Con i vecchi sussidiari ci siamo addentrati nell'autunno parlando di castagne e viti oggi riprendiamo il "discorso" parlando di vino.
Bianco o rosso?
Chi non si è mai sentito rivolgere la fatidica domanda "bianco o rosso?" appena seduto al tavolo di una trattoria?
La domanda è sbagliata. In primo luogo perché non è possibile scegliere un vino senza sapere che cosa questo poi accompagnerà in tavola: prima si ordinano i piatti e dopo si sceglie il vino con cui sposarli. E poi chiedere "bianco o rosso?" significa eliminare ingiustamente a priori una terza via esistente nel mondo vinicolo: quella dei vini rosati, che appartengono al miglior patrimonio enologico di molte regioni italiane.
I vini rosati
Sui vini rosati ci sono purtroppo dei preconcetti. molti li considerano la scelta di mezzo, quella degli eterni indecisi, che non sapendo se puntare su un bianco o su un rosso finiscono per salvarsi con un rosé.
I vini rosati hanno invece una loro specificità e dignità. e qualche volta rappresentano la scelta ideale, difficilmente eguagliabile da un bianco o da un rosso: si pensi ad esempio alla soddisfazione che può dare un bel bicchiere di Lagrein Kretzen, rosato altoatesino, sposato con un piatto di speck o di canederli in brodo.
Da I giusti ABBINAMENTI incontro armonioso tra cibi e vini di Angelo Peretti
Allora d'ora in poi chiedete " Bianco, rosso o rosé?" e farete una figura più bella.
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