Il peso della farfalla di ERRI DE LUCA edizione Feltrinelli
Esiste in scrittura sacra la formula: vestito di vento di Elohìm. Riguardava un uomo raggiunto da una profezia da trasmettere. Nessuno tranne lui sa di che vestito si tratta.
Il re dei camosci era vestito di vento. Nella tempesta si faceva avvolgere nelle raffiche, erano il suo mantello. Il pelo brillava gonfio allo schianto dei lampi, il re chiudeva gli occhi e si faceva stringere dall'aria scatenata.
Era al sicuro la dove tutte le altre creature avvertono minaccia. Era in alleanza con il vento, il cuore gli batteva leggero caricandosi dell'energia scagliata dal cielo sulla terra.
Si era addormentato. Steso sui sassi a pancia in giù, il fucile a sinistra, la testa sopra il braccio, aveva chiuso gli occhi mentre guardava una nuvola piccola spuntare nera da una montagna dirimpetto, a ovest. Una macchia d'inchiostro non di più, ma era l'avviso che veniva il cambio.
Gli era finita dentro la pupilla mentre la guardava e si era addormentato.
Il sonno dentro gli occhi è una macchia d'inchiostro che si allarga.
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