Noi ve ne riportiamo solo un pezzettino, a voi procacciarvi il libro al prossimo... "Librisottoiportici".
Colleretto Giacosa 21 ottobre 1847 Colleretta Giacosa 1 settembre 1906 |
...Ma la nevata fu proprio delle buone, di quelle che in due ore, al piano, colmano i fossati e annullano le siepi e lassù in alto addolciscono le chine troppo scoscese e le fanno traditrici...
...Arrivai che annottava.
L'abate che alla vigilia avevo avvisato della mia prossima venuta, era inquieto, benché mi facesse più giudizioso di quello che sono e si studiasse di immaginarmi rifugiato al caldo e al sicuro.
Mi strapazzò come un cane, mi abbracciò come un amico e mi allestì una cena luculliana.
Un fritto di patate, una costola di capretto e due bicchieri di vino dell'Inferno, di quello che fanno i vigneti di Liverogne e che procacciò forse a quel villaggio il nome rablesiano che non merita. (Levarogna "scaccia l'umor nero").
Dopo cena passammo al suo studio e seduti tutti e due a cavallo della stufa cominciammo a discorrere.
Seguitava a nevicare serrato e dalle gole savoiarde soffiava un vento feroce che rompeva ululando alla casa e abburattava la neve nello spazio vuoto fra le doppie impannate.
Un tempo perverso!...
da Novelle e paesi valdostani di Giuseppe Giacosa
Bisogna sentirle a dicembre queste sinfonie, non c'è grido, urlo, fischio, lamento, singhiozzo di uomo o di belva, che non echeggi e muggisca nello spaventoso concerto delle bufere invernali. |
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