Foresta di BIALOWIEZA sul confine tra Polonia Orientale e Biellorussia. |
La vita era dispiegata tutta verso l'alto, ogni essere a cercare la luce, a rincorrere il cielo.
Gli alberi caduti, sacrificati agli altri, si facevano humus, concime, terra per altre vite che, dentro i semi fremevano per diventare germogli e poi alfieri del bosco.
Foglie dorate, muschi, le voci degli uccelli, il canto del vento, il silenzio dell'autunno, il verde delle felci che bucava il giallo bruno, le croci degli ebrei e dei partigiani ammazzati, la memoria di vite spezzate e alberi caduti dopo cinquecento anni di fiero e gioioso portamento.
Alle forme ben delineate, slanciate, possenti e a volte austere, se ne contrapponevano altre curiose, piccole, bizzarre: ognuna reclamante in silenzio il suo spazio vitale, ognuna grata al sole e all'acqua, ognuna benedetta uguale. alcune cortecce parevano essere state percorse dal vomere: avevano i solchi glaciali che contrassegnano certe rocce.
La foresta di Bialowieza è l'ultima foresta della pianura europea che conservi ancora molti frammenti e caratteristiche di una foresta vergine, primordiale. |
Grazie al sole che filtrava tra il folto, tutto un gioco di luci e ombre contrassegnava un cammino dove gli alberi sembravano giocare a nascondino e le foglie ancora appese lottare anche con la più flebile brezza. Gli alberi morti ma in piedi, cantavano di picchi, quelli spogli bastavano alle cince per cercare qua e là ancora insetto.
Laddove una foglia verde, dimenticata dall'estate, mostrava di essere figlia del faggio, l'aria sembrava concederle il viatico, il tempo e lo spazio, non solo per colorare il giorno, ma sopratutto per danzare eterea nella trama di ragnatele. L'andare era uno struscio di foglie, un rimestare nello strame e contemporaneamente osservare la caducità della vita ancora appesa, come a un filo, gialla, ai rami.
Curvo, storto, lungo, corto,spezzato, dritto, piegato, nodoso, contorto, lineare, quel mondo di braccia che usciva dalla terra con un carattere proprio dispiegava ogni energia per alzarsi.Vivere era una scalata per osservare dalla cima l'orizzonte.
Forse per questo, gli alberi che per natura passavano la vita fermi in un luogo, aspirano al cielo: non per i motivi degli uomini, solo per guardare il paesaggio.
La foresta di BIALOWIEZA è stata proclamata Patrimonio dell'Umanità e Riserva della Biosfera. |
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