venerdì 14 settembre 2018

Sesto Libro (T.i R.)


Carla 6°
Questo libro per me è stato una scoperta, una rivelazione!
Un modo di raccontare le piccole cose della vita completamente nuovo ai miei occhi; con il quale mi sono sentita in sintonia.
Lo rileggo sempre volentieri.
Non tutto, un racconto, qualche pagina, ogni tanto, e ogni volta vedo qualcosa di nuovo che la volta prima no avevo visto.
Ve lo svelo.....

Dal 1900
"Una possibilità di vedere le parole in immagini.
Avete presente i quadri di Monet?
Ecco,
Le storie di Katherine Mansfield
riescono a porci davanti a un dipinto,
raccogliendo come in un caleidoscopio
 piccole immagini
e struggenti pezzi di vita."


Nuova Zelanda 14-ott-1888   9-gen-1923 Francia
Scrittrice neozelandese
 ha studiato violoncello prima di appassionarsi alla scrittura
alla quale si è dedicata dopo il 1905 circa.



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Bassa marea la spiaggia era deserta, il mare caldo si trascinava pigramente. Il sole ardeva, si abbatteva infuocato sulla sabbia fine e arroventava i ciottoli grigi e azzurri e neri e venati di bianco. Succhiava le goccioline nascoste nella cavità delle conchiglie, schiariva i convolvoli rosa che serpeggiavano sulle dune. Sembrava che nulla si muovesse tranne le cavallette della sabbia.
Pit-pit-pit! Non stavano mai ferme.
Laggiù, sugli scogli coperti di alghe che con la bassa marea sembravano animali villosi scesi ad abbeverarsi, la luce del sole pareva roteare come una moneta d'argento dentro ognuna delle piccole pozze nella roccia. Danzavano, tremavano, e minuscole onde lambivano i bordi porosi.
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E che odore forte, umido, emanavano le alghe sotto il sole ardente...
Nei bungalow della colonia estiva le imposte verdi erano abbassate. Sulle verande, distesi sul prato o gettati sulle siepi. c'erano costumi da bagno dall'aria esausta e ruvidi asciugamani a strisce. Sul retro, ogni finestra aveva un paio di sandali sul davanzale, o dei frammenti di scoglio, o un secchiello, o una collezione di conchiglie.
La boscaglia tremava in una foschia di calore; la strada sabbiosa era deserta; in mezzo, disteso, c'era soltanto Snooker, il cane dei Trout.
Aveva gli occhi azzurri rivolti al cielo e le gambe allungate e rigide, e ogni tanto emetteva un gran sospiro desolato, come per dire che non ne poteva più, che aveva deciso di farla finita e che aspettava soltanto il passaggio di qualche carro.
.....
  


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