domenica 12 gennaio 2020

Obbiettivo città :TORINO

Una bella serie di libri che voglio farvi conoscere è 
"OBBIETTIVO CITTA' Edizioni White Star" 1991.
Sono libri fotografici ampi, patinati, belli.





TORINO
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Ma dentro la corazza, Torino è anche altra. Ed è morbida. E' pigramente arrendevole come una donna che dorme e però sa sorriderti, dal sonno, se avverte che tu la stai guardando. Questa Torino quieta, tenera, odorosa, con i suoi languori, è l'anima di una città irta di ferri. E' il suo segreto. Lo si raccoglie nei volti, lo si palpa nelle stagioni di mezzo. Perché Torino non è un luogo da sole a picco o da inverno troppo nordico. E' settembrina, è marzaiola, fa da declivio alle stagioni piene  per imporvi i toni soffusi  di quelle medie. Lo sanno più le rondini e gli ippocastani degli uomini, e infatti trionfano nelle stagioni di mezzo con una grazia che gli altri mesi ignorano. E' il clima di dolcezza torinese più tipico, più raccolto, quando non si ride, si sorride soltanto.



Qui la città militare, geometrica, fiera di inventare e di produrre si concede ai giochi di corrispondenze dolci, di memorie tenere. Basta quel sole sui vecchi mattoni di piazza Carignano, basta quel lampo dalla finestra di un giardino, basta quell'ombra che ti accompagna in via Maria Vittoria: li trovi la Torino che sai che odora di trucioli, di bignole, di nebbie rimaste, di vernici artigiane, di frutta, di vecchi mobili, di tipografia di grissini, di fiori secchi. 



C'è una Torino dentro una Torino che cova altre Torino. Proprio come la si vede dall'alto, nei suoi quadretti ben disegnati. ed è in questa serie di scatole magiche, che si proteggono e si nascondono, che bisogna rivedere una città la cui cifra misteriosa è valida se la sappiamo ancora evocare. Se sappiamo. Se sapessimo. Infelice l'uomo che non riesce ad evocare il suo ideale nel momento reale.
Giovanni Arpino






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