sabato 23 gennaio 2016

RILEGGETE!!!

Nel post del 10-01-2016 vi abbiamo parlato della mostra che si tieni a CastelGoffredo MN, aperta fino al 30 gennaio, dedicata a NENE NODARI .
Andate a rileggervi il post e correte a visitare la mostra (aperta ancora per pochi giorni).
Ne vale veramente la pena, e il viaggio...!!!


Se cercate ulteriori informazioni andate sul sito delle TERRE DEL'ALTO MANTOVANO,
vi piacerà!

mercoledì 20 gennaio 2016

Ancora un personaggio femminile

Personaggio femminile di tutt'altro genere è quello di cui vi proponiamo la biografia oggi.
Più che di una biografia è un "romanzo" che racconta la vita della mitica...
 MARILYN- vivere e morire d'amore di ALFONSO SIGNORINI edito Mondadori nel 2010.

Quella mattina andava tutto storto. Perfino la caffettiera non ne voleva sapere di fare il suo dovere: gorgogliava da più di cinque minuti, ma del caffè neppure l'ombra. Di lì a poco sarebbe scoppiato tutto. La cucina a gas cadeva a pezzi e aveva un aspetto desolante: il bricco del latte aveva debordato, riempiendo di schiuma bianca e appiccicosa il piano cottura. Le macchie di unto del formaggio abbrustolito la sera prima erano schizzate come schegge impazzite sulla tappezzeria ammuffita. Ci avrebbe impiegato due anni a farle sparire. Per non parlare del pavimento: aveva rischiato di rompersi l'osso del collo e allora sì che sarebbero iniziati i guai. era scivolata sulla pipì di Jack, il bastardino che aveva trovato in strada tornando dal lavoro e che non aveva ancora imparato a fare i bisogni sul prato dei vicini. Per giunta faceva un caldo infernale , nonostante fosse soltanto metà maggio.
"Questo è uno di quei giorni in cui avrei fatto meglio a restarmene a letto" bofonchiò tra se Gladys, accarezzandosi il pancione ...


Gladys (mamma) con la piccola Norma-Jeane (futura Marilyn)
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La vita dell'attrice, come la chiamava Marilyn, era stressante. inaugurava ogni giorno supermercati, condomini o baite di montagna, presenziava a feste aziendali, partecipava a qualsiasi evento facesse scattare un flash, con la speranza di poter apparire su una fotografia formato francobollo di qualsivoglia giornale. E poi c'erano i provini. Ogni giorno si sorbiva due o tre ore di coda per giocarsi con qualche battuta la grande occasione. che non arrivava mai. Aveva già conosciuto un sacco di registi e aiuto-registi. Tutti l'avevano classificata sotto la stessa voce: bionda svampita e assolutamente priva di talento. Un genere moto diffuso a Hollywood.
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1 giugno 1926
5 agosto 1962






lunedì 18 gennaio 2016

E oggi un PERSONAGGIO FEMMINILE

Oggi vi proponiamo un'altra nascita e un'altro personaggio: Maria Luigia donna in carriera scritto da LUCA GOLDONI edito da Rizzoli nei SUPERSAGGI  1993.                                                       


Vienna: il 12 dicembre 1791 campane a stormo e rombo di cannoni annunciano la nascita della primogenita dell'arciduca Francesco e dell'arciduchessa Maria Teresa. La bambina ha nome Maria Ludovica, Leopoldina, Giuseppa, Teresa. Ma sarà famosa come Maria Luisa, fugace moglie di Napoleone, e sarà ricordata come Maria Luigia, duchessa di Parma.
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La piccola arciduchessa viene alla luce in una monumentale stanza dell'Hofburg, rischiarata dalla fiamma dei doppieri nella notte più lunga dell'anno. Si affaccendono intorno alla giovane mamma gentildonne di camera, servotte con lini caldi e acqua bollente.
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Il battesimo di Maria Luisa ha luogo il giorno dopo e la neonata viene bagnata con l'acqua del giordano. E' bionda, paffuta, placida e dorme tra le braccia della nonna paterna, l'imperatrice Maria Ludovica.
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Maria Luisa d'Asburgo-Lorena
12 dicembre 1791
17 dicembre 1847

Detto tra noi questo libro non ci piace tantissimo. Ma se non avete altri scritti che riguardano Maria Luisa e siete un po' curiosi della sua vita questo può fare al caso vostro (per soli 3 euro sulla nostra bancarella di libri usati).

venerdì 15 gennaio 2016

Oggi vi proponiamo...

La proposta di lettura di oggi viene dalla nostra collaboratrice e lettrice Clara.
Un libro di appena un centinaio di pagine scritto da Sergio Bambaren ed edito da Sperling & Kupfer nel 1999 dal titolo L'ONDA PERFETTA.

Un pomeriggio stavo camminando a piedi nudi lungo la Baia, lasciando che le mie pianta affondassero nella sabbia umida.
Passeggiavo come facevo sempre, cercando di sgombrarmi la mente dalle preoccupazioni e di abbandonarmi alla brezza marina, lontano dal rumore e dal traffico che inquinavano il mio mondo di uomo d'affari.
All'improvviso, qualcosa attirò la mia attenzione.
Di fronte a me, a poca distanza, incombeva una scogliera che non mi sembrava di riconoscere. Era diversa da quella che divideva la Baia dal resto del litorale. Non posso aver camminato tanto in fretta , mi dissi. Normalmente mi ci voleva una mezz'ora per andare da casa mia alla scogliera a sud, ed ero certo di aver camminato non più di cinque minuti. Forse il caldo mi stava giocando un brutto scherzo.
Il tuo cuore è un gabbiano
che vola libero nei cieli della vita.
Lascialo andare senza paura,
ti saprà condurre alla felicità.

Siamo riuscite ad incuriosirvi? Speriamo di si! 
Questo e tutti gli altri libri che vi proponiamo li trovate sulla nostra bancarella (o su quelle degli altri espositori) ogni prima domenica del mese a CastelGoffredo MN.

giovedì 14 gennaio 2016

L'attualità di ORIANA FALLACI

Oggi, giornata cupa e fredda, adatta per starsene rintanati in casa (potendo), vi proponiamo una lettura più impegnativa e "meditativa", a nostro dire: LA RABBIA E L'ORGOGLIO di Oriana Fallaci edito da Rizzoli in una terza edizione del 2001.


Che cosa penso dell'invulnerabilità che tanti attribuivano all'America, che cosa sento per i kamikaze che ora ci affliggono? Per i kamikaze, nessun rispetto. nessuna pietà. No, neanche pietà. Io che in ogni caso finisco sempre col cedere alla pietà. A me i kamikaze cioè i tipi che si suicidano per ammazzare gli altri sono sempre stati antipatici, incominciando da quelli giapponesi della Seconds Guerra Mondiale. Non li ho mai considerati Pietri Micca che per bloccar l'arrivo delle truppe nemiche danno fuoco alle polveri e saltano in aria con la cittadella di Torino. non li ho mai considerati soldati. E tantomeno li considero martiri o eroi, come berciando e sputando saliva il signor Arafat me li definì nel 1972 ossia quando lo intervistai ad Amman.
Li considero vanesi e basta. Esibizionisti che invece di cercar la gloria attraverso il cinema o la politica o lo sport la cercano nella morte propria e altrui. Una morte che invece del premio Oscar o della poltrona ministeriale o dello scudetto gli procurerà (credono) ammirazione.


ORIANA FALLACI 1929-2006
Ci sono autori, sebbene scomparsi da un po', che rimangono sempre attuali.

domenica 10 gennaio 2016

Nene Nodari in mostra a Castelgoffredo MN



Il 29 novembre, a Castelgoffredo (provincia di Mantova) è stata inaugurata una bellissima, interessantissima mostra dedicata ad una pittrice chiarista: MADDALENA NODARI detta NENE.
La mostra chiuderà il 29 gennaio per cui vi rimangono meno di tre settimane per visitarla, andateci perché ne vale sicuramente la pena.
L'entrata è gratuita, ci sono le guide a disposizione ad un costo irrisorio e il catalogo, a soli 10 euro, è ben fatto e completo.

Fiori su fondo rosa 1946

CHIARISMO: Movimento pittorico, affermatosi a Milano intorno al 1930. I pittori chiaristi contrapposero al chiaroscuro del movimento Novecento e alle contemporanee ricerche astratte, una pittura dai toni chiari e luminosi, recuperata anche attraverso la pratica en plen air, caratterizzata da una scioltezza di tratto di ispirazione postimpressionista e da tecniche spesso sottilmente intimiste.

MADDALENA NODARI
Castelgoffredo 9 maggio 1915
ROMA 2 febbraio 2004
Gli anni trenta, il natio borgo non poi tanto selvaggio, una giovane e gozzaniana signorina Felicita, casa Nodari, la casa del nonno, vissuta come un arca in cui coabitavano un passato con stigmate gentilizie e un presente agrario e borghese, i sogni e il collegio, sì l'inevitabile collegio indispensabile per una educazione adeguata: questo lo scenario in cui Nene cavalca i suoi primi passi da artista. Ha meno di diciott'anni. Ed è il pittore Vincenzo Nodari Pesenti a completare, a Mantova, un'educazione che da scolastico/sentimentale diventa artistica.
.....
Fu proprio allora che Nene comprese veramente come l'immagine artistica sia l'espressione di un linguaggio che è sempre un po' al di sopra del puro significante: i messaggi dell'arte le apparivano davvero potenziati, resi più densi e più ricchi dalla multiforme efficacia dell'artista che, come un pescatore di perle, pratica l'immersione e rende esplicita nella sua opera l'esperienza dell'emersione. Interiorizzò da allora, completamente, quelli che erano i due poli più significativi del dipingere: l'ispirazione e il talento.

Tratto dal catalogo; parte scritta da Gianfranco Ferlisi nel capitolo "Da Bagdad a capri".


Ritratto di Nene Nodari
di Oreste Marini 1933

Proposta di lettura da LAURA

Ieri è passata Laura (vi ho parlato di lei e delle altre mie collaboratrici nel post del 20 ottobre "Ci presentiamo") per proporci la lettura di un thriller noir, che ha scovato frugando nei nostri scatoloni.
Si tratta di  DALIA NERA di James Ellroy nell'edizione EUROCLUB del 1990.



Vi proponiamo la lettura della pagina iniziale del PROLOGO.
Quale modo migliore per capire questo libro!?!

Non l'ho mai conosciuta da viva. Lei, per me, esiste solo attraverso gli altri, nell'evidenza delle loro reazioni alla sua morte.
Scavando a ritroso e attenendomi ai fatti posso dire che era una ragazza triste e una puttana. Nella migliore delle ipotesi era una fallita, un'etichetta che, del resto, potrei applicare a me stesso.
L'avrei consegnata volentieri a una fine anonima, poche righe su un rapporto della Omicidi, una copia carbone per l'ufficio del magistrato, i formulari per la fossa comune. Ma lei non avrebbe approvato questa conclusione: avrebbe preferito rendere manifesta la sua storia in tutta la sua brutalità. Le devo molto e poiché io solo conosco i fatti per intero, tocca a me mettere per iscritto queste righe.
Ma prima di Dalia ci fu il mio sodalizio con Lee e prima ancora la guerra. ...



sabato 9 gennaio 2016

Ancora un libro su CRISTOFORO COLOMBO

Vi attira l'idea di approfondire la conoscenza di quell' affascinante personaggio che è CRISTOFORO COLOMBO ?
Ebbene noi abbiamo a disposizione un secondo libro che lo riguarda: Vita di Cristoforo Colombo di Cesare De Lollis edito da Peruzzo nella collana Le grandi biografie.   

Sul nostro banchetto a soli 3 euro
Dal capitolo XVI - TRIONFO IN SPAGNA

La verità è che Colombo era talmente superiore alle persone e alla mentalità corrente che riusciva difficile comprendere le sue intuizioni e certe sue certezze. Eppure, egli era l'interprete, magari inconsapevole, dello spirito dei tempi.
Che era lo spirito della conquista, dell'avventura e della preda. Ma anche spirito scientifico, desiderio di conoscenza.


Per esempio, fin dal primo viaggio Colombo osserva che a occidente delle Azzorre L'ago calamitato subiva una deviazione in direzione del nord-ovest e questo fatto, di capitale importanza per le navigazioni transatlantiche che Colombo in quel momento inaugurava, era sfuggito alle tante generazioni di uomini di mare che avevano usato la bussola e osservato semplicemente la sua declinazione verso nord-est. Ancora sin dal primo viaggio ferma la sua attenzione sulle gigantesche masse di fucus galleggianti sopra una determinata zona dell'Atlantico: egli era davanti al mar dei Sargassi, e non andò lungi dal vero supponendo che esso si formasse con le piante terrestri che le onde staccavano dagli scogli e che dovesse avere una certa stabilità locale.


Alla prossima lettura...!!!



venerdì 8 gennaio 2016

Quando il mondo era una MERAVIGLIOSA scoperta!!!

Ttutt'altro tipo di lettura è questa biografia scritta da Jean-Baptiste Charcot:
Cristoforo Colombo MARINAIO
Edito da Giunti Martello nel 1982      (Che trovate sulla nostra bancarella a soli 4 euro.)



La prima spedizione
La partenza da Palos

Il 2 agosto Colombo e tutti i suoi compagni si comunicarono a una messa celebrata nella cappella del convento della Ràbida; dopo la messa segui una processione.
Questa cerimonia alla vigilia di un viaggio di scoperta fu probabilmente più commovente del solito, ma non era eccezionale. Nella Spagna di quel tempo le ordinanze concernenti le navi armate con l'intervento del governo erano formali. Gli uomini che si imbarcavano dovevano partire sempre in stato di grazia perché andavano incontro "a pericolo di morte"; dovevano quindi confessarsi e comunicarsi prima della partenza.
Durante il viaggio era strettamente proibito di bestemmiare, "di fare o dire qualsiasi cosa contro il Servizio e l'Onore di Dio e del Re.



Vedremo in seguito quali fossero le pratiche religiose a bordo.
Il giorno seguente, 3 agosto, mezz'ora prima dell'alba, la Santa Maria, la Pinta e la Nina mollarono le vele nel porto  di Saltes e spinte da una forte brezza governarono per 60 miglia al sud, poi a sud-ovest e infine a sud quarto sud ovest per raggiungere le Canarie.



I monaci della Ràbida benedissero le tre navi nel momento in cui sparivano all'orizzonte, mentre Cristoforo Colombo, con quella soddisfazione grave e commossa riservata a quelli che, dopo anni di lotte e febbrile preparazione, partono finalmente per tentare la grande avventura della loro vita, cominciava il suo giornale di bordo con: "In nomine Domini Jesus Christi..." .



giovedì 7 gennaio 2016

Di che libro si tratta???

Era una giornata grigia e cupa; e mentre le truppe marciavano lungo i Cinque Punti avviandosi per la strada di Marietta cominciò a cadere la pioggia. Tutta la città era in strada, per assistere a quella partenza; la folla si stringeva sotto gli architravi delle botteghe della Via dell'Albero di Pesco e cercava di salutare gaiamente i partenti.
Rossella e Maribella Merriwether Picard avevano avuto il permesso di lasciare l'ospedale per assistere alla sfilata, perché lo zio Enrico Hamilton e il nonno Merriwether facevano parte della Guardia Nazionale; strette nella folla accanto alla signora Meade, cercavano di rizzarsi in punta di piedi per veder meglio.


Rossella, benché dominata dallo stesso desiderio che avevano tutti i cittadini di credere le cose più rassicuranti, provò un freddo al cuore vedendo sfilare tutti quegli uomini. La situazione doveva essere disperata, se venivano chiamati quei vecchi e quei ragazzi! La vista di questi, insieme a giovani abili e benportanti, le stringeva il cuore di pietà e di terrore. Vi erano uomini con la barba grigia, più vecchi di suo padre, che cercavano di marciare baldanzosamente, sotto la pioggia, al ritmo dei pifferi e al rullo dei tamburo. Il nonno Merriwether, che era in prima fila e aveva sulle spalle lo scialle migliore di sua nuora per ripararsi dalla pioggia, salutò le ragazze con un sorriso. Esse agitarono i fazzoletti; ma Maribella, afferrando il braccio di Rossella, sussurrò: "Povero vecchio! Se prende un acquazzone... con la sua lombaggine...".


Zio Enrico Hamilton marciava subito dietro al vecchio, col colletto del suo vestito nero rialzato a riparargli le orecchie, due pistole messicane nella cintura e un piccolo sacco da viaggio in mano. Dietro a lui era il suo servo negro, quasi della stessa età, con un ombrello aperto a riparare entrambi. Spalla a spalla coi più anziani venivano i ragazzi; nessuno di loro mostrava più di sedici anni. Parecchi avevano lasciato i banchi di scuola per raggiungere l'esercito; qua e là erano gruppi di alievi delle scuole militari in uniforme, col pennacchietto di penne di gallo bagnato di pioggia e le strisce di tela bianca incrociate sul petto. Fra loro era Phil Meade, che portava fieramente la sciabola e le pistole del fratello morto, col cappello spavaldamente inclinato. La signora Meade cercò di sorridere e fargli cenni di saluto finché fu passato; poi appoggiò la testa sulla spalla di Rossella come se le forze l'avessero improvvisamente abbandonata.


Molti erano completamente disarmati: la Confederazione non aveva più fucili né munizioni Questi uomini speravano di provvedersi di armi, togliendole agli yankees uccisi o prigionieri. Parecchi portavano pugnali infilati negli stivali, e in mano lunghe aste di ferro appuntite. I più fortunati avevano vecchi moschetti appoggiati alla spalla e fiaschette di polvere alla cintura.

Pubblicato per la prima volta nel 1936 negli Stati Uniti.
Scritto da Margaret Mitichell.
Ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa.
Ne è stato tratto un famosissimo film.
Per lo più si presenta in due volumi. 
E descrive una guerra, che come potete leggere in questa pagina, ha la stessa drammaticità di tutte le guerre del mondo.

lunedì 4 gennaio 2016

Proteggere dal gelo

Per chi, come lei, si è da poco appassionato al "giardinaggio" Alice suggerisce l'acquisto di un manuale ricco di immagini e consigli semplici: IL GIARDINO segreti e consigli  Più di duemila soluzioni intelligenti ai problemi del giardino.


Il gelo può essere molto dannoso.
Spesso arriva all'improvviso, dopo un periodo abbastanza mite, quando le piante sono particolarmente vulnerabili.
I primi geli invernali e quelli tardivi di primavera, quando le piante hanno già iniziato a vegetare, sono i più pericolosi.



Si proteggono le radici delle piante in vaso e il vaso stesso avvolgendli in tela, giornali o plastica a bolle. Legare con spago.

Si può proteggere la chioma delle erbacee e degli arbusti mettendo loro intorno della rete metallica.
Ancorare la rete e foderare con foglie secche , felci o paglia.
Accertarsi che l'aria passi intorno alle piante protette.

Una coltre di neve sulle siepi, sugli arbusti e sugli alberi può essere dannosa a causa del peso che grava sui rami.
La neve più pericolosa è quella che si scioglie in parte e poi ricongela.
Si devono proteggere le conifere che hanno una vegetazione fitta procedendo a una opportuna legatura dei rami con filo zincato.


Una bella lettura nella Venezia fine cinquecento

Dall'ultima sua lettura; Gli occhi di Venezia di Alessandro BarberoClara, essendo appena passato il Natale, ci suggerisce  una pagina che parla di usanze antiche che seguono la nascita di un bambino.


Appena la luce del giorno cominciò a filtrare dalle persiane palazzo Bernardo si risvegliò e si preparò per un nuovo giorno di festa. 
Tutte le parenti che non si erano fermate a dormire la sera prima ritornarono di buon' ora per far compagnia alla puerpera, e quasi subito ricominciò l'afflusso delle visite e dei regali.
Bianca notò con divertimento che gli uomini entravano nella stanza con cautela se non con goffaggine, non sapevano dove mettersi, e dopo aver fatto i loro complimenti a Clarice rimanevano a far tappezzeria, parlando poco e ammirando gli arazzi in mancanza di meglio, mentre le donne si comportavano da padrone, del tutto a loro agio, dando ordini alle domestiche come se fossero state a casa propria ogni volta che indovinavano, o immaginavano, un desiderio di Clarice, o spiavano un segno di fatica sul suo volto tirato e truccato.
Per tutto il giorno sfilarono parenti, amici, clienti, soci d'affari, inquilini dei Bernardo, con vestiti e doni adeguati al rango di ciascuno, e Clarice ricevette tutti regalmente nonostante la spossatezza e la sofferenza, sempre circondata di donne che le parlavano, la complimentavano, le asciugavano il sudore, le offrivano da bere o da mangiare; per tutto il giorno si bevve vino di Cipro, si sgranocchiarono confetti, e si tese l'orecchio agli strilli del bambino, commentandone favorevolmente l'energia, e mandando le domestiche a chiedere notizie del suo appetito. Bianca non ebbe un attimo di requie, e la sera era così esausta che Clarice se ne accorse, e la mandò a dormire al piano di sopra, perché potesse farsi qualche ora di sonno.



Il giorno seguente si annunciò del tutto identico al precedente: pareva che ci fosse ancora molta gente legata ai Bernardo che non era riuscita ad essere ricevuta nella calca del giorno prima, molte donne che erano già venute a portare i loro regali tornarono per informarsi della salute della puerpera e del bambino, e le parenti non accennavano ad andarsene.
Clarice stava decisamente meglio: il ruolo della regina in mezzo ai sudditi ossequianti le si addiceva, e quel giorno non ci fu bisogno del trucco per dare colorito alle sue guance e farle brillare lo sguardo.