mercoledì 22 gennaio 2020

L'importanza del colore... dei JEANS

Il libro di cui oggi vi propongo la lettura è davvero particolare, il suo autore è
Ugo Volli edito dalla Lupetti & Co. nel 1991 si tratta di
JEANS

IL COLORE
..... Affascinante è la storia del colore dei blue jeans, quell'indaco che applicato ai tessuti all'inizio è blu intenso e poi stinge fino all'azzurro pallido. Questo colore costituisce il secondo elemento costitutivo del nostro oggetto e certamente una ragione non indifferente del suo successo. All'inizio i jeans non erano tutti blu, anzi il primo mitico paio di pantaloni fabbricato da Levi Strauss nel 1853 dovrebbe essere stato in tela da tenda naturale, cioè bianco o marrone. E ancora nei primi anni del Novecento.



"Bib overalls" e "apron overalls" [la denominazione di quel periodo per i nostri jeans] di colore bianco erano consigliati [dalle riviste di vendita per corrispondenza] per gli imbianchini e blu per minatori, falegnami, droghieri, meccanici, negozianti, postini, ferrovieri. Anche le maestranze impegnate nel 1906 nella costruzione del canale di Panama li utilizzavano come abiti da lavoro. "Overalls" blu venivano consigliati per caw-boys e lavoratori dei cantieri, a righe e a quadretti bianchi e neri o bianchi e blu invece per taglialegna, agricoltori, tecnici, tele di color bianco per camerieri, cuochi, baristi, macellai e tappezzieri.



Insomma, vale la pena di interrogarsi sui significati del blu, e sulle ragioni della sua prevalenza nella colorazione dei jeans (che forse sono la stessa cosa).... 
"Il blu non ha storia", è l'inizio antifrastico di un saggio dedicato proprio alla storia di questo colore da parte di un importante studioso di storia sociale, Michel Pastoureau; e in effetti a noi pare che il blu sia qualcosa di tutt'affatto naturale, il colore del cielo e del mare, quello di certi fiori o di certi occhi, su cui c'è poco da sofisticare.
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