Per quanto filosofo scettico, per quanto poeta ironico, Gringoire sulle prime non fu capace di decidere se la ragazza fosse un essere umano o una fata, tanto si sentì affascinato da quella visione abbagliante.
Attorno a lei, tutti gli sguardi erano fissi, tutte le bocche socchiuse; e davvero, mentre ballava così, al suono ronzante del tamburello basco che teneva alto sul capo con le braccia rotonde e pure, sottile, fragile e vivace come una vespa, col cosaletto d'oro che non faceva una grinza, con la veste variopinta che si gonfiava e ondeggiava, con le spalle nude, con le gambe sottili che la gonna scopriva di tanto in tanto, con quei capelli neri, con quegli occhi di fiamma, essa sembrava una creatura soprannaturale.
......
La sua voce era come la sua danza, la sua bellezza: indefinibile e squisita; qualche cosa di puro, di sonoro, di aereo, direi quasi di alato. era un continuo sbocciare di melodie, di cadenze inattese, poi frasi semplici costellate di note acutissime e sibilanti, e sbalzi di gamma da scoraggiare un usignolo, ma dove l'armonia non si sperdeva mai; poi molli ondulazioni di ottave che si sollevavano e si abbassavano come il seno della giovane cantatrice. Il suo bel volto seguiva con straordinaria mobilità tutti i capricci della canzone, Dall'ispirazione più scapigliata alla più casta dignitosità. Sembrava ora una pazza ora una regina.
da Notre Dame de Paris
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