domenica 29 gennaio 2012

AL CALDO MENTRE FUORI NEVICA

Eccovi una novella adatta a leggersi in queste sere d'inverno accoccolati in una comoda poltrona vicina alla stufa accesa con una calda coperta a coprirvi le gambe.
Noi ve ne riportiamo solo un pezzettino, a voi procacciarvi il libro al prossimo... "Librisottoiportici".

Colleretto Giacosa 21 ottobre 1847
Colleretta Giacosa  1 settembre 1906

...Ma la nevata fu proprio delle buone, di quelle che in due ore, al piano, colmano i fossati e annullano le siepi e lassù in alto addolciscono le chine troppo scoscese e le fanno traditrici...
...Arrivai che annottava.
L'abate che alla vigilia avevo avvisato della mia prossima venuta, era inquieto, benché mi facesse più giudizioso di quello che sono e si studiasse di immaginarmi rifugiato al caldo e al sicuro.
Mi strapazzò come un cane, mi abbracciò come un amico e mi allestì una cena luculliana.
Un fritto di patate, una costola di capretto e due bicchieri di vino dell'Inferno, di quello che fanno i vigneti di Liverogne e che procacciò forse a quel villaggio il nome rablesiano che non merita. (Levarogna "scaccia l'umor nero").
Dopo cena passammo al suo studio e seduti tutti e due a cavallo della stufa cominciammo a discorrere.
Seguitava a nevicare serrato e dalle gole savoiarde soffiava un vento feroce che rompeva ululando alla casa e abburattava la neve nello spazio vuoto fra le doppie impannate.
Un tempo perverso!...
da Novelle e paesi valdostani di Giuseppe Giacosa


Bisogna sentirle a dicembre queste sinfonie,
non c'è grido, urlo, fischio, lamento, singhiozzo di uomo o di belva,
che non echeggi e muggisca nello spaventoso concerto
delle bufere invernali.

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