Paloverde scritto da Jacqeline Briskin nel 1978
Dal risvolto di copertina
Paloverde è molte cose insieme; è la vicenda della bellissima Amelia, è anche la storia della rivalità tra due fratelli, ed è cronaca coinvolgente degli avvenimenti che decideranno il futuro volto della città di Los Angeles e della California.
Infine è il racconto drammatico di due generazioni sulle quali domina il grande e ancestrale rancho di Paloverde.
Una trama incalzante di eventi, personaggi e destini, vividi come nelle più belle sequenze dei film di una volta.
Pagina 23 e 24
(1884)....
Erano arrivati alla loro casa dalle tegole rosse di legno.
ampie verande circondavano entrambi i piani e oleandri rosa e rossi facevano ombra ai porticati al piano terreno. Altri edifici sorgevano ora oltre quello e la dimora dei Deane, ma fino a pochi anni prima Fort Street terminava lì, con cespugli e sabbia.
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Juan comparve dal retro, infilandosi nei pantaloni l'ampia camicia bianca. era uno di quelli che in famiglia venivano chiamati "la gente di mamma", un indiano che era vissuto sempre a Paloverde.
Sotto il dominio spagnolo e messicano gli indiani erano stati schiavi, non nel comune senso della parola però, perché venivano acquistati e venduti come individui. Per innumerevoli secoli erano vissuti e morti in pace entro il loro mondo e quelli che erano sopravvissuti alla conversione degli spagnoli, alle malattie esantematiche e a quelle veneree, si erano stabiliti come servi non compensati nei propri antichi confini. In effetti chi possedeva le loro terre era anche il loro padrone.
Don Vincente Garcia, sebbene fosse un padrone abbastanza benevolo, era un allevatore di bestiame poco interessato e un ancor peggiore giocatore d'azzardo. La proprietà ereditata copriva circa quarantacinquemila acri, simile, grosso modo, a un lungo gatto che immergesse la coda nel fiume Los Angeles e lambisse con la lingua l'oceano Pacifico. Circa un terzo di quei terreni era costituito da inutilizzabili crepacci sulle montagne di Santa Monica. La parte pianeggiante, comunque, ricca di erba medica e di altre erbe, così come di piccola selvaggina e di querce cariche di ghiande, aveva fornito di che vivere a diverse tribù Scioscione. don Vincente aveva perduto quel fertile territorio per le tasse e i debiti di gioco.
Il gringo che aveva acquistato quelle terre non sapeva nulla degli antichi sistemi.
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