Le novelle per un anno , prima di tutto, testimoniano l'ansia del loro autore di osservare, capire, analizzare la vita, nella ridda grottesca delle vicende umane.
La novellistica di Pirandello è, dunque, il palcoscenico di un immenso teatro, sul quale si susseguono interminabili fotogrammi di cui egli raccoglie i pensieri e gli affetti e gli odi e il pianto.
Si tratta di oltre duecento novelle, vergate lungo tutto l'arco della vita di Pirandello , organicamente inserite nella sua storia, testimoni delle varie tappe del suo cammino.
I protagonisti delle novelle provengono generalmente dall'ambiente medio-borghese e dal mondo campestre siciliano; d'aspetto decorosamente logoro, abitudinari, rassegnati al lavoro per tirare avanti alla non peggio la famigliola, vivono per lo più una vita grama ,e amara, trascinandosi sulle spalle una maledizione atavica.
Quasi tutti hanno fatto presto una scoperta: che la vita è dominata dal malinteso, dall'assurdo; tra le cose manca l'armonia, tutto si svolge contro la logica e le comuni aspettative, capita ad uno ciò che dovrebbe capitare a un altro, e non si riesce mai a fare ciò che si vorrebbe o si dovrebbe.
Essi allora o si chiudono in se stessi o si ribellano.
Comunque restano individui estranei, stranieri, incupiti, condannati, cioè, alla solitudine e alla sofferenza metafisica.
Avendo in corpo una prepotente ebrezza di vita, di libertà, di logica, prima di darsi per vinti cercano affannosamente, infine o evadono in modi fantastici o si accucciano in una pazzia raziocinante e loica, o si danno una morte violenta, o si abbandonano ad azioni inconsulte...
Lo studio di Pirandello |
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