Il primo è un romanzo noto hai più: SIDDHARTA (169 pag.) di Hermann Hesse.
Gli altri due sono invece "insoliti", si tratta di: PENSIERI DEL TE' (112 pag.) di Guido Ceronetti e di SNOB (182 pag.) di Jasper Griffin.
Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.
Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. Passeggiando sui sentieri rosati del frutteto, sedendo nell'ombra azzurrina del boschetto delle contemplazioni, purificando le proprie membra nel quotidiano lavacro di espiazione, celebrando i sacrifici nel bosco di mango dalle ombre profonde, con la sua perfetta compitezza d'atteggiamenti, amato da tutti, di gioia a tutti, pure non portava gioia in cuore. Lo assalivano sogni e pensieri irrequieti, portati fino a lui dalla corrente del fiume, scintillati dalle stelle della notte, dardeggiati dai raggi del sole; sogni lo assalivano, e un'agitazione dell'anima, vaporata dai sacrifici, esalante dai versi del Rig-Veda, stillata dalle dottrine dei vecchi testi brahminici.
Siddharta aveva cominciato ad alimentare in se la scontentezza.
- Che cosa temete, materialmente e spiritualmente, per loro?-
- Tutto... L'aria infettata, le fughe radioattive e chimiche (più normali passeggiate, che fughe), l'alimentazione stravolta, l'acqua, l'allargarsi inesorabile del deserto, della civiltà come deserto, deserto senza confini, i giornali che leggerebbero... Deporremmo piumosità tarpate in uno spazio da ogni parte sbarrato, ci guarderebbero occhi strazianti di coniglio da esperimenti. Ma si, tutto, tutto è da temere, e non è viltà temerlo, perché questo tutto è privo di crepe... Le violenze, il dispoglio di patria, gli organi strappati legalmente in giovani morti per utilizzarli in esperimenti, l'incombere del Gulag, l'asservimento all'economia industriale... E i brutti, avvilenti abiti che indosserebbero, la vista di alberi che non respirano più... e l'amore che non saprebbero più né dare né ricevere... Gli sfuggirebbe il senso della poesia, della poesia come rivelazione e pensiero... Non sapremmo come fare a spiegargli: guarda che questo è divino, che questo non è culturale...-.
Era opinione diffusa che la sorgente di una simile superiorità culturale fosse in particolar modo la Francia. A questo proposito Aldous Huxley in Giallo cromo (1921) ci offre un leggiadro quadretto.
Si senti un colpetto alla porta. Anne sollevò lo sguardo. - Avanti, avanti - . Un viso tondo e puerile, contornato da un lucente caschetto di capelli dorati, si affacciò alla porta socchiusa. Poi fece il suo ingresso un pigiama color malva ancora più infantile.
Era Mary. - Ho pensato di venir dentro un momento per darti la buona notte - disse, e si sedette sul bordo del letto.
Anne richiuse il libro. - E' molto gentile da parte tua - .
- Che cosa stai leggendo? - . Mary guardò il libro. - E' piuttosto di second'ordine, non credi? -
Il tono con cui pronuncio "second'ordine" tradiva un disprezzo pressoché senza limiti.
A Londra era abituata a frequentare solo persone di prim'ordine che amavano cose di prim'ordine, e sapeva che di queste al mondo ce ne sono davvero poche, e che quelle poche erano per lo più francesi.
- Be', a me piace - disse Anne. Non c'era altro da aggiungere. Il silenzio che segui fu piuttosto spiacevole...
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