Tempo d'estate, tempo di vacanze.
Cosa c'è di meglio di una passeggiata fresca e ombrosa tra quei giardini meravigliosi che sono le montagne italiane???
Non da meno era il giardino.
Vi era una profusione di fiori, d'ogni forma e colore: tutti stupefacenti per bellezza e rarità. I più preziosi, poi, portavano appeso al calice un leggerissimo campanellino d'argento, che al minimo moto dell'aria tintinnava: così nessuno sarebbe potuto passare inosservato.
Quel giardino era stato studiato con tale artistica fantasia da farne veramente un luogo di sogno.
C'era da meravigliarsi come mente umana avesse potuto idearlo, tanto più che era grande, immenso; tanto che neppure il giardiniere imperiale ne conosceva la fine.
Anche per un veloce podista, ci sarebbe voluto chissà quanto per arrivare finalmente al bosco!
E che bosco! Così fitto di alberi altissimi e così rigogliosamente fronzuti, da non poter distinguere dove finisse il fogliame dell'uno e dove cominciasse quello dell'altro. Soltanto qua e là questo rigoglio di vegetazione si apriva per dare spazio a laghetti bellissimi, così profondi che l'acqua limpida diventava cupa.
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Di H.C. Andersen da L'usignolo (favola)
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