sabato 29 giugno 2013

Gita in Montagna

E dopo un poco di letteratura e di storia ecco la geografia! Dove geografia sta per viaggi, vacanza, natura...!!


Le forze erosive. coadiuvate dal gelo e dagli sbalzi di temperatura,
hanno lavorato per milioni di anni attorno alle masse dolomitiche
emerse dal mare, denudandole e smembrandole in una miriade
di cime, di torri e di guglie.


Ed eccovi la parte finale di un Escursione geologica attraverso le Dolomiti del Prof. Dr. P. Viktor Welponer.

...
E tuttavia l'osservatore attento e appassionato riesce a leggere nelle pagine sgualcite e strappate del grande libro di pietra la travagliata ed avvincente storia di questi monti.
Lo studioso vi trova confermato ed illustrato nella maniera più varia e concreta ciò che ha appreso dai libri, il profano vi scorge in una suggestiva visione l'arcano e non mai conchiuso prodigio della creazione.
Felice l'uomo cui il destino ha assegnato come patria e dimora la terra dolomitica. Fiero delle sue tradizioni, del suo patrimonio culturale, delle sue peculiarità etniche e del suo venerabile idioma sbocciato tra quei monti, egli alza con riverente amore lo sguardo alle sue crode eccelse.
A lui è dato ancora di ravvisare nelle forme strane delle torri e delle guglie, nelle rughe delle grandi pareti, i pietrificati eroi delle leggende antiche, di scorgere nelle crode esangui de Catinaccio e del Sorapìs, del Sassolungo e del Cristallo i diruti manieri e i giardini incantati dell'aurea età da lungo tempo tramontata. E vagando tra le foreste, nelle gole selvagge, sui pascoli ariosi e nella solitudine delle cime, egli può ancora tessere muti colloqui con le invisibili creature di cui la fantasia dei suoi lontani progenitori ha popolato le Dolomiti, ispirata da quel sentimento vivo e profondo che da sempre avvince il montanaro alla vita palese e segreta della natura.

da Dolomiti Genesi e Fascino di Hermann Frass


La flora delle Dolomiti è largamente rinomata
per la sua inesauribile varietà di forme
e per la vivezza dei colori.
Persino nell'arida pietraia, molto più in alto
delle ultime chiazze d'erba, dispiega fidente
le sue corolle il sobrio papavero alpino.



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