Scusatemi! Scusatemi tanto per la prolungata assenza ma il "cambio-di -stagione autunnale" influisce negativamente sul mio, per altro già scarso, povero intelletto.
Ma oggi devo assolutamente parlarvi del nostro prossimo mercatino che ci vedrà impegnate coi nostri libri in uno dei borghi più belli d'Italia: CASTELPONZONE frazione di SCANDOLARA RAVARA in provincia di CREMONA.
Ed eccovi la locandina del programma:
Un bellissimo e nutrito programma, come vedete, al quale speriamo vorrete partecipare numerosi.
VI ASPETTIAMO!!!
venerdì 25 settembre 2015
domenica 13 settembre 2015
PROPRIO una BELLAGIORNATA !!!
Ed eccoci qua pronte a mostrarvi le immagini della bella giornata passata a Mantova nell'ambito del "Festivaletteratura".
Piazza Sordello ... |
... assolata ed affollata. |
Il portone d'entrata del SEMINARIO VESCOVILE ... |
... e la porta d'accesso al CHIOSTRO. |
Il CHIOSTRO: incredibilmente bello!!! |
La nostra postazione |
Alcuni dei BRAVISSIMI organizzatori di "Librisottoiportici" Alessandra T., Rosanna, Debora, Corrado, ... |
... Alessandra F., Morena, ... |
Ed infine la meravigliosa esposizione di libri offerta dai nostri banchi... |
... compreso il nostro. |
Un saluto da; LIBRISOTTOIPORTICI al Festivaletteratura di MANTOVA e un A PRESTO da tutte noi !!! |
giovedì 10 settembre 2015
VI ASPETTIAMO a MANTOVA
Per "festeggiare" la nostra prossima presenza a Mantova, ALICE ci propone la lettura di un libro di cucina seicentesca:
CUCINA MANTOVANA
Di PRINCIPI E POPOLO
Testi Antichi e Ricette Tradizionali
a cura di Gino Brunetti
edito dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Castel Goffredo nel 1991 (terza edizione)
" Questo libro è diviso in tre parti." ci spiega Alice " La prima parte, molto bella e interessante, è la ristampa de L'arte di ben cucinare ed istruire i men periti in questa lodevole professione del bolognese Bartolomeo Stefani che fu cuoco di corte presso i Gonzaga di Mantova nella prima metà del seicento.
La seconda, più insolita, è composta da Liste per banchetti di "Cavalieri" e altre persone di qualità.
La terza " ,continua Alice, "ed ultima parte, è una scelta di ricette consolidate nella pratica culinaria locale; Ricette della tradizione popolare mantovana.
Ed è proprio da quest'ultima parte che ho copiato "pari-pari" le due ricette che seguono".
Maltagliati con fagioli
Per sei persone
Sfoglia di quattro uova, Kg.0,500 di fagioli freschi, ettogrammi 1,50 di lardo, mezza cipolla, tre cucchiai di conserva di pomodoro fresco.
Pestare lardo e cipolla e soffriggere. Quando la cipolla sarà rosolata e il lardo sciolto, colare o versare il sugo in due litri d'acqua, salare q.b. e mettere a fuoco. Aggiungere quindi i fagioli, che in altra acqua saranno stati portati a metà cottura. mettere tutto a fuoco e quando i fagioli saranno cotti, aggiungere i maltagliati, che saranno stati preparati arrotolando la sfoglia precedentemente fatta e tagliata con trasversali a destra e a sinistra.
I brentatori mantovani, assieme ai fagioli, mettevano nella pentola una certa quantità di cotiche di maiale tagliate a quadretti, con la convinzione di meglio tollerare, le abbondanti e frequenti libagioni di vino, alle quali erano facilmente portati dal piacere e dalla professione.
Si prepara con mosto di uva bianco o rosso, e per ogni bicchiere di mosto (il comune bicchiere da tavola) necessità un cucchiaio colmo di farina bianca.
Si scioglie molto bene la farina nel mosto e si cuoce a fuoco lento.
Si toglie dal fuoco quando il composto è diventato denso e cremoso ed è scomparso il gusto della farina cruda.
Si versa a raffreddare in tazze o in una zuppiera.
Il sùgolo viene, oggi, ingentilito con gr.100 di cioccolato ogni due litri di mosto oppure con una corteccia di limone messa nel composto durante la cottura, aggiungendo poi, a cottura ultimata, un bicchierino di anice ogni due litri di mosto.
Altro modo di preparare il sùgolo consiste nel mettere a fuoco una certa quantità di grani d'uva bianca o rossa, precedentemente schiacciati con le mani. far bollire per una diecina di minuti e colare il mosto bollito. Con la quantità che ne sarà risultata si procede come con la ricetta precedente.
Ci vediamo a MANTOVA!!!
CUCINA MANTOVANA
Di PRINCIPI E POPOLO
Testi Antichi e Ricette Tradizionali
a cura di Gino Brunetti
edito dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Castel Goffredo nel 1991 (terza edizione)
" Questo libro è diviso in tre parti." ci spiega Alice " La prima parte, molto bella e interessante, è la ristampa de L'arte di ben cucinare ed istruire i men periti in questa lodevole professione del bolognese Bartolomeo Stefani che fu cuoco di corte presso i Gonzaga di Mantova nella prima metà del seicento.
La seconda, più insolita, è composta da Liste per banchetti di "Cavalieri" e altre persone di qualità.
La terza " ,continua Alice, "ed ultima parte, è una scelta di ricette consolidate nella pratica culinaria locale; Ricette della tradizione popolare mantovana.
Ed è proprio da quest'ultima parte che ho copiato "pari-pari" le due ricette che seguono".
Maltagliati con fagioli
Per sei persone
Sfoglia di quattro uova, Kg.0,500 di fagioli freschi, ettogrammi 1,50 di lardo, mezza cipolla, tre cucchiai di conserva di pomodoro fresco.
Pestare lardo e cipolla e soffriggere. Quando la cipolla sarà rosolata e il lardo sciolto, colare o versare il sugo in due litri d'acqua, salare q.b. e mettere a fuoco. Aggiungere quindi i fagioli, che in altra acqua saranno stati portati a metà cottura. mettere tutto a fuoco e quando i fagioli saranno cotti, aggiungere i maltagliati, che saranno stati preparati arrotolando la sfoglia precedentemente fatta e tagliata con trasversali a destra e a sinistra.
I brentatori mantovani, assieme ai fagioli, mettevano nella pentola una certa quantità di cotiche di maiale tagliate a quadretti, con la convinzione di meglio tollerare, le abbondanti e frequenti libagioni di vino, alle quali erano facilmente portati dal piacere e dalla professione.
Sùgolo
Si scioglie molto bene la farina nel mosto e si cuoce a fuoco lento.
Si toglie dal fuoco quando il composto è diventato denso e cremoso ed è scomparso il gusto della farina cruda.
Si versa a raffreddare in tazze o in una zuppiera.
Il sùgolo viene, oggi, ingentilito con gr.100 di cioccolato ogni due litri di mosto oppure con una corteccia di limone messa nel composto durante la cottura, aggiungendo poi, a cottura ultimata, un bicchierino di anice ogni due litri di mosto.
Altro modo di preparare il sùgolo consiste nel mettere a fuoco una certa quantità di grani d'uva bianca o rossa, precedentemente schiacciati con le mani. far bollire per una diecina di minuti e colare il mosto bollito. Con la quantità che ne sarà risultata si procede come con la ricetta precedente.
Ci vediamo a MANTOVA!!!
mercoledì 9 settembre 2015
...a MANTOVA
Anche il nostro banchetto andrà in trasferta in quel di Mantova
sabato 12 settembre in occasione del Festivaletteratura.
Dalle 9 alle 22 saremo nel chiostro del seminario vescovile (via Cairoli 20) a due passi da Piazza Sordello.
E il nostro banco, assieme ad un'altra ventina, sarà presente con una bella varietà di proposte per cui se venite al festival passate a trovarci!!!
sabato 12 settembre in occasione del Festivaletteratura.
Dalle 9 alle 22 saremo nel chiostro del seminario vescovile (via Cairoli 20) a due passi da Piazza Sordello.
E il nostro banco, assieme ad un'altra ventina, sarà presente con una bella varietà di proposte per cui se venite al festival passate a trovarci!!!
E noi andiamo...
Ed ecco una bella immagine del chiostro del seminario vescovile, in via Cairoli 20, dove ci potrete trovare sabato 12 settembre dalle 9 alle 22. |
martedì 8 settembre 2015
3 LIBRI da leggere
Oggi vi presentiamo tre libri pubblicati dalla ADELPHI tra il 1992 e il 1994 nella collana "Piccola Biblioteca" che noi vendiamo a soli 2 euro ciascuno.
Il primo è un romanzo noto hai più: SIDDHARTA (169 pag.) di Hermann Hesse.
Gli altri due sono invece "insoliti", si tratta di: PENSIERI DEL TE' (112 pag.) di Guido Ceronetti e di SNOB (182 pag.) di Jasper Griffin.
Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.
Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. Passeggiando sui sentieri rosati del frutteto, sedendo nell'ombra azzurrina del boschetto delle contemplazioni, purificando le proprie membra nel quotidiano lavacro di espiazione, celebrando i sacrifici nel bosco di mango dalle ombre profonde, con la sua perfetta compitezza d'atteggiamenti, amato da tutti, di gioia a tutti, pure non portava gioia in cuore. Lo assalivano sogni e pensieri irrequieti, portati fino a lui dalla corrente del fiume, scintillati dalle stelle della notte, dardeggiati dai raggi del sole; sogni lo assalivano, e un'agitazione dell'anima, vaporata dai sacrifici, esalante dai versi del Rig-Veda, stillata dalle dottrine dei vecchi testi brahminici.
Siddharta aveva cominciato ad alimentare in se la scontentezza.
- Che cosa temete, materialmente e spiritualmente, per loro?-
- Tutto... L'aria infettata, le fughe radioattive e chimiche (più normali passeggiate, che fughe), l'alimentazione stravolta, l'acqua, l'allargarsi inesorabile del deserto, della civiltà come deserto, deserto senza confini, i giornali che leggerebbero... Deporremmo piumosità tarpate in uno spazio da ogni parte sbarrato, ci guarderebbero occhi strazianti di coniglio da esperimenti. Ma si, tutto, tutto è da temere, e non è viltà temerlo, perché questo tutto è privo di crepe... Le violenze, il dispoglio di patria, gli organi strappati legalmente in giovani morti per utilizzarli in esperimenti, l'incombere del Gulag, l'asservimento all'economia industriale... E i brutti, avvilenti abiti che indosserebbero, la vista di alberi che non respirano più... e l'amore che non saprebbero più né dare né ricevere... Gli sfuggirebbe il senso della poesia, della poesia come rivelazione e pensiero... Non sapremmo come fare a spiegargli: guarda che questo è divino, che questo non è culturale...-.
Era opinione diffusa che la sorgente di una simile superiorità culturale fosse in particolar modo la Francia. A questo proposito Aldous Huxley in Giallo cromo (1921) ci offre un leggiadro quadretto.
Si senti un colpetto alla porta. Anne sollevò lo sguardo. - Avanti, avanti - . Un viso tondo e puerile, contornato da un lucente caschetto di capelli dorati, si affacciò alla porta socchiusa. Poi fece il suo ingresso un pigiama color malva ancora più infantile.
Era Mary. - Ho pensato di venir dentro un momento per darti la buona notte - disse, e si sedette sul bordo del letto.
Anne richiuse il libro. - E' molto gentile da parte tua - .
- Che cosa stai leggendo? - . Mary guardò il libro. - E' piuttosto di second'ordine, non credi? -
Il tono con cui pronuncio "second'ordine" tradiva un disprezzo pressoché senza limiti.
A Londra era abituata a frequentare solo persone di prim'ordine che amavano cose di prim'ordine, e sapeva che di queste al mondo ce ne sono davvero poche, e che quelle poche erano per lo più francesi.
- Be', a me piace - disse Anne. Non c'era altro da aggiungere. Il silenzio che segui fu piuttosto spiacevole...
Il primo è un romanzo noto hai più: SIDDHARTA (169 pag.) di Hermann Hesse.
Gli altri due sono invece "insoliti", si tratta di: PENSIERI DEL TE' (112 pag.) di Guido Ceronetti e di SNOB (182 pag.) di Jasper Griffin.
Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.
Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. Passeggiando sui sentieri rosati del frutteto, sedendo nell'ombra azzurrina del boschetto delle contemplazioni, purificando le proprie membra nel quotidiano lavacro di espiazione, celebrando i sacrifici nel bosco di mango dalle ombre profonde, con la sua perfetta compitezza d'atteggiamenti, amato da tutti, di gioia a tutti, pure non portava gioia in cuore. Lo assalivano sogni e pensieri irrequieti, portati fino a lui dalla corrente del fiume, scintillati dalle stelle della notte, dardeggiati dai raggi del sole; sogni lo assalivano, e un'agitazione dell'anima, vaporata dai sacrifici, esalante dai versi del Rig-Veda, stillata dalle dottrine dei vecchi testi brahminici.
Siddharta aveva cominciato ad alimentare in se la scontentezza.
- Che cosa temete, materialmente e spiritualmente, per loro?-
- Tutto... L'aria infettata, le fughe radioattive e chimiche (più normali passeggiate, che fughe), l'alimentazione stravolta, l'acqua, l'allargarsi inesorabile del deserto, della civiltà come deserto, deserto senza confini, i giornali che leggerebbero... Deporremmo piumosità tarpate in uno spazio da ogni parte sbarrato, ci guarderebbero occhi strazianti di coniglio da esperimenti. Ma si, tutto, tutto è da temere, e non è viltà temerlo, perché questo tutto è privo di crepe... Le violenze, il dispoglio di patria, gli organi strappati legalmente in giovani morti per utilizzarli in esperimenti, l'incombere del Gulag, l'asservimento all'economia industriale... E i brutti, avvilenti abiti che indosserebbero, la vista di alberi che non respirano più... e l'amore che non saprebbero più né dare né ricevere... Gli sfuggirebbe il senso della poesia, della poesia come rivelazione e pensiero... Non sapremmo come fare a spiegargli: guarda che questo è divino, che questo non è culturale...-.
Era opinione diffusa che la sorgente di una simile superiorità culturale fosse in particolar modo la Francia. A questo proposito Aldous Huxley in Giallo cromo (1921) ci offre un leggiadro quadretto.
Si senti un colpetto alla porta. Anne sollevò lo sguardo. - Avanti, avanti - . Un viso tondo e puerile, contornato da un lucente caschetto di capelli dorati, si affacciò alla porta socchiusa. Poi fece il suo ingresso un pigiama color malva ancora più infantile.
Era Mary. - Ho pensato di venir dentro un momento per darti la buona notte - disse, e si sedette sul bordo del letto.
Anne richiuse il libro. - E' molto gentile da parte tua - .
- Che cosa stai leggendo? - . Mary guardò il libro. - E' piuttosto di second'ordine, non credi? -
Il tono con cui pronuncio "second'ordine" tradiva un disprezzo pressoché senza limiti.
A Londra era abituata a frequentare solo persone di prim'ordine che amavano cose di prim'ordine, e sapeva che di queste al mondo ce ne sono davvero poche, e che quelle poche erano per lo più francesi.
- Be', a me piace - disse Anne. Non c'era altro da aggiungere. Il silenzio che segui fu piuttosto spiacevole...
lunedì 7 settembre 2015
Due chiacchiere tra "amici"
Come è andata ieri???
Avete trovato il libro che cercavate?
Avete trovato una lettura speciale che fa al caso vostro?
Oppure vi siete lasciati incantare da una bella copertina, da un titolo promettente, dal profumo dei "tortelli amari di CastelGoffredo"!?!
Ieri era una bellissima giornata, il cielo era terso e l'aria fresca, c'era anche un discreto movimento.
I nostri incassi sono stati minimi (ci siamo abituate) ma abbiamo rivisto volentieri i molti amici che frequentano regolarmente il "mercato dei libri".
Prima è passata la signora G. che legge quotidianamente per mantenere in attività il suo "vecchio cervello", come dice lei, e si è portata a casa "La dalia nera".
Poi è arrivata Laura, una delle nostre socie, ad aiutare nella gestione del banco e i signori A e A che ci hanno offerto la colazione.
Col signor M. abbiamo parlato di viaggi, delle differenze che si trovano tra nazione e nazione.
Il signor (?) invece era di fretta, ci ha solo salutate così come il giovane N.
La signorina E. si è trattenuta con noi per parlarci dei suoi studi all'estero e l'avvocato ha trovato sul banco un libretto che gli mancava.
Nel pomeriggio poi la collaboratrice Clara ha sostituito la giovane Laura.
Come vedete una bella varietà di persone con le quali è stato piacevole intrattenersi.
Ed è per questo che noi possiamo dire che ieri è stata una bella giornata.
Avete trovato il libro che cercavate?
Avete trovato una lettura speciale che fa al caso vostro?
Oppure vi siete lasciati incantare da una bella copertina, da un titolo promettente, dal profumo dei "tortelli amari di CastelGoffredo"!?!
Ieri era una bellissima giornata, il cielo era terso e l'aria fresca, c'era anche un discreto movimento.
I nostri incassi sono stati minimi (ci siamo abituate) ma abbiamo rivisto volentieri i molti amici che frequentano regolarmente il "mercato dei libri".
Prima è passata la signora G. che legge quotidianamente per mantenere in attività il suo "vecchio cervello", come dice lei, e si è portata a casa "La dalia nera".
Poi è arrivata Laura, una delle nostre socie, ad aiutare nella gestione del banco e i signori A e A che ci hanno offerto la colazione.
Col signor M. abbiamo parlato di viaggi, delle differenze che si trovano tra nazione e nazione.
Il signor (?) invece era di fretta, ci ha solo salutate così come il giovane N.
La signorina E. si è trattenuta con noi per parlarci dei suoi studi all'estero e l'avvocato ha trovato sul banco un libretto che gli mancava.
Nel pomeriggio poi la collaboratrice Clara ha sostituito la giovane Laura.
Come vedete una bella varietà di persone con le quali è stato piacevole intrattenersi.
Ed è per questo che noi possiamo dire che ieri è stata una bella giornata.
sabato 5 settembre 2015
DOMENICA 6 SETTEMBRE
Domani si riparte... torna "Librisottoiportici" !!!
E anche noi torniamo col nostro banchetto di libri usati in
Piazza MAZZINI CASTELGOFFREDO (MN)
e speriamo di trovare anche tutti VOI " LETTORI APPASSIONATI "
E anche noi torniamo col nostro banchetto di libri usati in
Piazza MAZZINI CASTELGOFFREDO (MN)
e speriamo di trovare anche tutti VOI " LETTORI APPASSIONATI "
Il nostro banco...
"I libri lavano via dall'anima la polvere di tutti i giorni" |
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