giovedì 30 gennaio 2020

Indovina l'autore 2°

In quest'altro libro invece, lo stesso autore del post precedente, mi ricorda Jules Verne (1828-1905).

Il Centauro che procedeva velocissimo, aiutato anche dalla corrente del Gulf-Stream che aveva in favore e che in quel luogo percorreva tre miglia e mezzo all'ora, in breve si trovò nelle acque del mulino numero sette.
Come Holker aveva già detto, era un enorme galleggiante in lamiera d'acciaio di forma circolare, con una circonferenza di quattrocento metri; fornito nel centro di quattro immense ruote che la corrente faceva girare con notevole velocità.



Fra le ruote s'innalzavano quattro abitazioni, pure in ferro, ad un solo piano, munite di parafulmini; destinate una come magazzino dei viveri e le altre ai guardiani.
Quattro gradinate mettevano sul mare, fornite ognuna d'una gru sostenente una scialuppa.
I guardiani, una dozzina di persone, vedendo avvicinarsi il mutilato vascello volante, si erano affrettati a chiedere premurosamente se avevano bisogno di soccorsi.
Quando ebbero ricevuta una risposta negativa invitarono i viaggiatori a salire sull'isola a visitare le loro abitazioni, ed il macchinario destinato a trasmettere in Inghilterra la forza prodotta dalle gigantesche ruote. 



La minuscola isola era tenuta con pulizia scrupolosa. Vi erano dei piccoli viali fiancheggiati da casse di ferro piene di terra, entro cui maturavano cavoli, zucche, carote ed altri vegetali mangiabili, o dove finivano di seccare, appesi a delle funi, grossi pesci pescati nella corrente.

Indovinato di chi si tratta? NOOOO!!!
Peccato, ve lo svelo nel prossimo post (forse).

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