca larga ma di bellissima forma e piena d'espressione; labbra di corallo e denti grandi, regolari e scintillanti di sano biancore; grandi occhi neri, con ciglia così lunghe da toccare le guance quando si abbassano, e, se rivolte in su , le fini sopracciglia arcuate; una carnagione bruna ma letteralmente splendida come di una rosa scura, una profusione di riccioli morbidi come la seta e quasi neri, e un insieme così giovanile e modesto che è difficile descriverlo. Aggiungete a tutto ciò una maniera semplice ma elegante e raffinate di vestirsi, caratteristica del resto di tutta la famiglia Barrett, e avrete un idea di lei".
( descrizione di Elizabeth  fatta dall'amica e collaboratrice Mary Mitford nel 1837 )



" Abito a Londra , si, ma potrei vivere in un deserto, tanto profonda è la mia solitudine e tanto completo l'isolamento dalle cose e dalle persone di fuori. Sto sdraiata sul divano tutto il giorno, e un giorno dopo l'altro, e le mie finestre non guardano neppure sulla via. Per darmi un illusoria parvenza campestre ho fatto piantare in un vaso dell'edera , che è attecchita e si è avvinghiata ad una delle finestre, e se appena tira un soffio d'aria, batte sul vetro colpetti sommessi, e mi richiama alla mente i boschi e la verzura."
( tratto da una lettera di Elizabeth )

Da "LE IMMORTALI" di Arnoldo Mondadori Editore.