venerdì 12 gennaio 2018

3 Restiamo nel "tormentato"oriente

Quattro pezzi di giada scritto da Eric van Lustbader nel 1985



Dal risvolto di copertina
Come le pedine del "Wei-gi", l'antico gioco cinese, quattro enigmatici pezzi di giada contengono la chiave da cui dipende il destino di tutta Hong Kong.
Un terribile segreto per il quale lottano senza esclusione di colpi il governo degli USA, la "Mafia Gialla", i comunisti cinesi e un personaggio misterioso che si cela nell'ombra: Jian "l'imbattibile".


Dalla prima pagina (pag.9)
Tokyo oggi (anni 80 circa)
Il vecchio con le spalle curve uscì dalla pioggia, ammainando il suo jan-omegasa, ombrello di carta di riso, come se fosse la vela di una barca. Con una certa lentezza salì il gradino d'ardesia e superò la vaschetta di pietra scolpita, dentro cui fluiva dell'acqua limpida da una canna di bambù sovrastante.
Si fermò un attimo, rizzando il capo come il più attento degli scolari, e rimase ad ascoltare quella confluenza di suoni: il ticchettio della pioggia alle sue spalle, il festoso gorgogliare dell'acqua che scorreva lì accanto. In quella combinazione riscontrò il miscuglio di malinconia e di gioia che rendeva la vita degna di essere vissuta. "C'è una certa tristezza nella bellezza", rammentò che suo padre gli diceva quando era bambino. "Quando lo avrai capito, non sarai più un ragazzo."
Il vecchio scosse il capo, sorrise debolmente e penetrò attraverso la tenda a palline del nawanoren.
L'interno del locale era piccolo e affollato di uomini che bevevano e mangiavano. Il fumo saliva a spirale come il fiato di un drago, e si dissolveva lentamente, l'asciando una caligine grigia.
Il nawanoren era una specie di pub di quartiere, il cui nome derivava letteralmente dalla tenda a palline che in passato era stata l'unico accesso al locale.
"Irasshaimase" lo salutarono gli amici, mentre sfiorava passando un'alta figura in kimono.
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