mercoledì 18 agosto 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE attraverso una "prigione" verde: NARRATIVA


Nella notte nera soffocante giacevo nell'amaca e guardavo la barriera della foresta... -Oltre le Alpi si trova l'Italia-... (Questo era Napoleone; o forse era Annibale?); Oltre il deserto giace Canaan; oltre l'oceano si trova il Cathay; oltre la foresta scorre il Fiume del Sole... Si, naturalmente, pensavo; era ancora una volta l'antica storia. Oltre ciò che ci circonda c'è il nulla. Oltre la realtà il sogno. Ma nel sogno ora, mentre chiudevo gli occhi, non c'era che altra foresta, altra ombra, altra profonda cavità di tenebra inaccessibile...

Ogni notte la barriera della foresta sembrava farsi un po' più alta, un po' più vicina; sembra che lentamente ma inesorabilmente si serrasse intorno a me; finché venne una notte in cui non potei resistere più e balzai dall'amaca tremando e sudando, deciso ad evadere da quella prigione, in qualche modo... scendendo il fiume in una canoa o addentrandomi nella foresta... ma fosse pur quella l'ultima cosa ch'io facevo, dovevo spezzar l'incubo che m'imprigionava, evadere al calore, alla polvere, all'inezia di quel carcere in cui ero prigioniero...

Ma non evasi. Non scesi il fiume, né penetrai nella foresta. Il giorno seguente e l'altro, e l'altro ancora giacqui nella mia amaca, sedetti con le carte nella capanna del personale, contemplai le nubi di polvere che si alzavano intorno e ascoltai gli insetti ronzanti in quella inanimata fornace gialla ardente in cui si era trasformata la radura. 

Un giorno, verso le ore meridiane, mi parve che il ronzio crescesse d'intensità. Divenne un rombo, poi un ruggito, com'era accaduto così spesso nei miei sogni, colla differenza che questa volta non era un sogno, non dileguava, ma cresceva e rintronava finché la piccola capanna quasi vibrava al suono famigliare ma ormai mezzo dimenticato. Lo stesso istante udii gridare un caboclo e lasciando cadere le carte, corsi fuori.

Guardando in alto vidi l'apparecchio.

Da Il fiume del Sole di J.R. Ullman


(foto BC)

giovedì 15 luglio 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE a caccia di tesori: NARRATIVA per RAGAZZI

 


In quei giorni di mare lungo, Tonino non faceva che raccogliere e mettere da parte. Ogni mareggiata: più il mare era grosso più cresceva il suo gruzzolo. Era il tesoro, il tesoro del mare, il tesoro che il mare custodiva per lui. Glielo portava, glielo gettava fin sotto i piedi, come un drago mansueto che deponga il suo tributo. E cosa non prometteva!? Era come se il mare, la grande ingordigia del mare si fosse ammansita, quasi pentita. Veniva dal largo, dal profondo a restituire in minuzzole ciò che aveva fatto suo da ogni parte; quel che di luce, di vita, di sali aveva carpito al cielo e alla terra.

Da "Il libro di Tonino" di FABIO TOMBARI      

(foto BC)

mercoledì 14 luglio 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE in un piatto di pesce: RICETTARIO di CUCINA



ACCIUGHE RIPIENE 

Pulire le acciughe, togliere la testa e la lisca, aprendole a metà. 
Prendere 3 acciughe, tagliarle a pezzetti, e far soffriggere in poco olio. 
Pestare la mollica di pane inzuppata nel latte assieme al soffritto fino ad ottenere un impasto morbido; unire in una terrina le uova, il formaggio parmigiano, origano, sale e pepe; amalgamare con il soffritto di acciughe mescolando accuratamente.
Disporre sulle acciughe rimaste il ripieno, bagnarle nell'albume e spolverarle di pane grattugiato. 
Friggere in abbondante olio.

Dodici acciughe;
mollica di pane;
latte;
tre uova; due albumi;
pane grattugiato;
formaggio parmigiano;
origano; olio; pepe; sale q.b.

da Il meglio della CUCINA LIGURE


(foto BC)

lunedì 12 luglio 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE attraverso Genova segreta: VOLUME d'IMMAGINI



Piazza delle Erbe. Nel Medioevo si chiamava "Compagna de Ciassa-Lunga", poi divenne Piazza Nuova e, dal 1600, ha il nome di oggi
Un tempo - davanti al cosiddetto "Berchi" scolpito nel 1694 dal Parodi, con un gran "Putto con Delfino" - vi si teneva mercato. Merce principe primaverile, tra le numerose verdure, erano i freschi mazzi di bietole (o giaee), ingrediente fondamentale, di base, per la "torta pasqualina" assieme alle ovate foglioline di maggiorana, la persa soavissima (il secondo ingrediente d'obbligo, la quagliata ovvero la priscinseua, si acquistava poco lontano, in Bancodietro S. Donato). Altre "erbe" in vendita erano le borragini, indispensabili per i ravioli; i fagiolini in erba, gradito complemento per le "trenette avvantaggiate", naturalmente al pesto; eppoi cavoli cappucci appena aperti, quelli che in dialetto si chiamano gaggette, infine grano duro o granfaro, verze, melanzane e insalate d'ogni tipo assieme, a fine maggio, alle ciliege amarene dette pisciuellinne, cioè diuretiche.

Il mercato oggi non c'è più, ma piazza delle erbe è altrettanto caratteristica. I palazzi che le incombono attorno, e la fanno raccolta, sono restaurati, con statuette votive di Madonne in marmo nelle "edicole" (in alto, non a portata di ladro: statuette analoghe, in tutta Genova, sono state tutte involate). Ci sono vecchi esercizi: un ristorante tipico, un pregiato libraio antiquario, un cappellaio, un artigiano del ferro, un "lavorante in vetro e piombo", un elegantissimo (quasi esclusivo) negozio d'abbigliamento.

Gli altri "luoghi caratteristici" che preferisco appartengono alla memoria. sono quelli a me più cari. Li ritrovo anche in vecchie foto di mio padre, che conservo: il Borgo Pila con l'omonimo ponte, tirato giù nei primi anni Venti.....

Da Genova di Marcello Staglieno      


(foto BC)



giovedì 8 luglio 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE con una locandiera: NARRATIVA

Edison e Michele fecero tappa a Rubiera, sulla via Emilia. Erano stremati. L'editore aveva visto l'antica insegna di un'osteria, il Leon d'oro, dove quando era bambino qualche volta aveva sostato in compagnia del padre mediatore di bestiame, gran mangiatore, gran bevitore e giocatore d'azzardo, che batteva tutti i mercati alla ricerca di affari interessanti, donne facili, di compagni di forsennate baldorie. Qualche volta si portava appresso Edison, cui aveva imposto il nome dell'inventore della lampadina in omaggio al grande Thomas.

L'editore s'era trovato improvvisamente di fronte a quella insegna corrosa dal tempo che gli aveva riportato alla memoria un luogo ricco di voci, di fumo e, sopratutto, di profumi prelibati: il rosso e frizzante lambrusco, gli intingoli della cucina, il pane fresco e croccante, i salumi stagionati. Ricordava le braccia tornite e brune di una donna dalle labbra sensuali e con gli occhi languidi che passava sui tavoli una spazzola intrisa d'acqua e lisciva rivelando un solco profondo e candido tra i seni opulenti.

Aveva un nome indimenticabile. Si chiamava Miles, un nome di cui ignorava il significato, e gli sembrava dolce come il suo sguardo ammaliatore. Quando un avventore istruito fece notare alla donna che Miles significava soldato, lei pensò a uno scherzo e continuò ad ostentarlo come un indicatore di dolcezza e femminilità. Miles era solida, aveva la struttura di una locandiera di altri tempi, le attribuivano molte avventure ma nessun compagno, non aveva figli, ma li avrebbe desiderati e si inteneriva fino alle lacrime alla vista di un bambino.

Edison, negli anni della fanciullezza, aveva conosciuto il calore delle sue braccia e il suo profumo di donna che gli dava le vertigini, molto diverso da quello della madre perduta in tenera età.

Da "IL cigno nero" di Sveva Casati Modignani    

(foto BC)


mercoledì 7 luglio 2021

VIAGGIO NELL'ESTATE CON un carrettiere: NARRATIVA


La casa di Oreste era un terrazzo roseo e scabro e dominava nella grande luce un mare di valli e burroni che faceva male agli occhi. Ero corso per tutto il mattino nella pianura che conoscevo, e dal finestrino avevo intravisto le rogge alberate della mia infanzia - specchi d'acqua, branchi d'oche, praterie. Ci pensavo ancora quando il treno s'era messo per ripe scoscese dove bisognava guardare in su per vedere il cielo. Dopo una stretta galleria s'era fermato.  Nell'afa e nella polvere mi ritrovai sulla piazzetta della Stazione, gli occhi pieni di coste calcinate. Un carrettiere grasso mi mostrò la strada; dovevo salire salire, il paese era in alto. Gettai la valigetta sul carro e al passo lento dei buoi salimmo insieme.

Giungemmo lassù per vigneti e stoppe riarse, e via via che i versanti mi si allargavano ai piedi, distinguevo nuovo paese, nuove vigne, nuove coste. Chiesi al carrettiere chi aveva piantato tante viti e se bastavano le braccia a lavorarle. Lui mi guardò curiosamente; discorreva alla larga e tendeva a sapere chi fossi. Disse: -Le vigne ci son sempre state, non è mica come fare una casa.

Sotto il muraglione che reggeva il paese, stavo per chiedergli che idea di piantar le case lassù, ma quegli occhi strizzati nella faccia scura mi tennero cheto. Respiravo un odore d'aria mossa e di fichi, che così su quel versante mi parve un sentore marino. Tirai il fiato e borbottai: -Che buon'aria.

Il paese era una viuzza sassosa, dove si aprivano cortili e qualche villa con balconi. Vidi un giardino tutto pieno di dalie, zinnie e gerani - lo scarlatto e il giallo dominavano, e i fiori di fagiolo e di zucca. Tra le case c'erano angoli freschi, e scalette, pollai, vecchie contadine sedute. La casa d'Oreste era all'angolo della piazza, sul terrazzo dei muraglioni, e aveva un roseo colore marezzato - una vera villetta scolorita dalle rampicanti e dal vento. Perché lassù tirava vento anche a quell'ora: me ne accorsi appena sbucai sulla piazza e il carrettiere mi indicò la casa. Ero sudato e andai diritto ai tre gradini della porta. Bussai col batacchio di bronzo.

Da LA BELLA ESTATE di Cesare Pavese  

(foto BC)

venerdì 2 luglio 2021

Ritorna il mercato dei libri e ritorno io con le mie proposte di lettura.

Non solo "Librisottoiportici" ma anche io, come fruitrice di questo BLOG, intendo riprendere a proporvi letture d'ogni tipo (spero di riuscire ad essere continuativa almeno per qualche mese) qui, oltre che sul mio banchetto di libri usati.

Il mio intento è proporvi nuove letture ma anche ripubblicarne di già trascritte (dimenticate).

VIAGGIO NELL'ESTATE sarà il nome di questa raccolta di letture ispirate alla stagione che stiamo vivendo: caldo, vacanze, mare, stelle cadenti, ferragosto, monti, viaggi all'estero, grigliate, pesce, ecc....

Spero di far bene e di farvi piacere proponendovi libri d'ogni tipo.

BUONA LETTURA 


Foto BC


BEN TORNATO LIBRISOTTOIPORTICI

Finalmente si riparte!!!

Domenica 4 Luglio saremo in piazza a CASTELGOFFREDO (MN) 

Con il nostro banco di libri vecchi e usati, ma bellissimi, per partecipare al "riinizio" di questo fantastico mercato di cultura e passatempo... 

Vi aspettiamo numerosi, e anche se c'è caldo non mancheranno i bar aperti, il gelato all'erba amara e, forse, nemmeno i temporali.