Presepio napoletano |
...il periodo d'oro del presepe fu il '700.
Dalla città di Napoli si diffuse nel mondo. Le statue diminuirono di proporzione, ma aumentarono smisuratamente di numero.
I personaggi erano costruiti con manichini di ferro imbottiti con stoppa. La testa era in terracotta policroma, gli occhi di cristallo, le estremità in legno.
Per i costumi venivano tessute apposite stoffe con minuscoli disegni.
L'ambientazione dei presepi riproduceva con molto realismo la vita della comunità che li progettava.
Le taverne venivano continuamente innaffiate di vino perché emanassero l'odore caratteristico...
La consuetudine e i rapporti commerciali che durante la dominazione dei borboni si aprirono tra Napoli e la Spagna, fecero sbocciare qui e più intensamente in Catalogna un uso del presepio che fino allora era limitato alle grandi composizioni plastiche nelle chiese.
Presepio catalano |
Le marionette integravano i fatti narrati dai vangeli canonici ed apocrifi con l'esposizione degli avvenimenti e dei pettegolezzi del giorno.
Ebbero straordinaria diffusione, ma la parte profana finiva per avere il sopravvento su quella sacra: i quadri passavano dal sacrificio d'Isacco alla scena di un tagliaborse che derubava un uomo intento a farsi lucidare le scarpe.
Presepio provenzale |
Musei e collezioni private Hanno raccolto in larga copia presepi altrimenti destinati alla dispersione.
Ricordiamo il museo di San Martino di Napoli, di Aix-en-Provence per la crèche, e il Bayerisches Nationalmuseum di Monaco, che possiede la più spettacolare raccolta di presepi di tutti i tempi e paesi.
Bayerisches Nationalmuseum di Monaco |
da FARE IL PRESEPIO di Renzo Zanoni
Ci sono altre curiosità che vorreste conoscere???
BASTA CHIEDERE!!!
Nessun commento:
Posta un commento