martedì 7 gennaio 2020

E' tempo di cambiare pelliccia!


Inverno. Freddo e gelo. 
Cosa c'è di meglio di una bella pelliccia per scaldarsi??? 
ODDIO NO!!! Non per noi, per loro, gli "animali", quelli veri!
Dal secondo volume dell'enciclopedia "GLI ANIMALI - Tutti gli animali nel loro ambiente" (1966) vi riporto la descrizione del re degli impellicciati: L'ERMELLINO



Un bell'animaletto lungo più di 30 centimetri è l'Ermellino (Mustela erminea). Esso è sopratutto diffuso in Asia e in Europa, dove non è difficile trovarlo nei luoghi più disparati. Qualche volta questo grazioso animale tanto ricercato si può trovare anche sulle Alpi a notevole altezza. Per secoli e secoli, L'Ermellino è stato il simbolo della regalità e della sovranità intellettuale: infatti, non solo ornava i mantelli di Corte nelle famiglie reali, ma anche le toghe e le cappe di professori, magistrati e uomini di scienza.
Oggigiorno, però, il prezzo altissimo della sua pelliccia lo destina quasi esclusivamente a una cerchia ristretta di ricca clientela femminile.



Piccolo, sottile, capace di scivolare nelle tane più strette, L'Ermellino è una piccola belva di indicibile voracità, che attacca animali anche di taglia maggiore e uccelli non sempre di piccola mole: topi, talpe, conigli, lepri, sorci, piccioni e polli sono le sue prede dalle quali sugge il sangue. Durante l'estate la sua pelliccia assume un colore rosso-giallastro sul dorso e bianco sfumato di giallo nelle parti inferiori. Ma in inverno il suo pelo muta di colore e, per consentire all'animale di passare inosservato sulla neve, assume quel noto colore bianco immacolato, che lo rende tanto prezioso e ricercato in pellicceria: allora soltanto i suoi piccoli occhi vivaci e l'apice nero della coda spiccano su quel pelame di un candore sorprendente.



Di solito, i piccoli Ermellini nascono alla fine della primavera e la loro mamma li depone in una tana grande e comoda ch'essa ha preparato con grande cura. Quando i piccoli, da sei a nove, nascono, la femmina li nutre affettuosamente portando loro i frutti della sua caccia; li difende con una tenacia incredibile e non esita a trasportarli in luoghi più sicuri allorché prevede l'avvicinarsi di un pericolo. Soltanto verso la fine dell'autunno seguente al loro primo cambiamento di colore i giovani abbandonano la mamma e si disperdono nella foresta, iniziando tranquillamente la loro vita indipendente.



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