martedì 16 ottobre 2018

Serie Autori: ATSUSHI NAKAJIMA giapponese



ATSUSHI NAKAJIMA (1909-1942) era nato in Giappone (Tokyo) in una famiglia di eruditi cultori della letteratura cinese, ed era egli stesso un approfondito conoscitore delle opere cinesi classiche, cosa ormai rara nel Giappone di quegli anni.
Aveva del pari studiato con impegno le letterature francese, inglese e tedesca.
I racconti che gli avevano procurato celebrità nonostante i suoi giovani anni, portano il segno dell'erudizione come della personalissima immaginazione, che spesso fa pensare ad AKUTAGAWA e talvolta anche a KAFKA.



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Fuori dalla finestra dov'era appesa la cimice, il paesaggio mutava lentamente d'aspetto. Il sole primaverile che splendeva luminoso lasciò il posto al fulgore violento dell'estate. Le anitre selvatiche attraversarono poi il cielo limpido di autunno, e di lì a poco un nevischio cadde dal cielo grigio e freddoloso.
Chi-ch'ang perseverava con pazienza a fissare il piccolo insetto pruriginoso dell'Ordine degli emitteri appeso al capello. La cimice fu cambiata decine e decine di volte e intanto passarono tre anni di tempo.
Un giorno Chi-ch'ang si accorse d'improvviso che la cimice alla finestra gli sembrava grande come un cavallo. "Fatto!", esclamò Chi-ch'ang e uscì di casa. E dubitò della propria vista. Gli uomini erano torri altissime. I cavalli, montagne. I maiali sembravano colline e le galline castelli. Saltando di gioia, Chi-ch'ang rientrò in casa, e mirando la cimice alla finestra tese un arco con la freccia. La freccia penetrò ammirevolmente il cuore della cimice e non spezzò nemmeno il capello al quale era legata.
Chi-ch'ang si recò immediatamente dal maestro ad annunciargli l'accaduto. Fei-wei balzò in piedi e,battendo il petto,gli fece per la prima volta un elogio dicendogli: bravo. 
Poi cominciò subito a insegnare a Chi-ch'ang tutti i segreti profondi dell'arte del tiro, nessuno escluso.
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Da "Narratori giapponesi moderni" (Il virtuoso o L'arciere)



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