CANTO D'AUTUNNO Charles Baudelaire
Presto saremo immersi nelle fredde tenebre; addio, vivida luce
delle nostre estati troppo brevi! Odo già risuonare i funebri colpi
della legna che cade sul selciato dei cortili.
Tutto l'inverno sta per rientrare nel mio essere; collera, odio,
brividi, orrore, fatica dura e forzata, e, come il sole nel suo inferno
polare, il mio cuore non sarà più che un rosso gelido masso.
Io ascolto fremendo ogni ceppo che cade; non ha eco più sorda
il patibolo quando viene innalzato. Il mio spirito è simile alla torre
che crolla sotto i colpi dell'ariete instancabile e pesante.
Cullato da questi colpi monotoni, mi pare che qualcuno inchiodi
in fretta una bara. Per chi? Ieri ancora era estate! ecco l'autunno!
Il misterioso rumore risuona come una partenza.
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