Appena la luce del giorno cominciò a filtrare dalle persiane palazzo Bernardo si risvegliò e si preparò per un nuovo giorno di festa.
Tutte le parenti che non si erano fermate a dormire la sera prima ritornarono di buon' ora per far compagnia alla puerpera, e quasi subito ricominciò l'afflusso delle visite e dei regali.
Bianca notò con divertimento che gli uomini entravano nella stanza con cautela se non con goffaggine, non sapevano dove mettersi, e dopo aver fatto i loro complimenti a Clarice rimanevano a far tappezzeria, parlando poco e ammirando gli arazzi in mancanza di meglio, mentre le donne si comportavano da padrone, del tutto a loro agio, dando ordini alle domestiche come se fossero state a casa propria ogni volta che indovinavano, o immaginavano, un desiderio di Clarice, o spiavano un segno di fatica sul suo volto tirato e truccato.
Per tutto il giorno sfilarono parenti, amici, clienti, soci d'affari, inquilini dei Bernardo, con vestiti e doni adeguati al rango di ciascuno, e Clarice ricevette tutti regalmente nonostante la spossatezza e la sofferenza, sempre circondata di donne che le parlavano, la complimentavano, le asciugavano il sudore, le offrivano da bere o da mangiare; per tutto il giorno si bevve vino di Cipro, si sgranocchiarono confetti, e si tese l'orecchio agli strilli del bambino, commentandone favorevolmente l'energia, e mandando le domestiche a chiedere notizie del suo appetito. Bianca non ebbe un attimo di requie, e la sera era così esausta che Clarice se ne accorse, e la mandò a dormire al piano di sopra, perché potesse farsi qualche ora di sonno.
Il giorno seguente si annunciò del tutto identico al precedente: pareva che ci fosse ancora molta gente legata ai Bernardo che non era riuscita ad essere ricevuta nella calca del giorno prima, molte donne che erano già venute a portare i loro regali tornarono per informarsi della salute della puerpera e del bambino, e le parenti non accennavano ad andarsene.
Clarice stava decisamente meglio: il ruolo della regina in mezzo ai sudditi ossequianti le si addiceva, e quel giorno non ci fu bisogno del trucco per dare colorito alle sue guance e farle brillare lo sguardo.
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