lunedì 13 agosto 2012

Continuiamo a passeggiare con MAUPASSANT




Rimanendo in compagnia di Guy de Maupassant ci spostiamo dal sud al nord della Francia per un giro nella magica Bretagna.




Partire a piedi quando s'alza il sole, e camminare nella rugiada lungo i campi, sulla riva del mare tranquillo...che ebrezza!
Un'ebrezza che vi penetra attraverso gli occhi con la luce, attraverso le narici con l'aria leggera, attraverso tutti i pori con l'alitare del vento. ...
... Mi rammento di un giorno tra gli altri. Andavo lungo l'Oceano bretone, verso la punta del Finistére.
Camminavo di buon passo rasente il flutto, senza pensare a nulla. Ero nei pressi di Quimperlé, in quella che è la più dolce e bella contrada di Bretagna.
Un mattino di primavera, uno di quei mattini che vi ringiovaniscono di vent'anni e risuscitano le vostre speranze e vi fanno ancora sognare come adolescenti. 
... E me ne andavo a grandi passi rapidi, accarezzando con la mano la testa bionda delle spighe che si curvavano sotto le mie dita e mi solleticavano come se avessi toccato una chioma.
Feci il giro di un piccolo promontorio, e in fondo a una breve spiaggia circolare scorsi una casa bianca, costruita su tre terrazze che scendevano fino alla spiaggia.
Perché la vista di quella casa mi fece trasalire di gioia? Che ne so? Si trovano talora, viaggiando così, certi angoli di paese che ci sembra conoscere da molti anni, tanto sono familiari, tanto piacciono al cuore.
E' possibile che non li abbiamo mai veduti, che non siamo mai vissuti colà? 
Tutto ci attira, tutto ci incanta: la morbida linea dell'orizzonte, la disposizione degli alberi, il colore della sabbia.
Oh! com'era leggiadra la casa, erta sulle sue alte gradinate! Grandi alberi fruttiferi erano cresciuti lungo le terrazze che scendevano verso il flutto come giganteschi scalini.
E ciascuno portava alla sommità, come una corona d'oro, una lunga spalliera di ginestre di Spagna in fiore.
Mi fermai, preso d'amore per quella dimora. ...

da "Vendesi" racconto di Guy de Maupassant


Come mi sarebbe piaciuto possederla,
viverci per sempre...
E voi mai provate sensazioni così???   Se non passeggiando sicuramente LEGGENDO!!!

sabato 11 agosto 2012

Vacanze d'altri tempi con... GUY DE MAUPASSANT

Conoscete Guy de Maupassant?  Noi no! Non lo conoscevamo se non che per sentito dire.

Poi ci è capitato un libro, uno di quei libri che pubblicano le banche a fine anno per i clienti (e che pochi apprezzano).
Ebbene questo libro contiene una raccolta di racconti, o parte di essi, di Guy De Maupassant; abbelliti da riproduzioni di quadri "del suo tempo"(1850-1893).
Li abbiamo letti, ci sono piaciuti, ne condividiamo qualche pezzetto con voi.

Tourville-sur-Arques 5 agosto 1850
Parigi 6 luglio 1893

Estate, tempo di vacanza ! Fra tante mete tra cui scegliere perché non la bella Corsica ?
Eccovi un ritratto ottocentesco della Corsica fatto da un francese qual'era, appunto, G.de Maupassant.



" Or son cinque anni feci un viaggio in Corsica. Quest'isola selvaggia è più ignorata e più lontana da noi che l'America, benché talvolta, come oggi, sia possibile scorgerla dalle coste francesi.
Immaginatevi un mondo ancora nel caos, una tempesta di montagne separate da angusti burroni dove scorrono torrenti; non una pianura, ma immensi cavalloni di granito e gigantesche ondulazioni di terra coperte di macchie o d'altre foreste di castagni o di pini.
E' un suolo vergine, incolto, deserto, benché a tratti si scorga un villaggio simile a un mucchio di rocce in vetta a un monte. Niente agricoltura, niente industria, niente arte. Non s'incontra mai un tronco lavorato, un masso scolpito, mai il ricordo del gusto infantile o raffinato degli avi per le cose belle e graziose...
...L'uomo ci vive nella sua rustica casa, indifferente a tutto quanto non ha rapporto con la sua esistenza individuale e con le risse tra famiglia e famiglia. E conserva i difetti e le qualità delle razze incolte: è violento, astioso, sanguinario con incoscienza, ma anche ospitale, generoso, devoto, ingenuo, pronto ad aprire la porta ai passanti e a dare la sua amicizia fedele contro il menomo segno di simpatia.

da "Guy de Maupassant e il suo tempo" ed. BPdB


E partii al levar del sole....

giovedì 9 agosto 2012

UN POETA CONTEMPORANEO

Dopo aver parlato di poetesse ecco tra i nuovi arrivi 3 libretti di poesie di Vito Prezzi.
Ve ne trascrivo una giusto per presentarvelo.

Guardando la luna

Dopo una giornata faticosa

rifletto.
Siedo sull'aia di casa a mezzanotte
a ricordarmi il sole del giorno che dorme,
e guardo la luna.
Sulle zolle della terra
si posa lieve la rugiada, dove i contadini
hanno sudato lavorando.
Intravedo lontano nella piccola borgata
di Gambaredolo le luci, calorosi sentimenti
mi assalgono come un braciere, e poi 
un sollievo ed una serenità
mi dicono:Buonanotte.


Ogni volta quando ti guardo
ho sempre un desiderio.
Tu mi dirai sempre di si?
V. P.

SCOPRIAMO la NATURA 2


Nuovi interessanti arrivi alla bancarella Più Sai Più Sei.
Da uno di questi trascriviamo queste poche righe nella speranza di incuriosirvi.



Cominciamo dal terreno.

La terra, a un osservatore profano, sembra praticamente sempre uguale ovunque e priva di importanza.
Tant'è vero che nei primi scavi di paleontologia veniva buttata via a palate.
In realtà oggi si sa che può raccontare moltissime cose.
La terra viene accuratamente setacciata (con particolari setacci di varia grandezza, destinati a separare diversi tipi di reperti) ed esaminata sia sul campo sia in laboratorio.
Per esempio l'analisi microscopica della forma dei granuli di sabbia consente di capire, con una piccola astuzia, se si tratta di sabbia di deserto (eolica) o di riva (fiumi, laghi, mare): perché i granuli di deserto sono arrotondati e levigati a causa del continuo rotolamento provocato dal vento, mentre quelli di riva appaiono più spigolosi.
Analogamente altri tipi di sedimenti (argille, marne, limo, ghiaie e così via) forniscono ai detectives della paleontologia una serie di informazioni sull'ambiente: dicono se c'erano laghi, fiumi, deserti, o altro.
E quindi anche sul clima: se era caldo, umido o freddo.
Il terreno, inoltre, può offrire un'altra fonte preziosissima di informazioni: quella dei pollini e delle spore.
Pollini e spore rappresentano una testimonianza diretta della vegetazione esistente (o almeno di una parte di essa).
Esaminando al microscopio questi minuscoli fossili vegetali (dalle dimensioni varianti tra i 5 e i 200 millesimi di millimetro) gli investigatori possono quindi aggiungere molte nuove tessere al mosaico del clima e dell'ambiente.

Da La straordinaria storia dell'uomo di Piero e Alberto Angela.




Siamo riuscite ad incuriosirvi??? Bene!!! Vi aspettiamo!!!

venerdì 3 agosto 2012

UNA POETESSA ANTICA


Oh che tranquillo mar, oh che chiare onde
solcava già la mia spalmata barca,
di ricca e nobil merce adorna e carca,
con l'aer puro e con l'aure seconde!
Il ciel ch'ora i bei vaghi lumi asconde,
 porgea serena luce e d'ombra scarsa;
ah quanto ha da temer chi lieto varca!
Che non sempre al principio il fin risponde.
Ecco l'empia e volubile fortuna
scoperse poi l'irata iniqua fronte,
dal cui furor sì gran procella insorge.
Vènti, pioggia, saette, insieme aduna
e fiere intorno a divorarmi pronte,
ma l'alma ancor la fida stella scorge.

VITTORIA COLONNA


Vi presento VITTORIA COLONNA

Ed ecco un nuovo personaggio femminile tratto dalle IMMORTALI;


Marino aprile 1490
Roma 25 febbraio 1547

Vittoria Colonna prese l'abitudine di ascoltare la messa della domenica a San Silvestro al Quirinale.
Saliva a piedi, ansimando un poco per l'afa, su per il colle. Di li dai vicoli profumati di menta e di more mature, dalla spianata e dal sagrato davanti alla chiesa vedeva Roma distesa tra le colline e il piano, bagnata dalla pigra esse del Tevere fluente  tra il verde e le rovine.
Dopo la funzione, in sagrestia o nel chiostro o in una cappelletta ospitale, le si riuniva attorno affascinato un gruppetto di "illustri": umanisti, chi con tonaca e chi no; artisti molto spesso, e non di rado viaggiatori stranieri attratti fin lì da fame e sete di letterati conversari, quali soltanto Roma sapeva offrire, opulenta dimora di aristocratici ingegni.
Ella presiedeva il cenacolo guidando e stimolando dispute e certami: arte, scienze e poesia, questioni appassionanti sulla Bellezza, le Forme, il Mondo delle Idee, la Divina Filosofia.
Sulle erbe alte di fuori batteva il sole riscaldando le vigne, ma in cappella e sotto gli archi del chiostro si respirava a folate un venticello fresco e l'ombra azzurra invitava al riposo fra marmi, lapidi e vecchie pietre, coperte di memorie corrose delle grandezze pagane.

Vittoria Colonna, marchesana di Pescara,
Che i poeti e gli uomini di lettere più chiari del suo secolo:
il Bembo, il Giovo, il Caro, e perfino i grandissimi Tasso e Ariosto;
magnificarono per l'altezza di ingegno, beltà del corpo e dell'animo...

G. E. Saltini

( l'incontro con Michelangelo )
...Vittoria lo fece sedere accanto a sé, nel circolo degli amici.
Parlando d'architettura e di chiese gli guardò le mani che avevano dipinto il Giudizio della Sistina.
Mani grandi con dita a spatola non troppo lunghe e un po' tozze.
Si domandò, mentre parlava in tono cordiale, quale istinto misterioso le guidasse a imprimere certi brividi di immortalità a pietre e marmi...

da Le Immortali edito A.M.E.

giovedì 2 agosto 2012

GRAPPA ROSSO PAPAVERO

Un altro di questi nostri libri illustrati con bei disegni di fiori è:
 CUCINARE CON I FIORI di Lina Marenghi"Centoeuno ricette profumate",
 dal quale vi riportiamo questo liquore  adatto a farsi in questa stagione e da bere in autunno.

Procurarsi un bel mazzolino di papaveri nel pieno della fioritura.
Staccare tutti i petali e metterli in un grosso vaso di vetro a chiusura ermetica, aggiungere 300g. di lamponi maturi e sani e 200g. di fragole.
Schiacciare la frutta con un cucchiaio di legno per farne uscire il succo e il profumo.
Coprite con un litro di buona grappa e chiudete bene.Scuotere bene il vaso e poi riporlo in un luogo buio per un mese almeno.
Trascorso questo periodo filtrate con molta cura e aggiungete 3 cucchiai di zucchero.
Imbottigliate, magari in una bella bottiglia di cristallo.
Il liquore risulterà di un bel colore rosso che lo renderà ancora più invitante.


Sono scoppiati stanotte...
gli alti papaveri di carta di seta.

SCOPRIAMO la NATURA 1


I fiori delle api possiedono nettare,
profumo, polline abbondante
e piattaforme di atterraggio per attirare le api.
Questi fiori hanno varie forme e dimensioni.

Ve lo avremo già detto sicuramente, i libri illustrati sono tra i nostri preferiti.
Ad alcune di noi piacciono quelli fotografici.
Io personalmente amo i libri di botanica dove le illustrazioni sono tavole grafiche.
Di questi ne possediamo una piccola serie, tutti diversi (che la nostra incapacità di usare il computer ci impedisce di mostrarvi) e da uno di questi, ricco di disegni colorati e dall'argomento insolito vi trascriviamo un pezzetto, come nostra abitudine, per incuriosirvi e appassionarvi alle letture più disparate.

I fiori degli uccelli hanno molto nettare
e profondi contenitori tubolari.
I colori brillanti attraggono gli uccelli come i colibrì.
Si trovano per la maggior parte ai tropici.

UN fiore è per l'uomo qualcosa di bello, un miracolo di colore, forma e profumo.
Innumerevoli sono le allusioni ai fiori nella letteratura; i fiori sono un soggetto di numerosissimi dipinti e oggetto di contemplazione filosofica.
Per il poeta Wurdsworth, il più piccolo dei fiori poteva suscitare pensieri spesso "troppo profondi per le lacrime".
In natura il compito dei fiori è assai importante perché ad essi è affidata la funzione riproduttiva delle piante.
Gli smaglianti colori, le forme aggraziate, il profumo, esistono tutti e soltanto per un unica funzione: la fecondazione, che dà origine al seme mediante il quale le circa 250.000 specie di piante con fiori si riproducono; e la riproduzione dipende da una fantastica complessità di rapporti- tra i fiori ed api, vespe, falene, farfalle, mosche e persino, specialmente nei tropici, uccelli, pipistrelli ed altri mammiferi.

da VITA SEGRETA DEI FIORI  di Anne Ophelia Dowden



UN RESPIRO FRESCO E ...AZZURRO

I verdi balzi e i pascoli ridenti,
reduce pellegrino, ho riveduto;
ai ghiacci eterni, ai fiumi ed ai torrenti
ho ridato dal cuore il mio saluto.

Qui dov'io seggo schiudesi agli intenti
sguardi il riso del ciel limpido e muto;
qui dov'io seggo il mio pensiero in lenti
desideri di pace erra perduto.

La catena dell'Alpi, in ampio giro
variata di nevi e di pinete,
in vallate profonde, ecco, s'adima.

E, vagabonda d'una ad altra cima, 
solca una nube l'immortal quiete
della nitida volta di zaffiro.

Le Alpi di Giovanni Bertacchi

Buone Vacanze!!!

GIUNGIAMO ALLA META

Viaggiando viaggiando da sud a nord giungiamo ad una nuova meta: "Le  Alpi misteriose e fantastiche" di Serge Bertino.



Le Alpi rappresentano, per gli scienziati, un fenomeno geologico e geofisico che racchiude la storia evolutiva della crosta terrestre.
Per i poeti esse sono di volta in volta scintillio di vette, forme di cristallo o cattedrali dello spazio; carezza, desiderio, violenza e terrore.
I musicisti vi scoprono le sinfonie del vento , l'urlo della tormenta, il mormorio delle fonti o il silenzio infinito.
Per i pittori ogni roccia non è che colore: verde, bianco, blu, grigio... Colori che nascondono la vita, l'amore, la tenerezza e, a volte, l'odio.
Ma le Alpi sono anche qualche cosa che sfugge ad ogni tentativo di definizione e appartiene al nostro io più intimo....
Quindi la storia dei nostri rapporti con l'Alpe diventa quella di una scoperta continua: in primo luogo mitica, poi magica o poetica.......
Non stupiamoci , dunque, se l'ignoto ed il mistero hanno trovato tra le rocce ed i ghiacciai la loro dimora preferita. Lentamente ogni valle ed ogni becca sono diventate il luogo sacro per eccellenza in cui vita e morte possono andare sotto braccio, in cui divinità e streghe nascondono le loro collere o i loro amori e in cui l'uomo non si avventura che per rivivere, " al di la delle cime", in un ambiente fatto di pura astrazione.

mercoledì 1 agosto 2012

Il VIAGGIO CONTINUA

Il nostro viaggio prosegue nella vecchia Sicilia, ma abbandoniamo G.Tomasi per seguire Guido Piovene (1907-1974) nel suo "Viaggio in Italia".


Fiume Ciane


...uno solo è il luogo in Italia dove questa pianta ornamentale, non so per quale singolarità della terra, cresce naturalmente, ed è lungo le rive del piccolo fiume Ciane, che corre parallelo all'Anapo, vicinissimo a Siracusa, lungo pochi chilometri, alimentato da una fonte che è poi anch'essa una ninfa trasformata. L'idrologia locale ha tutta origini mitologiche. 
Portarsi all'imbocco del Ciane e penetrarvi in barca, specie nell'ora del tramonto, è una delle gite più graziose d'Italia.
Si scivola, nella prima parte, tra gli eucalipti e i giardini di aranci; nel fondo, ormai lontano, si scorge l'Etna, così insistente nel seguirci dovunque da divenire anch'esso nella nostra immaginazione una specie di divinità.
Poi sulle due rive cominciano a mostrarsi i papiri, prima in gruppi isolati, poi sempre più alti e più fitti; finché ci si trova perduti in quella selva di lunghissimi gambi privi di foglie , un po' piegati per il peso del ciuffo di crini spioventi che li fa assomigliare a larve di palme.
Anche i più alti si colgono con uno strappo, con la stessa facilità con cui si coglie un fiore......

Buon Viaggio!!!

UN VIAGGIO ESTIVO



" Gli alberi! ci sono gli alberi!"
Il grido partito dalla prima delle carrozze percorse a ritroso la fila delle altre quattro, pressocché invisibili nella nuvola di polvere bianca: e ad ognuno degli sportelli volti sudati espressero una stanca soddisfazione.
Gli alberi, a dir vero, erano soltanto tre ed erano degli eucalyptus, i più sbilenchi figli di Madre Natura. Ma erano anche i primi che si avvistassero da quando, alle sei del mattino, la famiglia Salina aveva lasciato Bisacquino. Adesso erano le undici e per quelle cinque ore non si erano viste che pigre groppe di collina avvampanti di giallo sotto il sole. Il trotto sui percorsi piani si era brevemente alternato alle lunghe lente arrancate delle salite, al passo prudente delle discese; passo e trotto, del resto, egualmente stemperati dal continuo fluire delle sonagliere, che ormai non si percepiva più se non come manifestazione sonora dell'ambiente arroventato.
Si erano attraversati paesi dipinti in azzurrino tenero, stralunati; su ponti di magnificenza bizzarra si erano valicate fiumane integralmente asciutte; si erano costeggiati disperati dirupi che saggine e ginestre non riuscivano a consolare. Mai un albero, mai una goccia d'acqua: sole e polverone.....



Questa bella e realistica descrizione di un paesaggio estivo l'abbiamo trovata leggendo il GATTOPARDO di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e si adatta benissimo alle "sensazioni" di questa torrida estate.

ESTATE: nei ricordi

E rieccoci con una delle nostre vecchie antologie scolastiche, sulla quale abbiamo trovato una bella poesia sull'estate.
Un estate d'altri tempi, una notte estiva che non c'è più.


NOTTE ESTIVA


Calda è la notte. A guisa di scintille,

che sprizzano dal ferro arroventato
sotto i colpi del maglio, a mille a mille
volteggiano le lucciole nel prato.


Fluttua nell'acque nitide e tranquille

dell'Astichel la luna: in ogni lato
posan l'aure e le fronde, e dalle ville
odi appena venir qualche latrato.


Di tetto in tetto con infausto grido

svolazza la civetta insidiando
de' non piumati rondinini al nido;


ma, come sopraffatto da tanta pace

della terra e del ciel, di quando in quando
manda un gorgheggio l'usignolo e tace.


da Poesie di Giacomo Zanella