sabato 6 luglio 2019

ESTATE


Estate da "Uomini, boschi e api" di Mario Rigoni Stern

Ai lati della pista c'era una lunga e profonda foresta, i tronchi vestiti di bianco salivano diritti dalla terra bruna e sostenevano una distesa di foglie verdi. Si camminava e si camminava ancora, e non c'era fine in nessun luogo.
Incontrammo un gruppo di donne e di ragazzi che si fermarono con noi a mangiare il pane dei poveri. Ma nel luogo del breve riposo ci giunse da lontano un rumore di ferro e di motori e le donne e i ragazzi entrarono nella profonda foresta che li accolse richiudendoseli dentro. Passarono via i soldati con il teschio sull'elmo e noi riprendemmo il cammino.
Nella notte la luna sorse sulle sottili betulle dai capelli verdi e gli usignoli versarono il loro canto sulle donne e i ragazzi dentro la foresta.



Da "In riva al ruscello" di Josef Wenter

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Saltò per primo nell'acqua freddissima ed ella si affrettò dietro di lui. Gli piaceva stare a guardarla mentre faceva il bagno in quel suo graziosissimo modo: piegava innanzitutto le zampette e poi si bagnava con precauzione il piccolo petto, per rialzarsi subito, quasi di scatto. Ed era naturale: la temperatura dell'acqua non superava mai i sette gradi!
"Quiriri!" la derise lui. "Paura dell'acqua?"
"Sono abituata a prendermela con calma! Non mi chiamo mica martin pescatore o merlo acquaiolo io!" Intanto aveva già immerso il codrione. Bene, questo era fatto!
Adesso si dava da fare con le ali e la coda, sollevando una pioggia di spruzzi. Poi si immerse tutta, tanto che dal pelo dell'acqua facevano capolino solo gli occhietti astuti incorniciati dalle grige piume del capino ed il piccolo becco impertinente. Si rialzò in fretta e ripeté l'operazione una dozzina di volte. Si fece sempre più spavalda: prese a sommergere il suo compagno sollevando con le ali alti spruzzi, ridendo, trillando, dimostrandosi tanto beata che lui si sentì pieno di felicità per aver scelto come compagna quella femmina che rinnovava di giorno in giorno la freschezza della gioventù. Poi andarono a posarsi insieme su d'un alto pino, sbatterono le ali, si stiracchiarono, si lisciarono le piume e si sfiorarono affettuosamente col becco.
Adesso erano davvero splendidi: sembravano rinati ed avevano scordato le loro preoccupazioni.
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