martedì 20 novembre 2018

Il numero 23: parliamo di Tiziano Vecellio


N. 23

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Ed eccoci di fronte alla figura più austera e imponente della luminosa scuola veneziana: Tiziano VecellioLa sua vita fu quella d'un sovrano, e a nessuno artista mai furon tributati gli onori ch'egli ebbe e seppe meritare.anche in quell'occasione rispettato
Nativo di Pieve di Cadore, uscì dalla scuola di Giovanni Bellini, aggiungendo subito all'insegnamento altrui, diretto o indiretto, la sua vigorosa nota personale.
Tiziano esordì come altri finivano, con un capolavoro: Amor Sacro e Amor Profano, ch'è a Roma nella Galleria Borghese; ne fece seguire ininterrottamente fino alla sua tarda età, per rievocare, con foga sempre giovanile, gli splendori della Venezia cinquecentesca. e capolavoro de' capolavori fu l'Assunta dipinta nel 1518 per l'altar maggiore della chiesa dei Frari, dond'è passata all'Accademia. E' una delle creazioni più sublimi del genio italico, e può ben collocarsi accanto alla Trasfigurazine di Raffaello, all'Ultima cena di Leonardo e al Giudizio Universale di Michelangelo.


L'Assunta 1516-1518
Olio su tela 690 x 360 cm
Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari
VENEZIA
"Gli Apostoli, in basso, balzano innanzi per la sola forza di colore, - osserva il Ricci, nell'esame del quadro; - mentre la semighirlanda degli angeli ti porta in un secondo piano in grazia di una tinta vaporosa, d'una prospettiva cromatica. Pel sentimento non siamo più nella composta e concorde contemplazione delle glorie anteriori, ma tutto è qui vita varia di chi ammira, di chi esclama, di chi parla, di chi accenna o canta o suona o prega."
E i grandi pregi di colorito e di composizione di questo capolavoro, si riscontrano in tutte le altre opere sacre o profane di Tiziano, che fu maestro insuperato anche nei ritratti, i quali fan ripalpitare nei secoli le anime oltre che l'immagine dei personaggi da lui studiati ed eternati.


Il risorto appare alla madre
1554
Olio su tela 277 x 178
Chiesa Parrocchiale dell'Assunzione della Vergine
MEDOLE (MN)
Onorato da Principi e Sovrani (si narra che, a Bologna, Carlo V raccogliesse il pennello lasciato cadere dall'artista esclamando: "Tiziano è ben degno di essere servito da Cesare" e che Alfonso d'Este, Filippo II e i più insigni dignitari della Serenissima facessero a gara per favorirlo) ed elogiato da poeti sommi, dall'Aretino all'Ariosto, Tiziano fu colto nel 1576 dalla peste e, anche in quell'occasione rispettato, se non dall'inesorabile male, dagli uomini del suo tempo, i quali, contrariamente alle leggi allora vigenti, lo sotterrarono nella chiesa dei Frari, dove, nella gloria vivissima del cielo azzurro, rideva fra gli angeli la sua Vergine trasvolante.
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PS: La pala del Cristo Risorto che appare alla Madre è una mia personale aggiunta con la quale vi voglio invitare a vedere un capolavoro distante appena 4 o 5 km da Castelgoffredo.
Quando venite a Librisottoiportici senza code, senza spesa, potete ammirare qualcosa di meraviglioso facendo solo una piccola deviazione e una breve sosta a MEDOLE presso la Parrocchiale.
E' un'opera di Tiziano Vecellio di cui pochi conoscono l'esistenza ma una volta vista non la si scorda più.

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