Le ombre ruotavano e sfrecciavano dinanzi alla lampada che avanzava mentre Fee passava silenziosamente per la porta del lato anteriore della casa.
Frank e Bob dormivano nella prima camera da letto; lei aprì l'uscio senza rumore e tenne alta la lampada; la luce inondò il letto a due piazze nell'angolo. Bob giaceva supino, a bocca aperta, fremendo e guizzando come un cane; Fee si avvicinò al letto e girò il ragazzo sul fianco destro prima che potesse scivolare in un vero e proprio incubo, poi indugiò un momento, contemplandolo. Quanto somigliava a Paddy!
Jack e Hughie erano quasi intrecciati insieme nell'altra stanza.
Che tremendi che erano! Ne combinavano sempre qualcuna, ma senza malvagità. Invano cercò di separarli e di rimettere un po' in ordine le coperte; le due rosse teste ricciute si rifiutarono di scostarsi l'una dall'altra. Con un lieve sospiro, Fee rinunciò. Come riuscissero a sentirsi riposati dopo aver dormito in quel modo, superava la sua capacità di comprensione, eppure sembravano lo stesso sempre carichi di energie.
La stanza ove dormivano Meggie e Stuart era squallida e lugubre per due bambini; dipinta di marrone spento e con il pavimento di linoleum marrone, senza quadri alle pareti. Identica alle altre camere da letto.
Stuart si era girato nel letto e rimaneva del tutto invisibile eccetto il sedere, che sporgeva dalle coperte là ove si sarebbe dovuta trovare la testa; Fee gliela trovò dopo avergli toccato le ginocchia, e come sempre, si meravigliò che non fosse soffocato. Fece scivolare con cautela la mano sotto il lenzuolo e si irrigidì. Bagnato di nuovo!
Bene, bisognava rimandare alla mattina dopo, quando, senza dubbio, anche il guanciale sarebbe stato bagnato. Succedeva sempre così, Stuart si girava nel letto e poi faceva pipì ancora una volta. Be', un solo bambino su cinque che bagnava il letto, non era male.
Maggie dormiva acciambellata come un mucchietto, il pollice in bocca e i capelli sparsi tutto attorno. La sola femmina. Fee si limitò a sbirciarla con uno sguardo fuggevole prima di uscire; non esisteva alcun mistero in Meggie, era una femmina. Fee sapeva quale sarebbe stata la sua sorte, e non la invidiava né la compassionava.
I ragazzi erano diversi; erano miracoli, maschi usciti in seguito a chissà quale alchimia dal suo corpo di femmina. Una dura sorte non essere aiutata in casa , ma ne valeva la pena.
I figli maschi costituivano il più grande motivo d'orgoglio di Paddy tra i suoi pari.
Chi generava figli maschi era un vero uomo.
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Da UCCELLI DI ROVO di Collen McCullough 1977
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