sabato 12 gennaio 2019

Serie Autori: GILBERT K. CHESTERTON inglese



Padre Brown è un prete poliziotto, un piccolo prete cattolico, miope, dal viso tondo e piatto, dai modi imbarazzati, sempre preoccupato di radunare e non perdere i molti pacchi e l'inseparabile misero ombrello, che gli cade di continuo; con una mente capace di sdipanare viluppi polizieschi attenendosi alla santa semplicità e innocenza delle cose, che sfugge a chi indaga con malizia.
Come Auguste Dupin e Sherlock Holmes, egli ha un metodo: entra nei panni del colpevole, cerca di vivere i suoi pensieri, le sue passioni, finché non vede il mondo con i suoi occhi. Allora è anche in grado di prevederne i movimenti e i gesti.



Il suo primo proposito tuttavia non è di scoprire il delinquente per consegnarlo alla giustizia quanto di salvargli l'anima e spesso di convertirlo.
Il modello di questi malandrini è il gigantesco guascone Flambeau, assai più ingegnoso che cruento.
Padre Brown, il personaggio che ha dato popolarità a Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), appare sufficientemente delineato, insieme ai suoi antagonisti, nel primo racconto della serie (1911), ne scrisse fino al 1927.



In vita, Chesterton acquistò notorietà con multiformi collaborazioni giornalistiche, una girandola di polemiche brillanti e caustiche, spesso paradossali, contro il materialismo della propria epoca e in difesa della tradizione.
La sua fama nella letteratura inglese resterà probabilmente affidata ai notevoli saggi letterari e alla poesia leggera.
Il grande evento della sua vita fu la conversione al cattolicesimo (1922), naturale sbocco della sua ricerca e della sua maturazione.



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L'omnibus giallo s'arrampicò per le strade dei quartieri settentrionali, durante un tempo che parve interminabile; il grande detective non voleva dare maggiori spiegazioni, e forse i due suoi assistenti sentivano crescere in quel silenzio il dubbio sull'utilità di quella corsa.
Forse essi sentivano pure, in quel silenzio, crescere il desiderio della colazione, giacché era trascorsa di parecchio l'ora solita, e le lunghe strade dei sobborghi al nord di Londra parevano stendersi, l'una dopo l'altra, nello spazio, come un telescopio diabolico.
Un viaggio, insomma, che dava perpetuamente l'impressione che ci si dovesse trovare finalmente al limite dell'universo, mentre si era soltanto al principio di Tufnell Park.



Londra pareva dissolversi tra l'avvicendarsi di osterie e malinconiche macchie di alberi, per poi rinascere impensatamente in luminose nuove grandi vie e alberi imponenti.
Pareva di attraversare tredici diverse città volgari, in contatto tra loro.
Ma benché il crepuscolo invernale già incombesse sulla via , innanzi a loro, il detective parigino rimaneva a sedere silenzioso e vigile, guardando i due lati della strada che lasciavano indietro.
Prima che oltrepassassero Camden Town, i due londinesi erano quasi addormentati; ma alla fine si scossero bruscamente, allorché Valentin, balzo in piedi, batte le mani sulle spalle d'entrambi, e gridò al conduttore di fermare.
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Da I racconti di Padre Brawn   (La croce azzurra)



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