mercoledì 30 novembre 2016

Altra proposta di lettura

Continuiamo ad andare alla scoperta dei nostri libri 
"da bancarella".



Verso mezzogiorno quando ormai era caldo per l'ardore del sole, arrivammo in un villaggio presso certi vecchi che i briganti conoscevano bene; benché fossi asino potei infatti capirlo subito da come ci vennero incontro, dal loro lungo discorrere e scambiarsi baci. mi venne tolto dalla groppa qualcosa con cui quelli vennero pagati: bisbigliando in disparte pareva spiegassero che si trattava di roba rubata.
Noi infine fummo alleggeriti di tutti i bagagli e lasciati liberamente al pascolo, sparsi in un prato vicino; ma io, anche con la compagnia dell'asino e del mio cavallo, non riuscii a mangiare il fieno, cibo ancora piuttosto insolito per me.



Scorsi però, proprio dietro la stalla, un orticello e, già morto di fame, vi entrai fiduciosamente: mi riempii il ventre con abbondanza anche se eran verdure crude. invocando tutti gli dèi, esaminavo i luoghi se mai potessi trovare da qualche parte, negli orti confinanti, un rigoglioso roseto. il fatto d'esser solo mi dava buone speranze: avrei potuto prender la medicina fuori mano, nascosto tra i cespugli, e senza che nessuno mi vedesse ritornare in posizione eretta, da uomo, l'asciando l'incedere curvo da animale a quattro zampe.



DA un edizione De Agostini del 1964
 Lucius Apuleius  Le METAMORFOSI  L'asino d'oro

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