Da un vecchio libro del 1936 "Storie del mio paese", edizioni CARROCCIO, scritto da AGOSTINO STOCCHETTI eccovi una paginetta che parla della QUARESIMA.
Santa QuaresimaQuaresima! Tempo di penitenza: giorni del perdono e della salvezza. adesso non usano più, ma un tempo, quando la vita era più serena e le anime più spiritualmente sensibili e attive, la sacra quarantena somigliava a una vera missione.
Il primo giorno, quello del Memento, lo si attendeva quasi con trepidazione. All'alba,noi ragazzi, uscivamo di casa portando gli ormai rinsecchiti ramoscelli di ulivo. In chiesa, si deponevano con riverenza in una capace corba di canniccio e bosso finchè Bista, il campanaro, avvicinandosi l'ora terza che i preti di tutta la Pieve entravano in coro da noi, li bruciava sulla bianca pietra consunta messa, a guisa di bassa ara, tra il battistero e il campanile. Ne raccoglieva poi la cenere fine e fresca in un vassoio d'argento lucente che, fendendo la folla, impettito e solenne, deponeva presso l'altare, squallido squallido con quel suo paliotto violetto e le candele giallicce.
Intanto, sulle valli e i villaggi e le case passava il pianto delle campane e dentro a tutti i capitelli seminati lungo le prode e i campi, i dirupi ed i boschi, s'accendevano i lumi...
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