sabato 17 febbraio 2018

17 Continuiamo sulla stessa "linea"

Il decimo comandamento scritto da Lawrence Sanders nel 1980



Dal risvolto di copertina
Protagonista di questo avvincente thriller è Joshua Bigg, un uomo molto piccolo. Per la precisione centosessantun centimetri.
Dopo alcuni anni di apprendistato, Bigg diventa investigatore capo di uno studio legale a New York. Improvvisamente gli capita tra le mani il suo primo "caso importante".
Da un efficacissimo scenario newyorchese L. Sanders ha tratto un brillante racconto di delitto e di suspense.



Da pagina 8
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La fila procedeva velocemente e in poco tempo mi ritrovai a essere il prossimo a esibirmi dietro l'inquietante porta di quercia.
L'uscio si aprì. Lo sventurato che mi aveva preceduto uscì a testa bassa. Io sentii gridare: "Il prossimo!" ed entrai nella stanza chudendomi delicatamente la porta alle spalle. Ebbi un impressione confusa di un locale enorme, in penombra, con numerosi libri di legge custoditi in vetrinette. C'erano delle belle poltrone, un mappamondo, un possente dizionario su un piedistallo.
Ma a dominare l'ambiente era una gigantesca scrivania di mogano, tutta ornata di intagli e ghirigori. Non era affatto ingombra di scartoffie. Su di essa in ordine perfetto erano disposte una lampada a stelo, un tampone di carta assorbente, un'asticciola portapenne, un tagliacarte e un paio di forbici. tutto rivestito in pelle o rifinito in pelle. c'era anche un terminale telefonico con file e file di lucette e bottoni. Persino la cornetta del telefono era rivestita di pelle.
L'uomo che sedeva dietro alla scrivania sembrava rilegato anche lui: forse in pelle di vitello brunita. sembrava antico. Le mani posate immobili sulla superficie della scrivania parevano guanti vuoti e la sua faccia aveva l'aspetto avvizzito di un pallone sgonfio.
Ma gli occhi azzurri erano più che vivi e quando mi disse: "avanti, prego", la sua voce risuonò vigorosa.
Mi avvicinai alla scrivania. Mi accomodai su una sedia girevole con lo schienale alto. Mi era difficile valutare la sua statura, ma vedevo spalle strette, collo sottile e braccia magre.
"Quanto è alto?" mi chiese bruscamente.
Persi ogni speranza.
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