lunedì 4 marzo 2019

COLOMBINA


Colombina è sicuramente la più famosa tra le servette. Una Colombina era già presente nel 1530 fra i componenti la compagnia degli Intronati senesi e questo nome appare al principio del Seicento in una commedia di Virgilio Verrucci.
A volte serva, a volte figlia di Pantalone, talvolta amante o moglie di Arlecchino o di Zani, ella, pur non ricoprendo un ruolo decisivo nello svolgimento della trama, conserva sempre, per la sua acuta malizia, una parte importante nell'economia dello spettacolo. Intrigante favoreggiatrice o coinvolta in prima persona in una vicenda amorosa, sa abilmente trarsi d'impaccio o trarre dai guai la sua padroncina alla quale rimane sempre incrollabilmente fedele.



A volte trascinata più dalla civetteria che dall'avidità, si lascia corteggiare da qualche vecchio accondiscendendo apertamente alle sue avances ma finendo poi per buggerarlo dopo aver raggiunto il suo intento. Ella ha compreso infatti, che in un mondo di uomini, l'unico mezzo di una servetta per riuscire a farsi valere è saper metter a frutto la propria bellezza agendo d'astuzia. E' forse per questa estrema vivacità del suo carattere e per l'aspetto dinamico della sua parte, che Colombina si rivela una delle maschere più versatili e quindi più interessanti, che meno si adatta alla stereotipia di un ruolo.



Al di là delle mutevoli interpretazioni, Colombina è giunta fino a noi come l'immagine di una giovane piena di arguzia che non si lascia intimorire da nessuno ma, maliziosa e provocante, ha sempre la risposta pronta per tutti, in tutte le occasioni. Anche il costume in cui preferiamo ricordarla è il suo abbigliamento più semplice, un composto vestito da città di colore chiaro con il grembiulino vivace e la cuffietta leziosamente portata di traverso sul capo.
Da Maschere di B. Lanata e D. Sartori



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