mercoledì 30 novembre 2016

Altra proposta di lettura

Continuiamo ad andare alla scoperta dei nostri libri 
"da bancarella".



Verso mezzogiorno quando ormai era caldo per l'ardore del sole, arrivammo in un villaggio presso certi vecchi che i briganti conoscevano bene; benché fossi asino potei infatti capirlo subito da come ci vennero incontro, dal loro lungo discorrere e scambiarsi baci. mi venne tolto dalla groppa qualcosa con cui quelli vennero pagati: bisbigliando in disparte pareva spiegassero che si trattava di roba rubata.
Noi infine fummo alleggeriti di tutti i bagagli e lasciati liberamente al pascolo, sparsi in un prato vicino; ma io, anche con la compagnia dell'asino e del mio cavallo, non riuscii a mangiare il fieno, cibo ancora piuttosto insolito per me.



Scorsi però, proprio dietro la stalla, un orticello e, già morto di fame, vi entrai fiduciosamente: mi riempii il ventre con abbondanza anche se eran verdure crude. invocando tutti gli dèi, esaminavo i luoghi se mai potessi trovare da qualche parte, negli orti confinanti, un rigoglioso roseto. il fatto d'esser solo mi dava buone speranze: avrei potuto prender la medicina fuori mano, nascosto tra i cespugli, e senza che nessuno mi vedesse ritornare in posizione eretta, da uomo, l'asciando l'incedere curvo da animale a quattro zampe.



DA un edizione De Agostini del 1964
 Lucius Apuleius  Le METAMORFOSI  L'asino d'oro

BEATO CHI LEGGE

Lo abbiamo trovato su Il periodico della bassa bresciana "Per VOI" e titola appunto Beato chi legge di Kristina Bagozzi . Parla nientemeno che di Librisottoiportici:

A Castelgoffredo ogni mese la festa del libro - "Libri sotto i portici" a Castel Goffredo è un grande mercato paesano dedicato al libro. Anzi, è uno dei più grandi mercati mensili del libro usato d'Italia, un evento prezioso che si ripete da molti anni a pochi chilometri da noi.
Lungo il percorso porticato dell'antica capitale gonzaghesca, che unisce le piazze Mazzini e Martiri della Libertà, si snodano gli espositori che allestiscono le loro bancarelle con qualsiasi tipo di libro, fumetto, rivista e dischi in vinile. Vi sono delle vere e proprie rarità in questa grande libreria a cielo aperto.
Ogni prima domenica del mese, appuntamento fisso per chi ama la cultura, ma anche la buona cucina locale: infatti, ad ogni evento di "Libri sotto i portici" gli organizzatori accompagnano la manifestazione con un piatto della tradizione che potrà essere gustato dal pubblico.
L'ultima data del 2016 (portici già sold out) è il 4 dicembre e avrà come tema: I libri lavano dall'anima la polvere di tutti i giorni, con contorno di pane e salame cotto.
www,librisottoiportici.it




giovedì 24 novembre 2016

Altro libro altro argomento

Ancora un libro a caso, una pagina a caso:


Finalmente nel 1903, dopo anni e anni di lavoro e con una spesa di milioni di dollari, si è riusciti a portare a termine una piccola ferrovia a scartamento ridotto che da Kalka arrivava fini a Simla; così la burocrazia britannica cominciò a potersi spostare avanti e indietro dalla capitale estiva con una maggiore comodità.
Era un viaggio da togliere davvero il respiro, con quel treno che si infilava in centinaia di tunnel, passava su ponticelli così alti sopra i burroni da far venire il capogiro al solo guardar giù.  E lo stesso avveniva quando la strada si inerpicava per le curve e i tornanti aggrappati ai fianchi scoscesi delle pareti rocciose. Infine dopo l'ultima galleria, d'improvviso appariva Simla, posata come un gioiello su un dorsale di pini, con le nevi dell'Himalaya che si levavano alte nel cielo sul lato nord.




Era uno spettacolo di una bellezza da togliere il respiro. Ma era anche la più strana capitale che si potesse immaginare per la nazione più popolosa del mondo asiatico, dopo la Cina.
Per tutta l'estate non feci che contare i giorni che mi separavano all'andarmene di lì per sempre. Offriva così tanto che, alla fine, il risultato era deprimente, persino rivoltante, sotto certi aspetti.



Dio sa che la vita lassù era piacevole e piena di confort, se si riusciva a pensare.
L'aria fresca e limpida della montagna era meravigliosa e tonificante per il corpo e per lo spirito di un occidentale, dopo mesi e mesi di calura spietata nelle pianure. 
Il Cecil Hotel, dove presi alloggio, era uno dei migliori alberghi del'India. La sera dopo cena, i gentlemen inglesi e le signore ballavano al suono di due orchestrine jazz nella spaziosa sala da ballo dell'albergo, gli uomini in marsina, con cravatta e guanti bianchi, le fanciulle nei loro raffinati abiti da sera.

Mahatma GANDHI          William L. Shirer



domenica 20 novembre 2016

Nuove letture in bancarella!!!

TANTI TANTI TANTI  NUOVI ARRIVI alla bancarella di "Più Sai Più Sei".
Un libro a caso, una pagina a caso...


Il signore anziano si arrestò un attimo, mi fissò piegando leggermente le testa, poi sorrise gentile; la sto investendo di parole disse, mi perdoni, non vorrei che lei mi prendesse per uno di quei vecchi dalla memoria incontinente. Gli risposi che no, anzi, ero curioso e l'ascoltavo volentieri. La paura, ecco, riprese allora debbo parlarle subito della paura perché se le parlo della paura forse lei potrà sentire il racconto più vicino, la paura non ti prendeva nell'azione, lì era questione di un terrore fisico immediato, immediatamente risolto in catastrofe o fortuna, la rapidità di quel che occorreva fare ti metteva in una specie di trance, si trattava di ballare, dovevi abbandonarti ad un ritmo istintivo, concentrarti sul ritmo e non pensare ad altro, tanto se una cannonata ti colpiva in pieno eri morto prima di rendertene conto, dovevi abbandonarti all'istinto, al puro ritmo delle traiettorie che solo il destino incrocia, coincidere con quel destino, e danzare.


La metamorfosi che trasforma a ogni decollo
il metallo in aeroplano e le manovre di volo
in manovre della vita. 

Di DANIELE DEL GIUDICE   Staccando l'ombra da terra   EINAUDI 1994.

sabato 19 novembre 2016

2 APPUNTAMENTI A "Librisottoiportici"!!!

Si avete letto bene... gli appuntamenti di DICEMBRE saranno 2.


Il primo: la prima domenica del mese come di consuetudine.

Il secondo: a Sant Ilario d'Enza l'8 Dicembre.

PREPARATEVI!!!

sabato 12 novembre 2016

La leggenda del pizzo di BRUGES


Anche il libro che vi presentiamo oggi è dedicato alla donna;
Il Bazar  Giornale Illustrato delle Famiglie  del 1897
Si tratta della raccolta annua di un giornale, che vi abbiamo già menzionato, tempo fa, e che vi riproponiamo con questa lettura.


La leggenda del pizzo

Il pizzo ha la sua leggenda che venne scritta, non senza grazia, da Carolina Popp, ed inserita nei suoi Racconti e Leggende delle Fiandre.
L'eroina della Leggenda del pizzo era una fanciulla di Bruges. Si chiamava serena e la sua famiglia era tanto povera, ch'ella vedevasi costretta, per mantenere la madre vedova e le sorelle minori, a filare ogni settimana dieci matasse di lino.
La fanciulla abitava in una casupola sulla riva di uno di quei canali di Bruges in cui l'acqua dorme, come piena di sogni e di secreti.
La camera abitata dalla famiglia era illuminata, dalla parte del canale, da una finestra a sesto acuto coi vetri colorati. D'inverno, quando il vento squoteva i vetri mal saldati, si sarebbe detto che le figure e gli angeli cantassero e dansassero nella loro cornice di piombo; ma d'estate, allorquando un gaio raggio passava traverso i vetri rossi e coloriva il viso pallido di Serena, la sua povera madre, ingannandosi, prendeva il giglio bianco per una fresca rosa e ringraziava la Vergine che faceva così fiorire le gote della figliuola.
Serena aveva un fidanzato che chiamavasi Arnoldo; egli faceva parte della confraternita degli scultori ed aveva deciso che, appena passato maestro, avrebbe sposato la fanciulla; ma nel frattempo, poiché questa vedeva crescere di giorno in giorno la miseria dei suoi cari, fece un voto eroico.
"Santa Vergine," diss'ella un mattino "datemi i mezzi di soccorrere la mia famiglia, ed io rinuncio alle gioie e alle speranze del mio cuore."


La domenica dopo, Serena si recò a fare una passeggiata in campagna con le sorelle ed Arnoldo. E nel mentre se ne stava assisa sull'erba, pensando con profonda tristezza ai casi suoi, vide repente caderle sul grembiale una moltitudine di quei fili bianchi che si dicono fili della Vergine e che, a quanto narrano le antiche storie, sarebbero sfuggiti dalla canocchia della Madre di Gesù. Questi fili, nell'intrecciarsi, formarono un magnifico disegno, e Serena, nel considerarli, comprese ch'era stata esaudita.
Portò dunque a casa il meraviglioso disegno e subito all'indomani, avendo tagliato dei fili di lino finissimi che aveva filato e sbiancato ella stessa, si accinse ad imitarlo. La cosa le riusci dapprima alquanto difficile. e siccome i fili si mischiavano e si aggrovigliavano, Arnoldo, che stava a vedere, pensò di attaccare al capo di ciascuno di essi un pezzetto di legno: fu così che vennero inventati i piombini.
In seguito, per affrancare il suo lavoro, la fanciulla lo attaccò con spilli sopra un cuscinetto, creando, in tal modo, il tombolo. In capo ad una settimana, il primo pizzo era terminato.
La notizia della miracolosa invenzione si sparse in breve nella città. tutte le ricche dame della borghesia vollero avere dei pizzi per le loro cuffie, e da allora il pane non venne più a mancare in casa di Serena.
Fedele al suo voto, allorquando Arnaldo, promosso maestro scultore, venne a chiederla in isposa la fanciulla rifiutò.


Le gentili lettrici devono però tosto rassicurarsi. Una così bella storia non può finire tristemente.
Dopo aver lasciato per la durata di un anno, a Serena il merito del suo sacrificio, la Vergine intervenne ancora una volta in modo meraviglioso per sciogliere l'eroina dal suo voto.
Arnoldo e Serena si sposarono dunque e furono felicissimi, ciò che non può far meraviglia a nessuno.
La leggenda aggiunge che ebbero molti figliuoli e che la maggior parte di questi figliuoli furono figlie, e che tutte queste figlie si dedicarono all'arte dei pizzi.
Accadde in tal modo che Bruges, la quale aveva già la gloria di essere la città dei canali, dei cigni, delle torri e delle campane, si trovò ad essere per sopramercato la città del pizzo.


Firmato   Lisa O. questa storiella melodrammatica non si scosta di molto dalle altre simili riguardanti la nascita dei "lavori femminili" e dal tono tenuto da questi giornali.


Armadio per bicicletta
E per finire non potevamo non proporvi questo meraviglioso "Armadio per bicicletta". Se mai voleste cimentarvi nella costruzione mandateci le foto. Grazie!


giovedì 10 novembre 2016

Un nuovo arrivo!!!

Un nuovo arrivo sulla bancarella di Più Sai Più Sei.
La nostra Laura qualche tempo fa è andata a convivere e una signora, sapendola appassionata di libri, gli ha donato un libro che sua suocera aveva donato a lei ai tempi del suo matrimonio:
IL GRANDE LIBRO DELLA CASA a cura di DONNA LETIZIA edizione CURCIO 1967.
Laura si è dilettata a sfogliarlo, a leggere le parti a suo parere più interessanti e a copiare i consigli ancora utili ed ora lo mette sul nostro banchetto per la modestissima cifra di 7 euro.



Ora per mostrarvelo ed incuriosirvi trascriveremo qualche trafiletto preso qua e la.


Matrimonio: abbigliamento
Se lo sposo è in tight o in uniforme, la sposa sarà in abito lungo bianco, con velo e strascico: anche i testimoni e i padri saranno obbligatoriamente in tight, mentre gli invitati saranno in completo blù o grigio.
Se lo sposo è in abito grigio scuro o blù, la sposa in abito corto bianco o in tinta.
potrà, volendo, indossare l'abito lungo (purché non troppo sontuoso), vista la maggiore elasticità che oggi il galateo consente in tutte le sue applicazioni.
Quanto alle signore presenti, avranno un abito molto elegante, adatto ovviamente alla stagione. Come regola tassativa, al matrimonio non ci si veste mai di nero, nemmeno se si è in lutto.
Sconsigliabili le toilettes stravaganti o scollate, i cappelli possono essere originali; piume, penne, fiori, qualsiasi foggia...purché non ridicola (il passo tra originalità e ridicolo, ahimè, è assai breve).



Le presentazioni: il baciamano
Questo gesto elegante e cortese va fatto con discrezione. Si bacia la mano destra; non si bacia la mano guantata.
- Chi bacia la mano. Tutti, eccettuato gli ecclesiastici e i magistrati in toga.
- A chi si bacia la mano. Si bacia la mano alle signore, non alle signorine. Ma nell'incertezza, si può baciare la mano a una nubile di mezza età: non se ne avrà certamente a male.
Una signora che si aspetta il baciamano e lo gradisce offre la mano un po' alta, con il palmo volto verso il basso.



Il calendarietto dei lavori extra: Novembre
Togliere dalle custodie pellicce, cappotti e tutti gli altri indumenti pesanti. Predisporre un accurato controllo degli impianti di riscaldamento: mettere in circolazione umidificatori, copricaloriferi, mangiafumo, ecc.




Sembra un secolo fa e sono solo 50anni...

Stagione di FUNGHI

Restiamo in tema autunnale con i FUNGHI!!!



Come si conservano i funghi
secondo il libro  "Conservare l'orto" EDIZIONI DEL BALDO   2014

Il conservante classico è sempre stato il sale, per cui i funghi venivano, e in alcuni Paesi vengono tutt'ora, conservati un una salamoia di acqua e sale.
E' recente la consuetudine di utilizzare funghi congelati crudi: congelandoli i funghi perdono tutto il loro aroma e non possono essere sgelati, per cui vanno messi in padella ancora durissimi, con le difficoltà immaginabili e un eccesso di liquidi che si forma in cottura a danno della buona riuscita del piatto.




I saggi suggerimenti di Erminia
1- Date un tocco esotico ai funghi sott'olio inserendo una stecca di cannella nel barattolo in cui       pensate di conservarli.
2- I sacchetti del pane possono essere riutilizzati per contenere funghi secchi, bucce secche di arance da passare al frullatore per aromatizzare i dolci e le varie erbe aromatiche sempre utilissime in cucina.



Naturalmente per avere le ricette dei funghi secchi o sott'olio dovrete comprare il nostro bel libro nuovo-nuovo o chiedercele su questo blog e vedremo di accontentarvi!!!



lunedì 7 novembre 2016

Vini Rosati


Con i vecchi sussidiari ci siamo addentrati nell'autunno parlando di castagne e viti oggi riprendiamo il "discorso" parlando di vino.



Bianco o rosso?
Chi non si è mai sentito rivolgere la fatidica domanda "bianco o rosso?" appena seduto al tavolo di una trattoria?
La domanda è sbagliata. In primo luogo perché non è possibile scegliere un vino senza sapere che cosa questo poi accompagnerà in tavola: prima si ordinano i piatti e dopo si sceglie il vino con cui sposarli. E poi chiedere "bianco o rosso?" significa eliminare ingiustamente a priori una terza via esistente nel mondo vinicolo: quella dei vini rosati, che appartengono al miglior patrimonio enologico di molte regioni italiane.



I vini rosati
Sui vini rosati ci sono purtroppo dei preconcetti. molti li considerano la scelta di mezzo, quella degli eterni indecisi, che non sapendo se puntare su un bianco o su un rosso finiscono per salvarsi con un rosé.
I vini rosati hanno invece una loro specificità e dignità. e qualche volta rappresentano la scelta ideale, difficilmente eguagliabile da un bianco o da un rosso: si pensi ad esempio alla soddisfazione che può dare un bel bicchiere di Lagrein Kretzen, rosato altoatesino, sposato con un piatto di speck o di canederli in brodo.

Da I giusti ABBINAMENTI incontro armonioso tra cibi e vini   di  Angelo Peretti



Allora d'ora in poi chiedete " Bianco, rosso o rosé?" e farete una figura più bella.

sabato 5 novembre 2016

SUSSIDIARI anni 50

Un: SUSSIDIARIO per la SCUOLA ELEMENTARE 
       PIERO BARGELLINI
     Quinta classe
    FONTELUCENTE
    VALECCHI EDITORE   1950

e:  RICOSTRUIAMO!
    Leonardo Verri
     LIBRO UNICO PER LE SCUOLE POPOLARI
     LA SCUOLA EDITRICE   1949

questi sono i libri che vi vogliamo far conoscere oggi.



Dal primo, ovvero FONTELUCENTE ;

La VITE

La vite da origine ad una grande industria italiana. 
L'uva viene pigiata e si ha un liquido denso e dolcissimo, detto mosto
Un essere invisibile, un microrganismo, agisce allora sul mosto, che fermenta e lo zucchero si scompone in alcole e anidride carbonica. Così nasce il vino. L'Italia produce circa 3 milioni di hl di vino all'anno.
ESERCIZI: Caccia agli errori
La vite è un albero tropicale e si coltiva specialmente nell'isola di Giava?
L'uva viene pigiata e si ha la cellulosa?
...



Dal secondo, ovvero RICOSTRUIAMO!;

Tempo di castagne e di vino

La stagione delle castagne è anche quella del vino, e le due opre s'incrociano. Gran faccende per tutto.
Mentre in paese gli uomini provvedono ai tini, nei boschi intorno le donne e i ragazzi raccolgono le prime castagne. Sotto le grandi chiome del castagneto, i richiami, le voci, i canti hanno un tremolo, un calore come di eco.
Tratto tratto le sassate improvvise dei ragazzi saettano le chiome e sfiondano in cielo oblique.
Con un tonfo pieno, qua e la i ricci cadon da sè sulla terra zòlla, ne sgusciano castagne tutte nuove, umide e ammiccanti come occhi.
E questa è vendemmia dei ricchi e dei poveri; il castagno è una buona pianta che qualcosa dà a tutti.
questa è la lieta stagione! Un pendaglio d'uva, una coppa di castagne e almeno una speranza c'è per tutti.
                                                           Riduzione di Pietro Pancrazi








mercoledì 2 novembre 2016

6 novembre LIBRISOTTOIPORTICI


Si avvicina l'appuntamento mensile a Librisottoiportici, il penultimo dell'anno 2016, non si può mancare. Ci sarà anche la polenta fritta con lo zucchero; una leccornia!


Purtroppo però non ci sarà il nostro banchetto.
Come abbiam già avuto modo di dirvi una sola di noi è costantemente presente al banco di PiùSaiPiùSei e quest'anno per motivi di salute ha partecipato per sole 5 volte al più grande mercato di libri usati ma sicuramente ci sarà a dicembre. Promesso.
Ma saremo tutte, o quasi, presenti come turiste-visitatrici-probabili acquirenti.



La nostra Alice, da brava mamma e bravissima pedagogista, verrà alla ricerca di libri i cui argomenti la possano "aiutare" nei suoi lavori.
Laura invece è già a caccia di spunti per i "biglietti di Natale" che crea personalmente, sempre molto belli.
Carla frugherà tra i libri per bambini nella speranza di trovarne uno con le illustrazioni di Carla Ruffinelli che ancora non possiede.
E cosi via...!!!



Anche se la giornata dovesse essere piovigginosa ci sono i portici, perché mancare???
Ci vediamo domenica 6 novembre a Librisottoiportici
Castelgoffredo MN