Un libro a caso, una pagina a caso...
Il signore anziano si arrestò un attimo, mi fissò piegando leggermente le testa, poi sorrise gentile; la sto investendo di parole disse, mi perdoni, non vorrei che lei mi prendesse per uno di quei vecchi dalla memoria incontinente. Gli risposi che no, anzi, ero curioso e l'ascoltavo volentieri. La paura, ecco, riprese allora debbo parlarle subito della paura perché se le parlo della paura forse lei potrà sentire il racconto più vicino, la paura non ti prendeva nell'azione, lì era questione di un terrore fisico immediato, immediatamente risolto in catastrofe o fortuna, la rapidità di quel che occorreva fare ti metteva in una specie di trance, si trattava di ballare, dovevi abbandonarti ad un ritmo istintivo, concentrarti sul ritmo e non pensare ad altro, tanto se una cannonata ti colpiva in pieno eri morto prima di rendertene conto, dovevi abbandonarti all'istinto, al puro ritmo delle traiettorie che solo il destino incrocia, coincidere con quel destino, e danzare.
La metamorfosi che trasforma a ogni decollo il metallo in aeroplano e le manovre di volo in manovre della vita. Di DANIELE DEL GIUDICE Staccando l'ombra da terra EINAUDI 1994. |
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