mercoledì 29 gennaio 2020

Indovina l'autore 1°

Oggi vi propongo un "INDOVINA CHI... ha scritto questo libro?" !
Va be', sono poche righe ma anche se vi trascrivessi un capitolo intero, a meno che non abbiate già avuto modo di leggerlo, difficilmente lo indovinereste. Io personalmente non conoscevo questo lato "comico" dell'autore (è anche vero che io con la mia lacunosa ignoranza non faccio testo).
Personalmente questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1909, mi ha ricordato il Jerome K. di Tre uomini in barca... (1889) e a voi?
Ho accompagnato la breve trascrizione con immagini del pittore Toulouse-Lautrec che mi pareva lo accompagnassero bene.



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Pochi momenti dopo tutta la famiglia artistica era in grandi faccende. La notizia si era sparsa con la rapidità della folgore in tutti gli angoli della soffitta e persino Pumietto aveva preso parte all'allegria universale.



Quella scimmietta in quarantaquattresimo, grossa poco più di un porcellino d'India, graziosissima e altrettanto birbona, come avesse compreso che i suoi padroni stavano per abbandonarsi a un'orgia pantagruelica, faceva un tal fracasso da far impallidire perfino le statue di gesso della passeggiata archeologica. Ferrol, da uomo previdente, si era affrettato a mettere in salvo la bottiglia di rigatino, perché dopo il moka non mancassero i liquori.
Quell'indiavolata scimmietta era capace di mandarla all'aria coi suoi salti acrobatici.



Quintino, nominato già da tre settimane grande cuoco della famiglia artistica ad unanimità di voti, si era cacciato in testa un mostruoso berretto di carta e si era cinto un grembiale nuovissimo, decorato di quindici buchi.
Armato d'uno sciabolone che gli serviva da coltello, spaccava costolette, pestava bistecche e sezionava con un ardore ammirabile, pomodori. Figuratevi che ne aveva comperato un mezzo cesto.



Spartaco e Ferrol, dopo una viva disputa colla serva del piano inferiore, avevano preparato la tavola, provvedendola perfino di sedie, lusso a cui non erano abituati i bohèmiens. Io mi ero occupato della stufa. La famosa sedia stile Luigi XIV, completamente sventrata, crepitava già allegramente, spandendo un calore benefico, in compagnia di una vecchia cornice, opera di non so quale celebre intagliatore.
Già dei profumi appetitosi invadevano tutti i recessi della soffitta, quando udimmo bussare alla porta.
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