martedì 5 maggio 2020

Vi propongo una pagina di: LA DONNA DEL TENENTE FRANCESE



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Quando Sam tirò le tendine, la luce del mattino inondò Charles nella stessa misura in cui Mrs Poulteney - ancora rumorosamente addormentata - avrebbe voluto essere inondata dalla luce del paradiso al momento della morte, dopo una pausa appropriatamente solenne.



Una dozzina di volte all'anno il mite clima della costa del Dorset produceva giornate come queste, che non erano soltanto giornate piacevolmente miti fuori stagione, ma incantevoli frammenti del tepore e della luminosità del Mediterraneo.



In queste occasioni la natura sembra impazzire un poco. I ragni che dovrebbero essere in ibernazione corrono sulle rocce arrossite dal sole di novembre, i merli cantano in dicembre, le primule s'affrettano a sbocciare in gennaio e marzo imita giugno.



Charles si rizzò a sedere, si strappò dal capo il berretto da notte, ordinò a Sam di spalancare le finestre e, sostenendosi su entrambe le mani, fissò la luce del sole che affluiva nella stanza.



La lieve melanconia che lo aveva oppresso il giorno prima era stata soffiata via insieme con le nubi. Sentì l'aria tiepida della primavera accarezzargli la gola nuda attraverso la camicia da notte semiaperta. Sam stava affilando il rasoio e dalla brocca di rame che aveva portato si levava invitante il vapore con una forza evocativa di tipo proustiano: tanti giorni felici, tanta certezza della propria posizione e ordine, calma e civiltà.



Da basso sulla strada acciottolata, un cavaliere zoccolava placidamente verso il mare. Una brezza lievemente più ardita agitava le logore tende di velluto rosso alla finestra, ma in quella luce sembravano belle anche loro. Tutto andava a meraviglia, Il mondo sarebbe stato sempre così, e come in questo momento.
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Da LA DONNA DEL TENENTE FRANCESE 
di John Fowles  1969



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