Carla 5° |
Letto tutto, anche le parti più noiose, ma... non riletto.
Ho paura.
Ho paura che la rilettura mi porti via l'incanto di cui l'ho circonfuso la prima volta che l'ho tenuto in mano.
Ma forse lo farò, lo rileggerò.
Di che libro parlo?
Di un libro al quale nessuno di voi può essere rimasto indifferente.
Nessuno può averlo letto e dimenticato.
Parlo della coinvolgente e fantastica storia "Destinata ad andare oltre il nostro tempo"...
1945 "Qui ci sono delle cose meravigliose che feriscono come spade o che bruciano come freddo acciaio. Ecco qui un libro che vi spezzerà il cuore. C. S. Lewis |
Sudafrica 3-gen-1892 2-set-1973 Regno Unito John Ronald Reuel Tolkien è stato uno scrittore, filosofo, glottoteta, accademico e linguista britannico. |
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La notte era chiara, fresca e stellata, ma spirali di nebbia salivano dai ruscelli e dagli umidi prati, simili a fumo, arrampicandosi lungo le falde dei colli. Le betulle semispoglie si dondolavano sulle loro teste a un debole venticello, stagliandosi come una rete nera contro il cielo sbiadito. Dopo un pranzo molto frugale (per degli Hobbit), proseguirono, giungendo presto a uno stretto cammino che andava su e giù, diventando di un grigio pallido nell'oscurità davanti a loro: era la strada che portava a Boschesi, Scorta ed al Traghetto di Buckburgo. Si arrampicava lontano dalla strada maestra e dalla valle dell'Acqua, attorcigliandosi su per le falde delle Verdi Colline, fino a Terminalbosco, un angolo selvaggio del Decumano Est.
Percorse ancora un paio di miglia, s'inoltrarono in un viottolo tagliato profondamente nella roccia, a cui sovrastavano grandi alberi che lasciavano stormire le foglie secche nella notte.
Era perfettamente buio.
Prima cantarono, o fischiettarono assieme una melodia, essendo ormai lontani da orecchie indiscrete; quindi proseguirono in silenzio.
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Poco oltre il colmo della collina videro il bosco d'abeti. abbandonarono il viottolo e si inoltrarono nel buio resinoso degli alberi, raccogliendo pezzi di legno, rami morti e pigne per fare un fuoco.
Presto in mezzo a loro, ai piedi di un abete secolare, crepitò un'allegra fiamma; rimasero seduti fin quando le teste incominciarono a dondolare. Poi, ognuno nel proprio cantuccio fra le radici del vecchio albero imponente, si raggomitolarono avvolti in coperte e mantelli, e caddero subito in un sonno profondo.
Qualche piccolo essere incuriosito si avvicinò ad osservarli quando si fu spento il fuoco. Una volpe, che attraversava il bosco per affari suoi personali, si arrestò qualche minuto ad annusare.
"Hobbit!" pensò. "Incredibile! Avevo sentito dire che avvenivano strane cose in questo paese, ma trovare addirittura degli Hobbit che dormono all'aria aperta sotto un albero! E sono in tre! c'è sotto qualcosa di molto strano".
Aveva perfettamente ragione, ma non riuscì mai a scoprire che cosa.
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