La nostra "socia" giovane Francy, studente liceale, che si occupa dei vecchi libri scolastici ha scelto di proporci una poesia, in tema con il mare, da una delle nostre vecchi antologie.
Care vecchie antologie che a noi tanto piacciono (ve ne abbiamo già parlato nei vecchi post), ma solo a noi, visto che nessun altro ha mai mostrato interesse.
Sul nostro banchetto trovate le vecchie edizioni scolastiche a 1-2 euro.
Il faro di Messina di Giovanni Alfredo Cesareo
Già rompe l'aurora
dal grigio appennino,
e il Faro vicino
di rose incolora.
Le barche s'inseguono
su candidi flutti;
le reti già pendono:
c'è pesca per tutti.
Un legno, passando,
ha gli alberi in croce;
e a poppa una voce
si leva chiamando.
Su 'l lito, che appare
solingo nel mare,
i flutti si frangono
con lento flottare.
Ma il sole repente
dai colli s'affaccia,
e fulgido caccia
la nebbia assorgente.
Saltellano lieti
i pesci al sol blando;
le barche, tornando,
raccolgon le reti.
Le brine scintillano
tra gli alberi spessi,
e frullan le passere
nell'umide messi.
Su 'l lito, che appare
solingo nel mare,
i flutti si frangono
con lento flottare.
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