Questa prima parte trascrive, però, un tramonto di tale bellezza da desiderar di vederlo.
E' una poesia di VICTOR HUGO tradotta da Giovanni Pascoli dal titolo:
IL ROSPO
Era un tramonto dopo un temporale.
C'era a ponente un cumulo di cirri
color di rosa. Presso la rotaia
d'un'erbosa viottola, sull'orlo
d'una pozza, era un rospo. Egli guardava
il cielo intenerito dalla pioggia;
e le foglie degli alberi, bagnate,
parean tinte di porpora; e le pozze,
annugolate come madreperla.
Nel dì che si velava, anche il fringuello
velava il canto e dopo il bombir lungo
del giorno nero, pace era nel cielo
e nella terra.
......
Era un tramonto dopo un temporale.
C'era a ponente un cumulo di cirri
color di rosa. Presso la rotaia
d'un'erbosa viottola, sull'orlo
d'una pozza, era un rospo. Egli guardava
il cielo intenerito dalla pioggia;
e le foglie degli alberi, bagnate,
parean tinte di porpora; e le pozze,
annugolate come madreperla.
Nel dì che si velava, anche il fringuello
velava il canto e dopo il bombir lungo
del giorno nero, pace era nel cielo
e nella terra.
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