lunedì 9 maggio 2011

...CONTINUIAMO A IMPARARE LA STORIA



Abbiamo scritto di come si può conoscere la storia leggendo vecchi libri scritti da personaggi poco noti, ma non per questo poco importanti. Un altro sistema per conoscere il passato è quello di leggere libri scritti da autori che hanno vissuto nel passato, non parliamo solo di libri importanti ma anche semisconosciuti.
Qualche tempo fa ci è capitato tra le mani un libro dal titolo (molto brutto)
 "Diario segreto di una donna traviata".
In verità il titolo originale è "Moll Flanders" (autobiografia fittizia di una ladra e prostituta) di Daniel de Foe.
Vi dice niente il nome dell'autore? Forse "Robinson Ccrusoè" vi è più famigliare? Ebbene si tratta dello stesso autore!
Intendevamo leggerne solo alcune pagine per stabilire se tenerlo o buttarlo, dato che si presentava senza copertina e malandato, ed invece si è trattato di una lettura curiosa.
Indipendentemente dallo stile dell'autore che può piacere o meno, il libro è uno spaccato della vita di una donna nella Londra  del 1700.


"A questo punto feci qualche riflessione: ma erano pensieri svaniti, senza vigore. 
Possedevo un' immenso capitale di vanità, ed uno striminzito di virtù. Cercavo, è vero, di capire quale fosse lo scopo del mio giovane padrone, ma non riuscivo a pensare ad altro che alle sue parole ed al suo oro.
Nè pensavo che fosse molto importante la sua intenzione in merito al matrimonio: perciò era ben lontano da me l'idea di porre delle condizioni. Mi abbandonai così alla perdizione: perfetto esempio per tutte quelle ragazze in cui la vanità prevale sulla virtù.
In realtà eravamo stupidi tutti e due.
In quanto a me, se mi fossi comportata come dovevo e gli avessi resistito, egli, o avrebbe smesso gli assalti, o mi avrebbe fatto una regolare proposta di matrimonio.
 In quanto a lui, poi, se mi avesse conosciuta ed avesse letto nei miei pensieri, non si sarebbe tanto industriato per ottenere quella coserellina che voleva: con un regalo di quattro o cinque ghinee avrebbe dormito con me quanto avesse voluto.
 E ancora se io avessi conosciuto i suoi pensieri ed avessi saputo che mi supponeva così difficile da conquistare, avrei potuto porre delle condizioni.
 Ma non avevo in mente nessuna di queste cose: mi lasciavo soltanto inebriare dall'orgoglio della mia bellezza e da quello di sapermi amata da un tale gentiluomo.
E poi c'era l'oro: passavo intere ore a contemplarlo, a contare e ricontare le ghinee.
Così la mia rovina era arrivata: in realtà più desiderata che sfuggita."


Daniel De Foe
Londra 13-09-1660
Londra 24-04-1731



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