Oh che tranquillo mar, oh che chiare onde
solcava già la mia spalmata barca,
di ricca e nobil merce adorna e carca,
con l'aer puro e con l'aure seconde!
Il ciel ch'ora i bei vaghi lumi asconde,
porgea serena luce e d'ombra scarsa;
ah quanto ha da temer chi lieto varca!
Che non sempre al principio il fin risponde.
Ecco l'empia e volubile fortuna
scoperse poi l'irata iniqua fronte,
dal cui furor sì gran procella insorge.
Vènti, pioggia, saette, insieme aduna
e fiere intorno a divorarmi pronte,
ma l'alma ancor la fida stella scorge.
VITTORIA COLONNA |
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